sabato 28 giugno 2008

Non dimentichiamo degli sforzi e dei rischi che corre Beppe Grillo


Ciao ragazzi,
ho appena letto l'ulitmo post di Beppe Grillo e mi ha colpito profondamente (clicca qui per leggero per intero il suo articolo http://www.beppegrillo.it/2008/06/tre_anni_e_qual/index.html?s=n2008-06-27). Ho deciso di girarvelo perchè mi ha commosso e perchè esprime con le sue parole l'unico cosa che può fare, cioè lottare per sconfiggere le ingiustizie e i sopprusi del potere politico, economico e criminale.
Percorre tutte le battaglie, le azioni e i successi del suo lavoro negli ultimi tre anni.
Sono le parole di un padre che di fronte allo scempio di alcune fette della società non può fare altro che combatterle per migliorare la vita dei suoi figli ed è quello che facciamo anche noi nel nostro piccolo.
I nostri figli hanno diritto ad avere un mondo migliore da parte dei loro padri.
Loro meritano di meglio. I rischi e i pericoli che possiamo subire non sono nulla rispetto al valore dei nostri figli.

Rebecchi Lorenzo

"Sono più di tre anni che batto i polpastrelli sulla tastiera di un pc. Ho scritto migliaia di post. Ricevuto due milioni di commenti. Pubblicato libri di denuncia. Ho fatto insieme a voi cento battaglie: dalla riapertura della birreria Pedavena, alla cacciata del Governatore della Banca d?Italia Antonio Fazio, dall?omicidio di Federico Aldrovandi all?aiuto di una mamma senza lavoro con una bimba disabile. Sono andato a Bruxelles per denunciare il nostro Parlamento pieno di condannati e una legge incostituzionale che non ci permette di scegliere il candidato. A Strasburgo ho chiesto alla Comunità Europea di non mandare più fondi alle mafie. Ho organizzato due V-day insieme a gente meravigliosa per un Parlamento senza condannati e una libera informazione in un libero Stato. 74.000 persone dei Meetup in 364 città seguono e sviluppano le idee del blog sulla giustizia, la pubblica amministrazione, l?ambiente, l?energia. Ho portato 350.000 firme al Senato per la legge popolare per eliminare dal Parlamento i condannati. Chiederò di presentarla al Senato in una pubblica seduta. Sto ricevendo le vostre firme per il referendum per una libera informazione e l?abolizione della legge Gasparri. Le consegnerò alla Corte di Cassazione in luglio. Ho lanciato le liste civiche perché VOI vi riappropriate dei vostri comuni al posto di politici corrotti e incompetenti. Sono andato all?assemblea Telecom a difendere i piccoli azionisti che si sono visti cancellare il loro capitale dai Tronchetti e dai Buora.
In cambio i politici e i media hanno cercato di distruggere la mia immagine. Grasso, ricco, becero, ignorante, populista, qualunquista, ma anche fascista o costola dell?estrema sinistra. Mio fratello ha catalogato almeno cinquecento diversi insulti riferiti a Beppe Grillo.
Chiunque al mio posto si chiederebbe chi glielo fa fare. Non i soldi. Guadagnerei dieci volte di più facendo la pubblicità a un formaggino. Non la serenità. Neppure gli affetti. Molti dei miei amici non mi chiamano più, non si fanno più vedere. In famiglia mi avvertono che qualcuno me la farà pagare e che dovrei pensare di più alla incolumità dei miei figli. Le citazioni sono parte della mia vita. I miei avvocati lavorano almeno su tre processi alla volta per denunce contro di me. In fondo sto per compiere i sessant?anni. Belin, lo so che ne dimostro venti di meno, ma purtroppo è così. Ho lavorato da quando ne avevo venti. Potrei rimanere tranquillo e godermi la vita che mi rimane. Lo penso spesso. Poi guardo Ciro che ha solo 7 anni e capisco che non ho scelta. Non posso stare a guardare mentre il mio Paese sprofonda. Cosa direbbero domani i miei figli del loro padre?

Ps: Vi aspetto alla Gita su Roma il 25 luglio 2008"

Beppe Grillo

giovedì 26 giugno 2008

La base del PD novarese comincia a scricchiolare


Cari amici,
vi scrivo per mettervi a conoscenza di un'iniziativa che è partita da alcuni dirigenti del Partito democratico locale contro la presa di posizione dei loro parlamentari sulla possibilità di approvare o discutere la proposta di legge denominata "Lodo Schifani", che prevede l'impossibilità di procedere penalmente contro le alte cariche dello Stato. Se visitate il sito www.zero321.it, leggerete il contenuto del loro appello. Dopo il mio intervento sul blog lo riporterò per intero. Il manifesto è firmato da membri autorevoli della dirigenza novarese dello stesso partito.
Questo dimostra che il Partito Democratico fa delle scelte incomprensibili e attua una strategia errata anche per la base.
Non posso che esprimere la mia piena e incondizionata solidarietà ed affetto a coloro che hanno sottoscritto l'appello perché significa non ascoltare le esigenze dei cittadini e degli elettori che vogliono una giustizia più serena, più efficace ed uguale per tutti.
Il Pd sta svolgendo un'opposizione ridicola e a volte sembra quasi che abbia stretto un accordo sottobanco con Berlusconi per poter avere qualcosa in cambio. Dall'altra parte pare che condivida lo spirito delle norme che non hanno riscontro con la realtà
e che hanno il solo fine di privilegiare Berlusconi e di metterlo al di sopra della legge. Questo concetto pare che non l'abbia capito. Anzi sembra che sia favorevole a queste riforme vergognose.
Solo l'Italia dei Valori sta facendo una vera opposizione in Parlamento ed è l'unico partito che prende l'iniziativa contro i progetti del Governo e che reclama l'assurdità di molte proposte della maggioranza.
Questo atteggiamento del Pd dimostra un distacco netto tra militanti e dirigenti ed un tale comportamento molti nostri amici del Partito Democratico non se lo meritano perchè certi contenuti in materia di giustizia la pensano come noi.
Anche questa volta, di fronte a questa protesta pubblica e palese, abbiamo dimostrato che noi dell'Italia dei Valori avevamo ragione su tutti i fronti.

Rebecchi Lorenzo


"Al segretario nazionale del PD Walter Veltroni
Al capogruppo al Senato Anna Finocchiaro
Al capogruppo alla Camera Antonello Soro

e, per conoscenza, al segretario regionale Gianfranco Morgando
alla sen.ce Franca Biondelli
all'on.le Elisabetta Rampi

Siamo un gruppo di dirigenti e di militanti del PD della provincia di Novara. Vi scriviamo per manifestare la nostra contrarietà a quanto emerso in queste ore, sui mezzi d’informazione, in merito alle presa di posizione del PD, possibilista nell’approvare il “lodo Schifani” che prevede di mettere al riparo dai processi le più alte cariche dello stato.

