domenica 29 luglio 2007

I Magnifici Ottantadue

Caro Beppe,
sei rimasto indietro. Nella campagna “Parlamento pulito”, intendo. Dopo tre mesi passati insieme a Peter Gomez ad analizzare i precedenti penali dei 900 e passa dipendenti appena eletti nel nuovo Parlamento per il nostro nuovo libro appena pubblicato da Editori Riuniti, “Onorevoli Wanted”, sono lieto di comunicarti che i pregiudicati hanno di nuovo raggiunto quota 25, eguagliando il record della passata legislatura. Considerando poi le altre categorie dei “diversamente onesti”, e cioè quelle degli indagati, degli imputati, dei condannati in primo o secondo grado, dei miracolati dalla prescrizione o dalle varie leggi-canaglia, siamo arrivati a 82: quasi il 10 per cento dell’intero Parlamento, una percentuale che nemmeno nei quartieri dello Zen di Palermo o di Scampia e Secondigliano a Napoli. Per l’esattezza: 25 condannati definitivi (compresi quelli che hanno patteggiato la pena), 10 prescritti, 8 condannati in primo grado, 17 imputati in primo grado, 19 indagati, 1 imputato in udienza preliminare, 1 prosciolto per immunità parlamentare, 1 colpevole assolto per legge.
L’hit parade dei partiti vede al primo posto Forza Italia (con 29 diversamente onesti), seguita da Alleanza nazionale (14), Udc (10), Lega Nord (8), Movimento per l’autonomia (1), Dc (1), Psi (1), Gruppo Misto (1: Andreotti). In tutto, il centrodestra è a quota 65. Il centrosinistra insegue a quota 17, ma ce la sta mettendo tutta:
Margherita (6), Ds (6), Udeur (2), Rifondazione comunista (2), Rosa nel pugno (1).
Interessante anche la classifica dei reati preferiti dai nostri dipendenti in Parlamento: 18 casi di corruzione; 16 di finanziamento illecito; 10 di truffa; 9 di abuso d’ufficio e di falso; 8 di associazione mafiosa; 7 di bancarotta fraudolenta e turbativa d’asta; 6 di associazione per delinquere, resistenza a pubblico ufficiale e falso in bilancio; 5 di attentato alla Costituzione, attentato all’unità dello Stato e formazione di struttura paramilitare fuorilegge; 4 di favoreggiamento, concussione e frode fiscale; 3 di diffamazione, abuso edilizio e lesioni personali; 2 di banda armata, corruzione giudiziaria, peculato, estorsione, rivelazione di segreti; 1 di omicidio, associazione sovversiva, istigazione a delinquere, favoreggiamento mafioso, aggiotaggio, percosse, violenza a corpo politico, incendio aggravato, calunnia, falsa testimonianza, voto di scambio, appropriazione indebita, violazione della privacy, oltraggio, fabbricazione di esplosivi, violazione diritti d’autore, frode in pubblico concorso e adulterazione di vini.
Le storie e le sentenze dei nostri Magnifici Ottantadue (più i miracolati dal caso Parmalat: vedrai quante sorprese, di destra ma soprattutto di sinistra!) le trovi nel libro. Concludo con l’elenco dei 25 condannati definitivi, perché tu possa aggiornare la contabilità:
1. Berruti Massimo Maria (FI): favoreggiamento.
2. Biondi Alfredo (FI): evasione fiscale (reato poi depenalizzato).
3. Bonsignore Vito (Udc): corruzione.
4. Borghezio Mario (Lega Nord): incendio aggravato.
5. Bossi Umberto (Lega Nord): finanziamento illecito e istigazione a delinquere.
6. Cantoni Giampiero (FI): corruzione e bancarotta.
7. Carra Enzo (Margherita): falsa testimonianza.
8. Cirino Pomicino Paolo (Dc): corruzione e finanziamento illecito.
9. De Angelis Marcello (An): banda armata e associazione sovversiva.
10. D’Elia Sergio (Rosa nel pugno): banda armata e concorso in omicidio.
11. Dell’Utri Marcello (FI): false fatture, falso in bilancio e frode fiscale.
12. Del Pennino Antonio (FI): finanziamento illecito.
13. De Michelis Gianni (Psi): corruzione e finanziamento illecito.
14. Farina Daniele (Prc): fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell’autorità.
15. Jannuzzi Lino (FI): diffamazione aggravata.
16. La Malfa Giorgio (FI): finanziamento illecito.
17. Maroni Roberto (Lega Nord): resistenza a pubblico ufficiale.
18. Mauro Giovanni (FI): diffamazione aggravata.
19. Nania Domenico (An): lesioni volontarie personali.
20. Patriciello Aldo (Udc): finanziamento illecito.
21. Previti Cesare (FI): corruzione giudiziaria.
22. Sterpa Egidio (FI): finanziamento illecito.
23. Tomassini Antonio (FI): falso in atto pubblico.
24. Visco Vincenzo (Ds): abuso edilizio.
25. Vito Alfredo (FI): corruzione.


