venerdì 10 ottobre 2008

Lodo Alfano: via alla raccolta firme


Il Parlamento sta scadendo di credibilità istituzionale perché non prende le decisioni che deve prendere per ragioni partitocratiche. In particolare in materia di Giustizia, dove molti dei suoi esponenti hanno l'interesse che non funzioni, perché altrimenti qualcuno di loro potrebbe avere dei provvedimenti che lo porterebbe da una sede diversa da quella parlamentare.
Ecco perché ritengo che dobbiamo tutelare lo Stato di diritto, perché altrimenti si rischia di fare delle Leggi che non interessano i cittadini.

Domani, 11 ottobre, comincerà ufficialmente la raccolta delle firme contro il Lodo Alfano. Vi aspettiamo numerosi a Piazza Navona e nelle 3500 piazze d'Italia: cerca dove firmare nella tua città.

Riporto di seguito il testo del servizio del nostro inviato alla conferenza stampa di martedi 7 ottobre.

"Il lodo Alfano non è un lodo ma una legge approvata dal governo Berlusconi che rende impunibili e impuniti 4 cittadini italiani di fronte alla legge, fra cui Silvio Berlusconi, unico imputato a beneficiarne.
La legge Alfano attende anche il pronunciamento della Consulta che dovrà ad esaminare 2 richieste che arrivano da 2 procedimenti in cui è imputato Silvio Berlusconi.
L'Italia dei valori indice una raccolta firme nelle piazze italiane per chiedere un referendum abrogativo di quella legge. L'iniziativa, condivisa da Sinistra democratica, rifondazione comunista, comunisti italiani e da alcuni esponenti del Partito democratico inizierà sabato 11 ottobre in 3 mila e 500 piazze italiane, con epicentro a Piazza Navona e si continuerà fino a fine anno.
L'8 gennaio prossimo è previsto il deposito delle firme in Cassazione.
L'Iniziativa è stata presentata nella sala stampa di Montecitorio all a presenza di Antonio Di Pietro, Carlo Leoni, Arturo Parisi, Manuela Palermi e Paolo Ferrero.

D. Martinelli: Come mai questa questa decisione di aderire alla raccolta firme per l'abrogazione del lodo Alfano?
C. Leoni: Perché è una battaglia di giustizia e per l'uguaglianza. Il lodo Alfano stabilisce un privilegio non giusto, inaccettabile, di impunità per alcune cariche dello Stato. Il messaggio che lancia è devastante perché gli italiani, come i cittadini di ogni Paese civile, vorrebbero nelle alte cariche dello Stato delle persone di indiscutibile onestà, invece il lodo Alfano dice che ci possono andare anche delinquenti a fare i presidenti delle Camere o della Repubblica, l'importante è che non vadano sotto processo quindi è un messaggio devastante per la legalità che va assolutamente contrastato.
M. Palermi: Ma è naturale perché è un'iniziativa giusta, morale e di sinistra. Io francamente non riesco a capire quelli che sembrano non essere convinti di questa cosa, ma quando ci sono delle persone che si considerano al di sopra delle altre, e quindi non devono rispondere alla giustizia, si compie un atto di ineguaglianza. Io come comunista sono per l'uguaglianza degli essere umani, quindi non potrei far altro che impegnarmi perché questo referendum abbia successo.

D. Martinelli: Il Partito Democratico ha recentemente detto che è stufo di predicare antiberlusconismo, è stato detto: "basta antiberlusconismo!" quindi di fatto il pd rappresenta una sinistra no?
M. Palermi: Guardi cosa rappresenta mi è abbastanza difficile capirlo il partito democratico. Cosa significa antiberlusconismo? Basta con le leggi ad personam, basta con i salari troppo bassi, basta con un sistema di ineguaglianze, basta questo. Poi se è Berlusconi che lo fa allora faremo antiberlusconismo.

A. Parisi: Io condivido e abbiamo condiviso in Parlamento, all'interno e all'esterno del Partito democratico la battaglia che Italia dei Valori ha svolto in Parlamento ma dobbiamo ripetere all'unìsono nelle aule parlamentari col Partito democratico. Quello che è diventato oggetto di discussione è la modalità con cui possa e debba essere portata avanti questa battaglia al di fuori del Parlamento. E' una discussione sui modi che evoca e in qualche modo mette in evidenza anche diversi accenti ma si tratta di accenti e non di radicale alternativa di linee.