Come noi, molti militanti della base del partito sono rimasti abbastanza sorpresi da questa presa di posizione assolutamente incomprensibile che rischia di scavare un (ulteriore?) solco tra il gruppo dirigente ed i militanti. Non riusciamo a capirne i motivi, e non c’è, nelle vostre dichiarazioni, nessuna spiegazione del perché, in questa fase, dovremmo fare questo favore al presidente del consiglio.

Se aggiungiamo che nelle stesse ore, anche con il nostro voto, in parlamento la commissione per l’autorizzazione a procedere ha negato l’arresto ad un deputato che aveva dichiarato il falso pur di farsi eleggere (il caso del finto residente all’estero Di Girolamo), il quadro ci preoccupa ancor di più.
Vi scriviamo solo per farvi sapere che queste scelte paiono ai più, nel PD, incomprensibili.
Cordiali saluti
Per aderire all'appello mandate il vostro assenso a giuseppe.volta@gmail.com oppure robertoleggero@tele2.it"

Seguono le firme: Augusto Ferrari, Roberto Leggero, Giuseppe Volta, Gianfranco Borsotti, Adele Pastore, Maria Teresa Erbetta, Ettore Colli Vignarelli, Gianni Zaninetti

mercoledì 25 giugno 2008

Aderisci all'iniziativa: Blocca i processi, credere, obbedire, deliquere


Ieri 24 giugno si è espresso al Senato il voto della vergogna. La maggioranza ha votato compatta a favore della legge “blocca-processi”, piegando il capo al volere di Silvio Berlusconi.
Non credo che i cittadini che hanno votato la Lega o gli ex An si aspettassero dai rispettivi leader un tradimento della fiducia accordata con il voto del 13 e 14 aprile. Forse, e lo spero nel profondo, neanche gli elettori ex Forza Italia se lo aspettavano un decreto del genere.
Nessun cittadino si aspettava un decreto contro la loro sicurezza, esattamente come nel precedente governo nessuno si aspettava l’indulto. Semplicemente perché nessun cittadino lo aveva chiesto e nessuna forza politica lo aveva inserito nel proprio programma.
Travaglio, durante la trasmissione Passaparola di ieri, ha fornito un elenco esaustivo dei reati che la macchina della giustizia deve obbligatoriamente “ignorare”.
Li riporto di seguito, uno sull’altro, come si fa per un elenco mortuario, perché oggi muore una parte di democrazia di questo Paese.
- aborto clandestino
- abuso d’ufficio
- adulterazione di sostanze alimentari
- associazione per delinquere
- bancarotta fraudolenta
- calunnia
- circonvenzione di incapace
- corruzione
- corruzione giudiziaria – è quella per cui Silvio Berlusconi ha fatto questo decreto
- detenzione di documenti falsi per l’espatrio
- detenzione di materiale pedo-pornografico
- estorsione
- falsificazione di documenti pubblici
- frodi fiscali
- furto con strappo
- furto in appartamento
- immigrazione clandestina (“pensate, dopo tutte le menate che fanno con la storia dell’immigrazione clandestina, adesso sospendono i processi” – Marco Travaglio)
- incendio e incendio boschivo
- intercettazioni illecite
- maltrattamenti in famiglia
- molestie
- omicidio colposo per colpa medica
- omicidio colposo per norme sulla circolazione stradale vietata (“tutti quelli che stendono la gente per la strada ubriachi, bene quelli non li si processa” – Marco Travaglio)
- peculato
- porto e detenzione di armi anche clandestine
- rapina
- reati informatici
- ricettazione
- rivelazioni di segreti d’ufficio
- sequestro di persona
- sfruttamento della prostituzione
- somministrazione di reati pericolosi
- stupro e violenza sessuale
- traffico di rifiuti
- truffa alla Comunità Europea
- usura
- vendita di prodotti con marchi contraffatti
- violenza privata

Tutti questi, essendo puniti con pene inferiori ai dieci anni, vengono sospesi.
Per sospendere il processo di un cittadino, Silvio Berlusconi, l’Associazione Magistrati ha calcolato che neverranno sospesi circa centomila.
La mobilitazione nelle piazze è ormai inevitabile. Sul blog ho deciso di lanciare questa iniziativa contro la blocca-processi, iniziativa appello a tutti gli elettori, perché si dissocino dalle scelte dei rappresentanti del loro partito.
La legalità è la base di ogni democrazia. Senza legalità c’è solo il regime totalitario o l’anarchia.

Antonio Di Pietro

martedì 24 giugno 2008

Proposta di sviluppo e di iniziative locali


Caro amici,
Mai come in questo momento abbiamo una forte disponibilità dalla dirigenza nazionale del partito per muoversi sul territorio. Ringrazio i nostri deputati e senatori per il lavoro che stanno facendo e per gli incentivi che stanno distribuendo sul territorio per intraprendere iniziative su temi caldi. Sfrutto questa comunicazione perché volevo trattare questo argomento con voi e con i nostri amici simpatizzanti.
Io vorrei dare il mio contributo per organizzare un incontro pubblico sul tema della giustizia con l'ausilio dei nostri deputati. Vorrei confrontare le proposte del Governo con quelle che abbiamo presentato noi in Parlamento con le c.d. 7 progetti di legge per la Sicurezza e la Giustizia in modo da effettuare un confronto e far capire alla gente cosa stiamo facendo per loro.
Poi mi piacerebbe affrontare il tema dei mutui che è un tema molto caldo e vorrei mettere a disposizione la mia competenza perché è il mio settore di studio e di lavoro. Anche qui abbiamo preso le distanze dall'accordo tra Governo ed ABI. Non sarebbe male se il sen. Lannutti venisse a Novara, dopo aver presentato il libro "La repubblica delle banche" a Torino, in modo da incrementare l'interesse sul nostro territorio da parte dei nostri cittadini.
Infine vorrei organizzare un altro dibattito sulla libera informazione perché è un nostro cavallo di battaglia e perché abbiamo raccolto ben 660 firme a Galliate il 25 aprile.
Vorrei organizzarlo con gli amici di Beppe Grillo di Galliate che ci apprezzano e ci sostengono. Anche loro sentono questo argomento. Sarebbe essenziale il contributo dei nostri deputati e avrei anche la possibilità di ottenere la disponibilità di un giornalista Rai, Paolo Volpato.
Non nascondo che vorrei riuscire ad organizzare almeno un evento di questo tipo a Galliate e Arona per aumentare la visibilità del partito.