Marco Travaglio

Fonte: Blog di Beppe Grillo - www.beppegrillo.it

venerdì 27 luglio 2007

Petizione per l'abolizione dei privilegi della politica e la disciplina delle cause ostative alla candidatura alle elezioni politiche

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica


L’Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge per la riduzione dei costi della politica.
I punti più importanti della proposta di legge sono i seguenti:

1) Riforma delle pensioni dei parlamentari. Il nuovo regime aumenta gli anni per accedere alla pensione e ne riduce l’importo Per ottenere il diritto alla pensione un parlamentare dovrà aver fatto almeno 10 anni di parlamento ed otterrà un vitalizio pari al 25% dello stipendio percepito.

2) Eliminazione dei benefit per i parlamentari. I parlamentari non avranno più diritto a tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea, né al rimborso delle spese telefoniche. Per tutte le voci classificate come rimborso spese in generale, che attualmente sono attribuite in forma forfetaria, saranno rimborsate solo su richiesta corredata dai giustificativi fiscali che testimoniano l'importo e la finalità della spesa sostenuta.

3) Pubblicità e trasparenza dei bilanci. I bilanci di Camera, Senato, Quirinale, ma anche di Corte Costituzionale e Cnel dovranno essere pubblici e accessibili a tutti i cittadini.

4) Niente privilegi per chi cessa dal mandato. I Presidenti di Camera, Senato e della Corte Costituzionale cessando dalla carica non hanno più diritto ai benefit attualmente previsti (auto blu, segreteria, uffici e indennità).

5) Governo più snello con meno ministri. Si stabilisce che il numero totale di ministri di cui si compone il governo non può essere superiore a 17, i membri dell’intero governo, compresi vice ministri e sottosegretari non possono essere più di 72 (attualmente sono 102).

6) Abolizione dei contributi pubblici a tutta l’editoria di partito.

A questi punti che vanno a modificare i privilegi più vergognosi e più invisi alla pubblica opinione si aggiunge una serie di norme per ridurre le spese di governi ed enti locali, per porre un tetto alle consulenze e alle loro retribuzioni da parte della pubblica amministrazione.

Il Sen. Formisano ha inoltre presentato un disegno di legge al Senato, il n° 1076, per la disciplina delle cause ostative alla candidatura alle elezioni politiche. Ddl che impedirà di avere politici condannati in Parlamento.

I sottoscritti cittadini chiedono al Governo ed al Parlamento che la proposta di legge n° 2643 d'iniziativa dei deputati Borghesi, Palomba, Donadi, Mura, Costantini, e il disegno di legge n° 1076 d'iniziativa dei senatori FORMISANO, RAME, GIAMBRONE, CAFORIO, BARBATO, LEVI MONTALCINI, ANDREOTTI, COLOMBO Emilio, ROSSI Fernando, TURIGLIATTO e PALLARO vengano esaminati e votati da Camera e Senato entro pochi mesi.

Per firmare cliccate qui http://www.idvgiovani.it/petizione/

Rebecchi Lorenzo

giovedì 26 luglio 2007

Appello urgente: condannati a morte due giornalisti curdi in Iran

Negli ultimi due anni e con l'arrivo di Mahmoud Ahmadinejad, presidente ultraconservatore, la situazione dei Curdi in particolare e degli Iraniani in generale è peggiorata.

Agli 8 milioni di Curdi in Iran è sempre stato negato ogni diritto: prima con lo Scià, poi con la Repubblica Islamica di Khomeni, hanno subito e subiscono tuttora ogni tipo di repressione. Non godono alcun riconoscimento culturale. La condanna a morte di due giornalisti curdi Adnan Hosseinpour e Hiwa Boutimar ne è una dimostrazione palese.