D. Martinelli: A suo avviso siamo ancora in Democrazia o non più?
A. Parisi: Beh, la stagione di emergenza che si sta aprendo a causa della crisi finanziaria, mette a rischio ulteriormente la Democrazia quando il governo è nelle mani di esponenti e di forze politiche che già si apprestavano ad interpretare all'insegna dell'emergenza la loro azione ordinaria.

D. Martinelli: Quindi sarà anche Lei in piazza?
A. Parisi: No, io sarò con gli altri democratici alla manifestazione del 25 ottobre a raccogliere assieme alla protesta e alla proposta delle firme contro il lodo Alfano.

P. Ferrero: E quindi, per quanto ci riguarda, il lodo Alfano oltre che essere un elemento materiale e concreto da rimuovere è anche un simbolo di un modo di legiferare sulla questione della giustizia, in cui si usano i malesseri sociali che ci sono in realtà per fare i comodi propri! Questo è il punto che viene fuori.

D. Martinelli: Onorevole Di Pietro in conferenza stampa è stato detto che questa è un'operazione puramente politica. Rimane il fatto che se la Consulta dovesse pronunciarsi e dichiarare incostituzionale il lodo Alfano, chiedo: non sarebbe un rischio impiegare molte energia per una cosa che forse la Consulta farà prima?
A. Di Pietro: Noi raccogliamo le firme perché riteniamo immorale e non etica questa legge. Se la Corte costituzionale dovesse anche dichiararla illegittima, una ragione in più per informare i cittadini e per dare la parola ai cittadini. La raccolta delle firme non serve poi solo per fare il referendum. Serve anche per dialogare con i cittadini rispetto al modo di governare e al modo di fare le Leggi di questo Parlamento. In alternativa non ne avremmo parlato e i cittadini, quel milione di firme che raccoglieremo e tutti gli altri che ci vedranno raccogliere le firme, non avrebbero saputo ciò che sta avvenendo nelle stanze del potere. Quindi stiamo facendo politica, non stiamo facendo soltanto un atto amministrativo.
Il presidente della Repubblica ha legittimamente firmato il lodo Alfano perché in cuor suo ha ritenuto di doverlo fare. Ma se esiste la Corte costituzionale, che appunto, esiste al di là della valutazione sommaria che poi deve dare in ordine di legittimità al capo dello Stato, c'è una valutazione concreta sugli effetti che produce sulla Costituzione.
E siccome c'è la Corte costituzionale siccome, dei giudici hanno individuato delle possibili violazioni della Carta costituzionale, io credo che noi dobbiamo lasciare libera l'autorità giudiziaria di poter decidere, ma ripeto, anche se fosse legittima è una cosa giusta? Oggi come oggi il legislatore può fare una legge che dice: tutti quelli coi capelli rossi hanno la pensione prima. E' una legge! Immorale, stupida ma è una legge costituzionale.
Allora io dico che anche le leggi che sono costituzionalmente legittime ma sono stupide e immorali, vanno contrastate.
Il Parlamento, in questo momento, sta scadendo di credibilità istituzionale perché non prende le decisioni che deve prendere per ragioni partitocratiche. In particolare il Parlamento, in materia di giustizia, ha in sé molti suoi esponenti che sono in conflitto d'interessi e hanno interesse che la giustizia non funzioni, perché altrimenti una settantina di loro potrebbe avere dei provvedimenti che li porterebbe da una parte diversa dal Parlamento, seduti. Ecco perché io ritengo che noi dobbiamo tutelare lo Stato di diritto, perché altrimenti, qui dentro, si rischia di fare delle Leggi che non interessano i cittadini ma solo alcuni di noi.
Eravamo sul tavolo con esponenti politici di tutti i partiti che costituivano l'Ulivo. Quindi non è un partito più a sinistra di prima. Il problema molto semplice è che in uno stato bipolare bisogna stare in coalizione politica. Se le coalizioni politiche hanno anche un idem sentire tanto meglio. Quindi mi auguro che oltre a Parisi ci possa essere anche Veltroni."

Antonio Di Pietro

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