Infine vi vorrei proporre di organizzare dei banchetti per divulgare le nostre proposte e le nostre critiche contro le norme salva rete 4, contro le intercettazioni nonchè quelle per il blocco dei processi.
Questi gazebo li farei nei weekend a turno nei maggiori centri della Provincia (Novara, Trecate, Galliate, Arona e Oleggio) e nelle cittadine dove si andrà a votare il prossimo anno. Lo scopo dovrebbe essere non solo quello di far sentire la nostra voce e le nostre idee ma anche quello di conoscere i nostri simpatizzati e di fidelizzare con i nostri elettori. Potrebbe essere uno strumento utile per incrementare la base del partito e fare nuove iscrizioni.

A mio modesto parere, dobbiamo cominciare a discutere di elezioni amministrative e non solo di quelle provinciali. Dobbiamo trovare le persone che vogliono darci una mano alla prossima tornata elettorale e che vogliono dare il loro contributo proponendosi nei loro rispettivi paesi. Inoltre dobbiamo anche cominciare a costruire un programma nostro da presentare agli elettori in occasioni delle elezioni. Quindi proporrei di cominciare a sondare il territorio al fine di tessere rapporti con tutte le realtà sociali, economiche, industriali, di volontariato presenti in provincia per farci conoscere, per sentire le loro proposte in modo da raccoglierle per metterle nel nostro programma politico.

Colgo l'occasione per esprimervi il mio forte sdegno per l'utilizzazione della funzione parlamentare e di governo per risolvere i problemi del Presidente del Consiglio e per tutelare le sue proprietà di famiglia.
Non possiamo permettere che il Paese si pieghi agli interessi economici, alle logiche di potere ed ai piaceri personali del suo premier.

Per questo chiedo a voi di unirvi all'appello del nostro Presidente Antonio Di Pietro di scendere in piazza per protestare contro il malcostume politico e istituzionale dimostrato dall'arroganza politica di questa attuale maggioranza insieme a tutte le altre iniziative referendarie che il nostro leader vorrà intraprendere.

E' ora di fare vera opposizione per il bene del nostro grande Paese.

Vi ringrazio dell'attenzione

Con affetto

Rebecchi Lorenzo

lunedì 23 giugno 2008

La "magra" busta paga dei nostri parlamentari


I nostri cari rappresentanti percepiscono uno stipendio base di 9.980 euro al mese. A cui bisogna aggiungere il costo del portaborse (per lo più parente, amante o familiare) di 4.030 euro mensili, il rimborso-spese affitto, 2.900 euro mensili. L'indennità di carica, variabile da 335 a 6.455 euro mensili. In complesso, parliamo di un emolumento di 19.150 euro al mese: una cifra che la maggior parte degli italiani sarebbe felice di intascare in un anno. Tanto più che quel compenso è totalmente esente da imposte.
Gli italiani che guadagnano quella cifra annua, subiscono un prelievo del 35-40%.
Ma non basta ancora perche i nostri eletti hanno il cellulare gratis, gratis i francobolli, il treno, l'aereo e le autostrade, gratis l'assicurazione infortuni e in caso di morte.
Ma in più, godono gratuitamente di: cinema e teatri, palestre, piscine e cliniche.
E non dimentichiamo il ristorante, gratis anche quello. Padoa Schioppa, che annuncia inevitabile una finanziaria di lacrime e sangue per compiacere le agenzie di rating, tagli alle pensioni e sovrattasse «sulle rendite», potrebbe gettare un occhio a questi redditieri.
Ma già potrebbe dare un aiutino a negare ai politici i rimborsi-spese elettorali, pari a 103.000 euro a persona (moltiplicate per mille parlamentari, e vedete quanto fa), che sono del tutto illegali perché violano la legge sul finanziamento ai partiti.
O magari non coprire più d'oro tutti i numerosissimi che sono stati presidenti della repubblica, del Senato, della Camera, e senatori a vita.
Perché pare che la signora Pivetti, oggi libera di seguire la sua vera vocazione - la Platinette dei poveri - continui ad avere a disposizione, gratis, un ufficio, una segretaria, una scorta sempre ai suoi ordini.
Cossiga, Ciampi e compagni hanno ancora l'auto blu ed autisti. Potrebbero anche partecipare ai «sacrifici» sulle pensioni, che saranno richiesti a pensionati che non arrivano a mille euro al mese. E' stata abolita la pensione di anzianità dopo 35 anni di lavoro.
Ma i nostri deputati raggiungono il diritto alla pensione dopo 35 mesi.
E godono già, fortunati loro, dei privilegi caldeggiati per le coppie di fatto.
Per il momento sono solo loro ad avere diritto ai PAC: nel senso che la loro convivente (o il loro convivente) riceve, anche se non regolarmente coniugato, la pensione di reversibilità.
La classe politica ci costa annualmente quasi 3 mila miliardi: ad occhio e croce, è un decimo di una finanziaria lacrime-e-sangue, di quelle di cui i governi Prodi sono dispensatori storici.
Ci sarebbe da rivedere un pochino i costi dei grandi commissari, funzionari e anche dei semplici commessi - quelli delle camere guadagnano almeno 7 mila euro mensili.
Ma qui, ci stiamo limitando alla gestione dello Stato centrale, che in fondo è un modello di trasparenza.
Ma la gestione delle regioni, dei comuni, delle province, è molto meno al centro dell'attenzione del contribuente.
Un giorno apprendiamo per caso che i consiglieri del Molise, 400 mila abitanti, si sono aumentati lo stipendio di 1.500 euro mensili, a compenso della loro eccezionale produttività.
E' giusto, perché se no finisce che se li assumono i cinesi - sono tanto competitivi, richiestissimi sui mercati mondiali - e il Molise resta senza consiglieri.
Potrei anche continuare con gli sprechi e le innumerevoli unità improduttive del settore statale che sono un enorme costo per le casse dello Stato.
E' anche il segno che la democrazia è marcita, che la casta politica non ha più alcun rapporto con la realtà del resto del Paese, e che non ha altra mira e scopo che vivere profumatamente della politica come mestiere.
Bisogna dire che questo è il solo ceto che in Italia davvero vive di rendite, non guadagnate e non meritate, a cui non corrisponde nessun dovere di dare risultati.
E' una vergogna che si tolgano risorse utile per i giovani, per l'occupazione, per la formazione, per l'universita, per la giustizia, per le pensioni, per le scuole, per gli ospedali e per combattere la criminalità organizzata.
Non è giusto che una famiglia in Italia debba sempre fare i conti per arrivare a fine mese mentre invece i nostri governanti devono fare la bella vita con i risparmi ed i sacrifici dei nostri cittadini.
Io ci credo in questo paese e continuo a crederci, ma non credo più nella nostra classe politica.
Io credo solo nelle battaglie della legalità e della questione morale che sono sempre più vive e più sentite dalla nostra gente e che sono sempre argomenti attuali.
Continuo a sperare nella futura classe dirigente perchè noi giovani siamo un'altra realtà e l'unica alternativa.