Infatti, il 17 luglio scorso, il tribunale di Sanandej, una della città curde in Iran, ha emesso la sentenza di condanna a morte nei confronti di due giornalisti con l'accusa di aver pubblicato articoli su alcune manifestazioni popolari che nel 2006 si sono svolte in alcune città del Kurdistan iraniano e questo è - secondo il tribunale della Repubblica Islamica - "attentato alla sicurezza dello Stato".

Adnan lavorava presso il settimanale Asu, invece Hiwa Boutimar è un giornalista feelance ed attivista per i Diritti Umani, che è stato accusato di contatti con organizzazioni sovversive. Le organizzazioni sovversive a cui si riferiscono le autorità degli Ayatollah, sono il Partito Democratico del Kurdistan Iraniano (Pdki), e il Komala. Il primo fa parte dell'Internazionale Socialista, e il secondo è stato più volte ospite delle istituzioni internazionali ed europee.

Non si sa dove siano reclusi attualmente i due uomini, ma in base ad alcuni resoconti, Hassanpur si troverebbe in carcere dalla fine dello scorso gennaio, mentre Butimar dall'inizio dello stesso mese. Ora dobbiamo mobilitarci per salvare la loro vita.

In una nota "Information Safety and Freedom" (http://www.isfreedom.org/index.html) chiede a tutte le istituzioni e associazioni dei giornalisti di mobilitarsi per salvare la vita ad Adnan Hosseipur e Hiwa Boutimar, a cominciare dal governo italiano, che è impegnato nella meritevole campagna per l'abolizione della pena di morte. Inoltre si chiede un'intervento delle Nazioni Unite e dell'Unione europea per garantire il diritto alla vita dei giornalisti, che è la condizione minima perché possa esistere la libertà di stampa in questo mondo".
Questa è un'iniziativa da appoggiare insieme alla difesa degli studenti iraniani che lottano per la libertà del proprio paese.
Non possiamo, anzi non dobbiamo lasciarli soli. Loro sono parte di noi.

Per inviare un appello, mandate un'e-mail o un fax, qualora non sia possibile, ai seguenti indirizzi:

Presidente del Consiglio dei Ministri
prof. Romano Prodi
Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00187 Roma
tel. (+39) 0667791
E-mail: http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_presidente.asp

Ministro degli Affari Esteri
Massimo D'Alema
Piazzale della Farnesina, 1
00194 Roma
Tel: (+39) 06.36911
E-mail: relazioni.pubblico@esteri.it

(in Inglese, Francese o Italiano):

General Secretary
Ban Ki-moon
United Nations
New York, NY 10017
Fax: (212) 963-4879
Phone: (212) 963-4475

Leader of the Islamic Republic
Ayatollah Sayed ‘Ali Khamenei, Leader of the Islamic Republic
Email: http://www.leader.ir/langs/EN/index.php?p=sendletter (in Inglese)
Titolo: Vostra eccellenza - Your Excellency

President: Mahmoud Ahmadinejad
Email: dr-ahmadinejad@president.ir
Titolo: Sua eccellenza - His Excellency

Ayatollah Mahmoud Hashemi Shahroudi
Ministry of Justice
Email: info@dadgostary-tehran.ir (Nell'oggetto scrivere: For the attention of Ayatollah Shahroudi)
Titolo: Sua eccellenza - His Excellency