Rebecchi Lorenzo
Segretario cittadino - IDV Galliate
347/0900421

domenica 22 giugno 2008

E' ora di scendere in piazza


Cari amici,
E' da molto tempo che volevo sentire quelle parole espresse dal nostro leader Antonio Di Pietro sull'urgenza di scendere in piazza per valere le ragioni della Costituzione contro l'arroganza e la prepotenza del premier Berlusconi.
C’è un’emergenza democratica che non va sottovalutata. Questo governo ha presentato in Parlamento dei provvedimenti vergognosi che attentano ai principi basilari del nostro sistema democratico al solo fine di tutelare gli interessi aziendali ed i problemi giudiziari del Presidente del Consiglio. Non è il momento di concentrarci sui problemi interni alle nostre forze politiche. E’ il momento di tutelare gli interessi degli italiani e di salvaguardare la nostra Carta costituzionale. E’ il momento della responsabilità e per riaffermarla non bisogna avere alcun timore. Questo governo e questa maggioranza hanno già messo in campo troppe polpette avvelenate: dal disegno di legge sulle intercettazione, alle vergognose norme "salvaretequattro" e “salvapremier”. Non possiamo accettare che l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri consideri le istituzioni il mezzo per tutelare le sue malefatte e le sue aziende, realizzate stravolgendo sempre la legalità.
Agli amici Pd vogliamo chiedere un’opposizione unita, forte e di responsabilità perché la democrazia non si baratta, ma si difende. Non cadete nell'errore di credere al finte promesse di Berlusconi. Quando è stato il momento di fare opposizione, egli ha fatto ostruzionismo in tutte le maniere e ha sempre cercato di convincere deputati e senatori di centro sinistra a passare dalla sponda del centro destra, adesso chiede il dialogo e un'opposizione serena e leale. Non cadete nel suo tranello perché dietro la sua richiesta di realizzare un accordo sulle riforme costituzionali, economiche e sociali, esiste solo l’intenzione del premier di ingrassare la propria ricchezza a discapito degli interessi del Paese.
Confido che noi dell’Italia dei Valori metteremo in campo tutte le risorse disponibili e tutte le nostre forze per organizzare una grande manifestazione che coinvolga tutti i cittadini. Ma chiediamo che si faccia subito. Non ha senso aspettare ancora, i provvedimenti sono già all'esame del Parlamento e saranno approvati in poche settimane.
Il futuro della democrazia e della Costituzione sono già in gioco in questi giorni, ecco perché non serve aspettare. L'Italia non è in vendita.

Rebecchi Lorenzo
Segretario cittadino IDV
347/0900421

sabato 21 giugno 2008

INTERCETTATEMI!


Le intercettazioni sono strumento vitale per condurre la lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo, al contrabbando, alla droga, alla corruzione del sistema economico e per smascherare i manovratori che spesso si nascondono a livello politico. Il governo di centrodestra e coloro che mantengono posizioni ambigue in Parlamento su questa proposta di "legge bavaglio" non hanno alcun rispetto dei cittadini se affermano che la limitazione delle intercettazioni è a tutela della privacy (leggi le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Alfano) dell’individuo quando negli ultimi anni le intercettazioni si sono rivelate l’unica tutela dei cittadini dalla disonestà di molti politici. Il Pd tentenna ed anche in questa battaglia spetta all’Italia dei Valori il ruolo di schierarsi come unica vera opposizione.

Loro nascondono qualcosa, noi no! Intercettatemi!

Per aderire a questa iniziativa cliccate qui http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/iosostengo/2008/06/intercettatemi.php e seguite le istruzioni.

Rebecchi Lorenzo
Segretario cittadino IDV
347/0900421

giovedì 19 giugno 2008

Rebecchi Lorenzo è il nuovo segretario cittadino dell'Italia dei Valori a Galliate


Rebecchi Lorenzo, 33 anni, laureato in giurisprudenza, bancario, sposato e padre di due figlie è il nuovo responsabile cittadino del partito dell’Italia dei Valori di Galliate.
Ha lavorato per il movimento giovanile fino a diventare dirigente regionale. Recentemente durante la campagna elettorale per rinnovare le due Camere del Parlamento ha svolto l’incarico di addetto stampa per il partito nell’ambito della provincia di Novara e ha contribuito efficacemente a diffondere sul territorio il programma dell’Italia dei Valori.
E’ stato vicino al movimento degli amici di Beppe Grillo ed ha dato il proprio contributo per la raccolta delle firme, da questi promosse, collaborando fattivamente anche al lavoro del gruppo galliatese dei “ Grillomani”, guidati da Alessandra Carotenuto. In particolare il 25 aprile u.s. durante l’evento in piazza Vittorio Veneto funzionale a lanciare i referendum abrogativi sulla libera informazione.
Dopo anni di militanza e fattiva collaborazione, il partito ritiene di dovere gratificare Lorenzo Rebecchi con questo incarico riconoscendo il lavoro sinora svolto, auspicando un sempre maggiore impegno a continuare il lavoro politico sul territorio, veicolando ed interpretando opportunamente il messaggio politico complessivo dell’Italia dei Valori in un contesto dove legalità e trasparenza risultino valori primari.
Nell’ambito degli obiettivi che si pone Rebecchi particolare enfasi verrà data al dialogo con le associazioni, con la società civile e con tutte le categorie rappresentative del mondo lavorativo, imprenditoriale e economico.
Formulerà proposte e sollecitazioni all’amministrazione comunale come contributo per risolvere i problemi della città e aprirà un confronto con tutte le forze politiche per discutere del futuro del paese.
In particolare le sue iniziative saranno volte a sensibilizzare i cittadini sui temi dell’ambiente, della tutela del fiume Ticino e del relativo parco, a comunicare proposte relativamente al parcheggio sotterraneo, all’organizzazione del personale comunale, ai servizi pubblici e sociali, ai giovani, ai trasporti, alla viabilità e all’assetto urbanistico ed al caro vita.
Chiunque sia interessato a condividere il lavoro del responsabile dell’Italia dei Valori di Galliate può scrivere all’indirizzo e-mail lorenzo_rebecchi@yahoo.it o collegarsi al blog www.italiadeivalori-galliate.blogspot.com ove potrà tenersi aggiornato delle iniziative dell’Italia dei Valori in sede locale e provinciale.


Il Coordinatore provinciale IDV
Renzo Tognetti

mercoledì 18 giugno 2008

Petizione contro l'aumento del prezzo della bolletta dell'acqua


Ciao ragazzi,
vi scrivo perchè voglio proporre alla vostra attenzione una raccolta di firme per una petizione rivolta al Presidente della Provincia di Novara, Sergio Vedovato, per protestare contro l'aumento spropositato della boletta dell'aqua, per spiegarci i motivi di questa situazione e per prendere delle misure per ridurre i costi di un bene molto prezioso per la comunità e per i cittadini. Gli aumenti vanno da un 30 a un 70% circa e la media che è stata rivelata è superiore del 40%. Il sottoscritto ha ricevuto una bella bolletta dell'acqua e mi è arrivata anche qualche bella lettera di protesta per la bella sorpresa. Aveva già trattato questo argomento.
L'acqua è una fonte importante di cui non possiamo fare a meno e non è possibile che con la nascita dell'Ato i prezzi siano aumentati in misura spropositata. Questo è successo anche a Galliate, Cameri, Trecate, Cerano e in altri Comuni che avevano approvato il piano tariffario nel 2006.
La nascita di questa società avviene con la legge quadro Galli e aveva lo scopo di razionalizzare le risorse e di far dimagrire i costi del servizio, per far scendere le spese a carico delle famiglie per i consumi dei rubinetti casalinghi, invece il risultato è stato l'opposto. Il motivo di questo aumento è giustificato dal fatto che è stata cambiata la società che gestiva l'acqua potabile che è passata all' Acque Novara Vco ATO spa.
Morale della favola: per problemi di organizzazione, di operatività, di crescità doi volumi o perchè l'azienda era alle prime armi, essa non è riuscita a calmierare i costi per cui i prezzi si sono innalzati tantissimo.
Chi ci ha rimesso sono gli utenti e le fascie più deboli. Anche se tutta la colpa non si può estendere su Sergio Vedovato. Io punterei il dito contro la società ATO.
I politici e gli nostri amministratori di questa società devono assumersi le sue responsabilità e dare almeno delle chiare spiegazioni. Comunque vorrei sottolineare il comportamento indignitoso, scorretto e leale della società che ha sospeso il servizio di sportello e di consulenza che era previsto a Galliate. Non hanno neanche avuto il coraggio di rispondere delle loro azioni e delle loro inefficienze. L'amministratore delegato e il presidente dell'ATO portano a casa più di 35.000,00 euro di stipendio lordi a testa. Sono soldi buttati via se guardiamo i risultati.
Per questo vi invito a contattarmi per firmare, sempre che vi interessi, e per darmi una mano organizzare un banchetto che si terrà già venerdì mattina in Piazza Vittorio Veneto a Galliate al mercato insieme ad un'altri amici.

Rebecchi Lorenzo
347/0900421

martedì 17 giugno 2008

La vergogna di Berlusconi non ha limiti


"Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale. Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale".
Cosi' il premier Silvio Berlusconi in una lettera al Presidente del Senato, Renato Schifani, in cui annunciava che avrebbe proposto al Consiglio dei Ministri esprimere parere favorevole sull’emendamento Vizzini-Berselli sulla sospensione dei processi (fra cui quello Berlusconi-Mills) e avrebbe presentato un disegno di legge "per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato".
Ma non e' vero che la situazione non ha uguali nel mondo occidentale: i capi del governo e i ministri nei Paesi europei e negli Stati Uniti possono legalmente essere chiamati a rispondere delle loro azioni penalmente e civilmente ed in diversi casi lo sono effettivamente stati.
In Olanda il primo ministro e i ministri sono responsabili civilmente e penalmente per gli atti commessi fuori della loro funzione, mentre in Spagna ministri e capo del governo rispondono penalmente davanti ad un apposito tribunale.
In Gran Bretagna i membri del governo possono essere chiamati a rispondere civilmente e penalmente anche degli atti compiuti nell'esercizio delle loro funzioni. Diverse sono state le inchieste attivate nei confonti di Blair e di membri del suo governo anche per questioni di tangenti.
In Germania il Cancelliere e i suoi ministri non godono di immunita' per gli atti di governo, ma sono sottoposti al diritto comune specifico per i funzionari dello Stato, mentre per gli atti estranei all'attivita' di governo non godono di alcuna forma di immunita'.
In Francia i ministri possono essere indagati in qualsiasi momento. Il primo ministro Alain Juppe' fu indagato penalmente durante il suo mandato per un appartamento di proprieta' del Comune di Parigi occupato a canone di favore e dovette traslocare per ottenere l'archiviazione. Fra l'altro in Francia esiste la condanna all'ineleggibilita' (ad es. a Juppe' - alcuni anni dopo la prima inchiesta - furono comminati dalla Corte di prima istanza 10 anni di ineleggibilita', poi ridotti ad uno) e cio' permette quindi ad un Tribunale di intervenire sulla carriera di un politico se questi e' trovato colpevole di un reato.
Negli USA il presidente (che e' anche capo dell'esecutivo) e gli altri membri del governo non godono di una immunita' sancita dalla Costituzione. La Corte suprema ha stabilito - e' vero - che il presidente gode di un'ampia immunita' funzionale legata alla sua doppia carica di capo dello Stato e di capo dell'esecutivo, ma negli ultimi trent'anni magistrati e autorita' indipendenti hanno aperto inchieste contro i presidenti Nixon, Reagan e Clinton. In particolare negli USA esiste la procedura di impeachment, che viene adottata fra l'altro per un presidente che menta al Paese e che porta alle sue dimissioni forzate.
Infine rileviamo che la Corte Costituzionale si e' pronunciata CONTRO e non a favore della legge ideata dall'attuale presidente del Senato durante il precedente governo Berlusconi (lodo Schifani) che garantiva l'immunita' e sospendeva i processi in corso per le cinque piu' alte cariche dello Stato: presidente della Repubblica, premier, presidenti di Camera e Senato e presidente della Consulta. La Corte aveva infatti dichiarato l'illegittimità dell'art. 1 della legge, perchè "viola gli articoli 3 (principio di uguaglianza) e 24 (diritto di difesa) della Costituzione. Quindi non vi e' stata condivisione in termini di principio da parte della Consulta.
In ogni caso l'idea di Berlusconi e' evitare i processi per reati che nulla hanno a che fare con le funzioni di governo. Ma non e' pensabile, come abbiamo detto in passato, che un primo ministro possa commettere un qualsiasi reato impunemente, quindi eventualmente l'immunita' potrebbe solo riguardare gli atti di governo (eccetto quelli contro lo Stato). Altrimenti ci si potrebbe trovare fra le piu' alte cariche dello Stato anche un assassino.
La strategia di Berlusconi è chiara fin dall'inizio e noi l'avevamo sempre denunciato anche in campagna elettorale. Vuole proteggere subito i suoi interessi a discapito anche del bene del paese.
L'attività di governo è sottomessa al suo volere e vuole utilizzare le istituzioni per i suoi interessi privati.
La giustizia va fermata ad ogni costo e non la vergogna non ha limiti.
Cari italiani per favore, ve lo chiedo in ginocchio, non fatemi fregare. Il futuro del nostro paese dobbiamo condizionarlo noi con il nostro voto.
Berlusconi ci sta riprovando e conta solo delle balle. Senza giustizia non c'è benessere e prospettiva per voi, per il paese e per i vostri figli.