Rebecchi Lorenzo

lunedì 23 luglio 2007

Nodo ferroviario: Di Pietro, un uomo sincero, leale e soprattutto onesto

Ancora una volta il ministro Di Pietro si è dimostrato all’altezza della situazione, ha dato prova di essere un vero ministro della Repubblica e di meritare la carica che sta assumendo.
Il leader dell’Italia dei Valori ha dimostrato sensibilità per i problemi dei suoi cittadini, disponibilità ad affrontare un dialogo con le parti coinvolte ed interessate alla questione del nodo ferroviario come i Comuni, la Provincia ed i settori dell’industria, nonché determinazione per trovare una soluzione che soddisfi tutti, senza comunque nascondere le difficoltà, le perplessità, le lacune e le responsabilità di chi invece non ha fatto la propria parte.
Vorrei descrivere i fatti che si sono susseguiti per elencare i meriti del titolare del Ministero delle Infrastrutture.
Il ministro è giunto a Novara pronto a parlare con gli interlocutori del problema non appena ha ricevuto la richiesta di venire nel nostro capoluogo da parte del Sindaco del Comune e da parte dell’On. Cota, nonostante avesse quello stesso giorno altri impegni istituzionali.
Raramente nella storia della repubblica si è visto un noto personaggio politico recarsi nella località dopo che sia passato poco tempo dall’aver ricevuto l’invito da parte delle istituzioni locali.
Nella conferenza stampa ha detto solo la verità. Ha solo descritto lo stato dei fatti. Ha detto che la Regione Piemonte non ha comunicato, su indicazione della Provincia, al suo ministero che il nodo ferroviario fosse da aggiungere nella lista delle opere con alta priorità. Anche per questo motivo, ha ammesso che i fondi non ci sono. Il ministro ha dimostrato di essere una persona sincera. Di Pietro, non solo in politica, non ha mai preso in giro nessuno. Avrebbe potuto fare come fanno molti politici, promettere tutto a tutti solo per avere i voti.
Invece ha detto chiaramente come stanno le cose, perché lui non ha intenzione di prendere per i fondelli i propri cittadini.
Nello stesso tempo si è dimostrato un uomo leale perché le sue critiche non sono andate verso gli avversari. Noi non crediamo che chi sta a sinistra è più bravo degli altri. Anche a destra ci sono persone per bene, politici onesti e soprattutto preparati.
Non abbiamo voglia di fare politica per fini personali e privati; noi cerchiamo di fare attività politica nell’interesse dei cittadini e mandiamo avanti le battaglie per la legalità e per la questione morale, che sono un patrimonio di tutti e non solo di una certa fazione politica.
Vogliamo migliorare la giustizia, avere norme più trasparenti e regole che soddisfano la collettività e non che tutelino le lobby, che favoriscono i criminali e gli sprechi.
Le sue osservazioni possono aver colpito il centro sinistra che governa la regione e la provincia, ma il ministro preferisce chi lavora e critica invece chi è un fannullone o non si adopera nella giusta direzione. Questo succede sia destra che a sinistra. Gli onesti ed i buoni politici ci sono sia destra che a sinistra.
Avrebbe potuto dire delle falsità per mettere in cattiva luce il centro destra e invece ha detto, con la massima sincerità, come stanno le cose e ha dimostrato agli avversari di essere un interlocutore valido, serio e molto leale perché non ha gettato fango contro nessuno, mentre la storia ha evidenziato che ne è stato buttato parecchio di fango contro Di Pietro, solo perché ha fatto il suo dovere di uomo, di magistrato e di politico.
Infine ha accolto a Roma tutti i rappresentanti delle nostre istituzioni locali e delle aziende coinvolte nel nodo ferroviario, per intraprendere un percorso utile per sbrigliare le questioni burocratiche, amministrative e progettuali, per riuscire a trovare una soluzione e per reperire i fondi necessari per l’opera. Inoltre il 24 settembre ci sarà un altro incontro a Torino per coinvolgere la regione Piemonte e Lombardia, per fare il punto della situazione e per verificare gli sviluppi.
Il ministro ha dato un segnale forte: vuole trovare, con la collaborazione di tutti, un accordo per lo sviluppo del nostro territorio. Ha dimostrato ancora una volta che ci tiene ai suoi cittadini. Di Pietro vorrebbe solo una politica in cui ognuno faccia la propria parte, lavori nell’interesse del cittadino e si assuma le proprie responsabilità.
Egli lo fa non per questioni elettorali, ma vuole un paese in cui si facciano le cose fatte bene, nel rispetto della legalità e delle regole concorrenziali del mercato.
Lo ha dimostrato in occasione degli appalti per la TAV, dove ha stabilito tutti i concorrenti possono partecipare offrendo il proprio prezzo e il proprio servizio, senza favoritismi e impedendo un innalzamento ingiustificato dei costi. Pari opportunità e massima trasparenza per chi vuole partecipare agli appalti e nello stesso tempo risparmi per i cittadini che vedono realizzare le opere con il prezzo più basso. Ricordatevi che in Italia un chilometro di strada asfaltata da costruire costa ben 42 milioni di euro, contro i 10 milioni di Spagna, Germania e Francia.
Di Pietro vuole che le persone oneste riescano a soddisfare le proprie ambizioni ed a fare carriere e non vuole invece che i furbi riescano sempre a farla franca. Non desidera delle leggi che guardino a soddisfare solo gli scopi privati di politici, partiti, di gruppi di potere o dei soliti furbetti del quartierino.
Lo dimostrano le iniziative del nostro partito in parlamento con cui si vuole eliminare i privilegi dei parlamentari e con cui si vuole negare la possibilità di assumere uffici pubblici a coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva.
Lo stesso discorso vale per il disegno di legge dell’on. Silvana Mura, deputato dell’Italia dei Valori, che vuole limitare a due mandati consecutivi la possibilità di avere qualsiasi carica elettiva e che vuole sancire un limite di età per le stesse funzioni. Questo viene fatto per dare un ricambio alla classe politica, per dare più spazio ai giovani ed una maggiore credibilità alle nostre istituzioni democratiche.
Il lavoro che Di Pietro sta facendo per Novara e per l’Italia fa solo capire che è una persona onesta. Noi vogliamo che l’Italia sia governata da gente preparata e soprattutto onesta.