Rebecchi Lorenzo
347/0900421

lunedì 16 giugno 2008

La giustizia è un morto che cammina

Ci dicano subito quale è il processo che si deve fermare. E' quello Mills? Oppure quale altro processo? Lo dicano al Paese e al Parlamento. Faremmo prima. Sarebbe più trasparente dire: la legge è uguale per tutti tranne che per il Presidente Berlusconi e qualche altro amico.
Ogni giorno una nuova perla. Oggi al Senato sono state presentate due norme doppiamente criminogene, come per altro la maggior parte delle disposizioni del Governo Berlusconi in materia di giustizia. Con il primo emendamento che impone ai giudici quali processi fare prima e quali dopo, si viola il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, stabilito dalla Costituzione. Poiché è evidente che tutti i processi che non rientrano nell'elenco, contenuto nell'emendamento, sono destinati a prescrizione sicura, grazie alla cosiddetta legge "Cirielli". Mentre con il secondo emendamento si sospendono i procedimenti penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002 anche se il dibattimento di primo grado non si è ancora concluso. Ed inoltre, viene consentito all'imputato di chiedere l'applicazione della pena su richiesta delle parti.
E' chiaro che questa norma porta nome e cognome di chi, ancora una volta, vuole utilizzare la legge per sottrarsi al processo. Insomma una norma per la solita "casta".
Tra l'altro, vorremmo capire, cosa c'entrano queste proposte con la sicurezza dei cittadini? Nulla.
Il piano di attacco alla magistratura è pronto, le norme per salvare i politici con problemi di giustizia sono già state redatte, la Casta comincia a infiltrare le sue ragnatele per stabilizzare i propri assesti di potere.
L'impunità è all'orizzonte. La giustizia è un morto che cammina.

Rebecchi Lorenzo

Non abbiamo paura

Nella notte tra il 14 e 15 giugno è stato ucciso un nostro amico, un fratello di partito, Peppino Basile, consigliere comunale dell’Italia dei Valori ad Ugento e consigliere provinciale a Lecce.
Un caro amico, lo ricordo sin dalle origini dell’Italia dei Valori, era sempre presente: voce grossa, determinato, si batteva sempre per i suoi ideali, tutto ciò che era illegale per lui andava combattuto senza avere riguardo a nessuno. Quando aveva preso posto come consigliere comunale aveva detto: “D’ora in poi qua non si farà più nulla di illegale, altrimenti bisogna passare sul mio corpo”. E cosi aveva detto al consiglio provinciale.
Se lo ricordano tutti, e io lo ricordo bene perché ad ogni nostra manifestazione arrivava per primo con la bandiera addosso e lo striscione tra le mani, e poi arrivavamo noi. Ha fatto dell’Italia dei Valori il suo punto di riferimento per le sue battaglie di legalità, insomma, era più dipietrista di Di Pietro. Ecco perché noi dell’Italia dei Valori vogliamo ricordarlo come un amico che non c’è più, come un amico che ha rimesso la vita per portare avanti i suoi ideali.
Lasciamo alla magistratura scoprire chi sono i colpevoli, crediamo che sia possibile scoprirli, crediamo che non sia difficile scoprirli, perché Peppino non ha mai tenuto nascosti i propri nemici, li ha sempre affrontati a cuore aperto, li ha affrontati nelle aule consiliari, li ha affrontati nelle piazze, li ha affrontati a muso duro, e quindi si può sapere per nome e cognome chi ha ritenuto di chiudere la partita con una decina di coltellate, evidentemente date perché non andava bene come lavorava Peppino.
Non è la prima volta e non è il solo dell’Italia dei Valori che viene minacciato. Lui era già stato minacciato in precedenza. Se ne sa poco, ma settimana scorsa un altro nostro consigliere, Vittorio Giunta, al terzo municipio di Roma, apre la posta e trova un bossolo con minacce bene esplicite di smetterla, perché altrimenti fa una brutta fine.
Vittorio Giunta si occupa di lotta all’usura, si occupa di un commercio trasparente nel suo territorio. Anche lui ha detto che qui le cose bisogna farle secondo legalità, e questo suo contrasto all’usura lo ha portato a queste minacce durissime. Gli siamo vicini, e a tutti i nostri dell’Italia dei Valori diciamo: mai come in questo momento ci sentiamo tutti una famiglia unita, perché le illegalità, ma soprattutto la prevaricazione, le minacce, e le violenze, possano finire.
Non ci intimidiscono e non ci lasceremo intimidire, anche per ricordare in questo modo il lavoro di Peppino Basile, che era una persona vera, con un grande cuore, che credeva nei suoi ideali. Una persona che è morta per i suoi ideali.

Antonio Di Pietro

domenica 15 giugno 2008

Hanno ucciso uno di noi


Ciao ragazzi,
mi spiace disturbarvi la domenica ma vi è stato un grave episodio che ci ha colpito da vicino come movimento. E' da tutta la mattina che sto verificando la notizia e adesso è ufficiale.
Un esponente dell'Italia dei valori è stato ucciso la scorsa notte a Ugento, dove viveva, con varie coltellate al torace. Si chiamava Giuseppe Basile ed era consigliere provinciale di Lecce e consigliere comunale di Ugento. Aveva 61 anni. Le indagini vengono condotte dai carabinieri che sono al lavoro e per ora non escludono alcuna ipotesi.
Basile - a quanto si è saputo - è stato trovato nei pressi della sua abitazione, per strada. Il corpo è stato scoperto da vicini che rientravano nel cuore della notte. L'uomo era un imprenditore e viveva da solo, dopo che si era separato dalla moglie: era molto noto in paese, anche per la sua intensa attività di consigliere comunale di opposizione. Alle ultime elezioni parlamentari era anche stato candidato nella Lista di Pietro per la Camera, al settimo posto. Ugento è un comune di poco più di 11 mila abitanti nella parte estrema del Salento, a una cinquantina di chilometri da Lecce. E' uno dei due comuni della diocesi che ieri, a Santa Maria di Leuca, ha ricevuto la visita di papa Benedetto XVI.
Giuseppe Basile era entrato nel consiglio provinciale di Lecce nel giugno 2005 e nel consiglio comunale di Ugento nel maggio dell'anno successivo. Le sue iniziative di consigliere di opposizione a Ugento spesso in paese suscitavano scalpore. Nel marzo scorso, durante la campagna elettorale per le elezioni parlamentari, aveva vivacemente protestato, e preannunciato esposti alla magistratura, perché la polizia municipale gli aveva rimosso uno striscione per propaganda elettorale di circa tre metri di lunghezza che aveva posto su un balcone sul Comitato elettorale dell'Italia dei valori.
Aspettiamo i riscontri delle indagini prima di esprimere giudizi.
Comunque questo è il rischio di chi lotta ogni giorno contro ogni forma di illegalità.
Non posso che esprimere il mio affetto e la mia vicinanza ai parenti del nostro grande amico.

Rebecchi Lorenzo
347/0900421

sabato 14 giugno 2008

Un altro colpo mortale alla giustiza ed alla ricerca della verità


l governo sul numero degli intercettati ha raccontato un sacco di frottole agli italiani. In Italia gli intercettati non sono ogni anno piu' di 20-25.000 e l'80% riguarda i reati delle associazioni mafiose che gli altri paesi, per fortuna, non hanno.
Il ministro Alfano in commissione Giustizia, nel suo primo atto ufficiale in Parlamento, ha raccontato bugie. Ha detto che un terzo delle spese per la giustizia se ne vanno per le intercettazioni, mentre e' il 2,5%; dice che gli italiani intercettati sono milioni, mentre non sono piu' di 20.000. Evidentemente era la preparazione di una campagna mediatica di delegittimazione del lavoro di giornalisti e magistrati, e che ha come ultimo obiettivo, da perseguire con questo disegno di legge, quello di garantire sempre piu' ampi spazi di impunita' in questo paese ai reati dei colletti bianchi. E anche la camorra ringrazia perche' scompaiono anche tutti i reati legati alle eco-mafie. Insomma un grave colpo allo stato di diritto in questo Paese.
Le indagini sulla clinica degli orrori sono iniziate quali semplici indagini per 'colpe mediche' ovvero 'per lesioni personali colpose', tutti reati che sono ben al di sotto del limite di 10 anni. Le imputazioni piu' gravi sono scattate solo a seguito delle intercettazioni. Questa e' la dimostrazione che in questa materia il Governo e la maggioranza si sta muovendo o con assoluta incompetenza e con assoluta malafede.
Ci stanno riprovando e il caro Berlusconi ci sta di nuovo rifregando

Rebecchi Lorenzo

venerdì 13 giugno 2008

Continuano i regali ai partiti

Come è lontano quel 7 maggio 1972, quando il Psiup guidato da Dario Valori non ottenne il quorum alle elezioni e scomparve dalla scena politica, con tanto di congresso che ne stabilì lo scioglimento: oggi i vari partiti che hanno fallito quello stesso traguardo sono vivi e vegeti, tengono le riunioni dei loro organismo politici (oggi l'Udeur e il Pdci, domani il Prc, il 22 Sinistra Democratica) guardando al futuro, anche perché hanno le casse piene di soldi elargiti dallo Stato.
Possono respirare persino quei partiti che non hanno ottenuto l'1% per accedere ai rimborsi elettorali, o quelli che non hanno nemmeno presentato il simbolo, come
Naturalmente le rate della precedente legislatura continueranno ad arrivare anche a Prc, Pdci e Verdi (Sd non si era ancora formata). Per esempio alla fine del quinquennio Prc si ritroverà nelle casse 34.931.985 euro. I rimborsi pubblici assumono così un andamento carsico: si interrano come un fiume e ne riescono in molteplici rivoli. Per esempio Silvio Berlusconi ha allargato i cordoni della borsa con i piccoli alleati che nel 2006 non hanno ottenuto l'1%. Per esempio nel solo 2007 Forza Italia ha dato 400.000 alla Mussolini, 110.000 euro ad Adriano Tilgher, 90.000 al Pri, 100.000 ai Democratici-Liberali. Ed ha anche dato un anticipo per il 2008: 700.000 euro a Sergio De Gregorio, il primo a mollare Prodi in Senato sin dal maggio 2006. E riceverà qualcosa anche Luciana Sbarbati leader del Movimento Repubblicani europei, eletta nelle liste del Pd. Per ora continua a vivere grazie ai 240.000 euro che L'Ulivo le dà sin dalle Europee del 2004, con il quale si candidò.
Lo spreco continua inarrestabile, non dimentichiamocelo.
La legislatura conclusasi con la crisi del governo Prodi, durata appena due anni, si è portata dietro l’intero finanziamento ai partiti. Insomma i rimborsi sono stati dati come se la legislatura fosse durata 5 anni. Questo grazie ad un decreto del precedente governo Berlusconi approvato dal Parlamento con il consenso generale.
Le elezioni appena fatte porteranno nelle casse dei partiti 407 milioni di euro e cioè circa 900 miliardi di vecchie lire. Lo Stato dà molto di più di quanto i partiti dichiarano di spendere per le campagne elettorali.
Specificando meglio, i partiti che hanno superato il quorum dell’1% prenderanno i seguenti rimborsi:
- PDL: 160.446.990 milioni di Euro;
- PD: 141.988.246;
- Lega Nord: 35.329.331
- UDC:24.081.774
- Di Pietro: 18.427.608;
- Sinistra Arcobaleno: 13.356.565
- La Destra( Storace): 9.629.998;
- MPA( lombardo): 4.670. 297
Come li spenderanno? Non si sa. Mancano i controlli e lo scrivono i revisori dei conti del parlamento. I Professori Angelo Cuva, Franco Fontana, Fabio Mastrangelo, Giuseppe Tinelli e il dottore Nicola Sposetti, revisori dei conti del finanziamento pubblico, ben retribuiti, scrivono che il loro lavoro è inutile perché la legge non prevede controlli nel merito.
Nonostante i controlli siano solo formali a margine di ciascun Partito che ha preso i soldi scrivono la frase: Il rendiconto non può essere considerato regolarmente redatto.
Se i revisori di un’azienda privata scrivessero la stessa cosa i responsabili di quell’azienda andrebbero in tribunale. Per i partiti non succede niente perché non sono responsabili di fronte alla legge.
L'unico partito che vuole abrogarli è proprio quello dell'Italia dei Valori.
Chissa come mai solo noi vogliamo abolirlo e vogliamo rispettare la volontà popolare espressa con il referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, che allora approvò con circa il 90% del consenso degli italiani.
Ditemi voi il perchè?

Rebecchi Lorenzo

I° Forum Giovani - Smontalecaste - Rimontalitalia

Care ragazze, cari ragazzi,

abbiamo raggiunto uno splendido risultato elettorale, a dimostrazione del fatto che in Italia le energie positive esistono ancora. E sono energie giovani.

Il governo di centrodestra, appena insediatosi, sta già dimostrando la sua continuità diretta con i suoi tre mandati precedenti.

Le cose cambieranno, e in modo molto più veloce di quanto si pensi. Dobbiamo fare del nostro Paese una società più giusta, più orientata alla legalità, più accessibile. Dobbiamo farlo insieme, con il vostro aiuto e con le vostre energie: per costruire un’Italia diversa ora c’è bisogno di voi.

Su mia iniziativa, sta nascendo all’interno dell’Italia dei Valori il Dipartimento Politiche Giovanili. E’ l’inizio di un percorso di coinvolgimento delle nuove generazioni sui temi dell’Italia dei Valori. Di questo settore, che spero possa diventare un grande bacino di idee e di contenuti, si occuperà il mio amico e collega Jean-Léonard Touadi da sempre impegnato con successo nelle attività legate al mondo giovanile.

Il primo appuntamento di questo percorso sarà il Forum che si terrà a Bellaria (Rimini) il 12-13 luglio prossimo, dal titolo Smontalecaste-Rimontalitalia. L’idea di fondo è quella di demolire gli ostacoli che pervadono ogni ambito del nostro Paese, per poter ricostruire una società migliore. Occorre smontare le caste sociali che impediscono l’emersione dei talenti e dei meritevoli al di là dell’estrazione sociale; smontare la casta e le baronie che soffocano l’Università; smontare la casta dei “salotti” della finanza che impediscono ai giovani talenti di emergere nel settore dell’imprenditoria; smontare la casta delle banche che non consente l’accesso al credito alle nuove generazioni; smontare la casta dell’informazione che ci priva di un sistema trasparente di accesso alle informazioni, smontare la casta e le lobby professionali che impediscono di accedere liberamente all’esercizio delle professioni; ed infine smontare la casta della politica, che non consente l’emersione di una nuova classe dirigente.

Ci accompagneranno nelle due giornate di workshop, laboratori, ma anche di festa, illustri ospiti della società civile, tra i quali Marco Travaglio, competenti nelle diverse tematiche che affronteremo.

Sarà un’occasione per incontrarci e confrontarci, e un modo per dimostrare che l’Italia dei Valori è un partito che sa mobilitare tante ragazze e tanti ragazzi.

Ai partecipanti sarà offerta, nei limiti dei posti disponibili, la possibilità di alloggiare gratuitamente in zona. Per confermare la partecipazione potrete compilare il form all’indirizzo web www.italiadeivalori.it/smontale caste. Per informazioni potete scrivere all’indirizzo smontalecaste@italiadeivalori .it o telefonare alla numero 0697848197.

L’appuntamento di luglio è un primo passo per tendere una mano alle nuove generazioni che vogliono accostarsi al mondo di IDV. Vi invito a partecipare numerosi, per dare voce e visibilità alle vostre esperienze, alle vostre competenze, alle vostre idee… In una parola, ai vostri Valori.

Un abbraccio,

Antonio Di Pietro

mercoledì 11 giugno 2008

Promozione della campagna di tesseramento dell'Italia dei Valori

Sabato 31 maggio c'è stata un'importante ma anche un'interessantissima riunione a Torino del direttivo regionale allargato a tutti gli eletti ed ai dirigenti locali.
Il tema che si è trattato riguarda la promozione della campagna dei tesseramenti dell'Italia dei Valori che Di Pietro vuole fare in tutte le regioni.
L'inizitiva partirebbe in Piemonte il 30 di giugno e terminerebbe il 30 di settembre.
Lo scopo di questo progetto è quello di dare un'impronta sul territorio e di attribuire un momento di visibilità al partito.
Programmeremo dei manifesti politici sul territorio per dare maggior risalto. Di questo se ne occuperà il direttivo provinciale.
Inoltre un altro importantissimo obiettivo è quello di rafforzare la base di questo grande partito che mai come in questo momento è tra le poche forze politiche che contano al Parlamento di Roma e che ha i programmi e gli argomenti per risolvere i tanti problemi del Paese. Mi permetto di dire che ha anche una classe dirigente di tutto rispetto perchè è altamente qualificata e rappresenta degnamente ed equamente la società civile, ma soprattutto non ha mai avuto problemi con la giustizia.
Chiunque voglia dare il proprio contributo al nostro movimento per sostenere le battaglie per la legalità e per il rilancio della questione morale, per cui vuole aderire al tesseramento, io sono disponibile a dare una mano in tal senso.
Chiamatemi al n. 347/0900421 o speditemi una e-mail se volete iscrivervi al partito.
E' arrivata l'ora di uscire allo scorperto per lasciare il segno a coloro che vogliono rovinare il futuro del paese e dei nostri giovani.

Rebecchi Lorenzo

martedì 10 giugno 2008

Intercettazioni : anche la FIEG contro le sanzioni a chi pubblica

"Limitare le intercettazioni alle indagini relative a reati di terrorismo e criminalità organizzata non mi sembra affatto una buona idea". Così il Presidente della Federazione Italiana Edtori Giornali, Boris Biancheri, secondo cui "Un sequestro di persona o la corruzione di un pubblico ufficiale che non hanno connessioni con mafia o camorra non sono meno gravi per questo".

"Quel che è necessario - a giudizio di Biancheri - è che le intercettazioni siano disposte solo in caso di assoluta necessità e che venga tutelato rigorosamente il segreto istruttorio. Si parla di punire il giornalista che scrive una notizia o l’editore che la pubblica: ma va punito in primo luogo chi, violando il dovere di mantenere il segreto sul contenuto di una intercettazione, l’ha comunicata o lasciata trapelare all’esterno".

Fra gli addetti ai lavori, assoluta contrarieta' all'idea di punire i giornalisti con cinque anni di carcere per la pubblicazione delle intercettazioni era gia' stata espressa dal presidente dell'Unione Italia Cronisti, Guido Columba, dal presidente della Federazione Italiana della Stampa Roberto Natale e dal segretario della Fnsi, Franco Siddi, i quali tutti invocano il diritto-dovere di cronaca.

Come annunciato dal premier Silvio Berlusconi, il Consiglio dei Ministri intende introdurre "il divieto assoluto di intercettazione telefonica, con esclusione per indagini che riguardano la criminalita' organizzata, la mafia, la 'ndrangheta, la camorra o il terrorismo. Per tutti gli altri reati cinque anni di carcere a chi ordinerà queste intercettazioni, cinque anni di carcere a chi le eseguirà e cinque anni di carcere a chi le propalerà, e una penalizzazione finanziaria importante per gli editori che le pubblicheranno".

Come stabilito da una sentenza la Corte dei diritti dell'uomo - i giornalisti hanno il diritto di pubblicare i contenuti delle intercettazioni di cui vengono a conoscenza, e le esigenze di privacy delle persone coinvolte, soprattutto se politici o altre figure di rilevanza nazionale, passano in secondo piano. Anche una delibera del Consiglio d'Europa ha stabilito che per i politici ed altri amministratori pubblici la privacy passa in secondo piano rispetto al diritto dei cittadini-elettori di essere informati.

Rebecchi Lorenzo