Rebecchi Lorenzo
Segretario provinciale dei Giovani dell’Italia dei Valori
Cell. 347/0900421

sabato 21 luglio 2007

Festa a Vasto dal 28 al 30 settembre

Si svolgerà a Vasto dal 28 al 30 settembre il secondo Incontro Nazionale dell'Italia dei Valori. Si intitola "Dalla parte dei cittadini" la festa del partito presentata questa mattina dal presidente dell'IdV Antonio Di Pietro. "Sarà l'occasione per fare il bilancio di un anno che ha visto l'Italia dei Valori sempre più presente nel Pese reale - ha scandito Di Pietro - impegnata per garantire la legalità nelle istituzioni, la sicurezza dei cittadini e una vera democrazia. Abbiamo invitati tutti i leader dei partiti", ha aggiunto. Anche Berlusconi? "Certo, tutti i partiti". E Prodi? "Noi l'abbiamo invitato, sarei felice se venisse - risponde Di Pietro - ma non ha bisogno di un invito, è a casa sua...."

Antonio Di Pietro

giovedì 19 luglio 2007

Pedofilia e class action

L'Arcidiocesi di Los Angeles, guidata dal Cardinale Roger Mahony, ha riconosciuto ben 660 milioni di dollari di risarcimento alle 508 vittime di pedofilia della chiesa cattolica USA. Il Cardinale ha affermato: "non c'è realmente alcun modo per ridar loro [alle vittime] l'innocenza che gli è stata portata via", "ancora una volta, mi scuso con chiunque sia stato offeso, chiunque abbia subito abusi. Non sarebbe dovuto accadere e non accadrà ancora".

In casi consimili le scuse e le manifestazioni di rincrescimento sono d'obbligo, ma non si può dimenticare che gli abusi di cui si parla sono intercorsi in un periodo di tempo che va dagli anni '40 ad oggi: oltre 60 anni di silenzio, negazione, disinteresse, occultamenti e collusioni assolutamente ingiustificabili e imperdonabili.
Detto questo, ci preme ricordare che le vittime di questi "terribili peccati e crimini" (per usare le parole del Cardinale Roger Mahony) possono oggi ottenere una qualche forma di compensazione, esclusivamente pecuniaria, solo grazie all'esistenza dell'istituto legale Class Action (causa collettiva risarcitoria) , accessibile negli USA e del tutto assente in Italia.

La vittima "tipo" del reato di pedofilia, in Italia e altrove nel mondo è spesso individuata dagli aguzzini negli strati marginali della società, nei ceti meno abbienti, insomma tra i poveri. Una vittima povera è "ideale" perché normalmente non ha la possibilità di reagire ai soprusi con una causa legale, troppo costosa, troppo lunga.
Dove esiste la "Class Action" le vittime non abbienti possono reagire in gruppo ottenendo quasi sempre risarcimenti e cospicue compensazioni economiche per i danni subiti dal medesimo criminale: la class action è infatti gratuita , essendo le spese processuali totalmente a carico degli avvocati che tutelano gli interessi del gruppo di vittime ("la classe"), inoltre è rapida ed efficace, in quanto normalmente (ben oltre l'80% dei casi) si risolve con una conciliazione amichevole "pre-giudiziale", ovvero un accordo tra le parti che avviene addirittura prima dell'inizio del processo vero e proprio, evitando così la possibilità dei corsi e ricorsi processuali (nei vari gradi di giudizio) e di conseguenza abbreviando drasticamente i tempi e i costi della giustizia.

Per chi ha avuto la disgrazia di subire un reato equiparabile alla violenza sessuale, parrà forse cinico e insufficiente limitarsi a richiedere un risarcimento economico. Ma il risarcimento ha una doppia valenza: è sì un compensare la vittima per il danno subito, ma è soprattutto un poderoso deterrente per coloro che hanno o potrebbero avere l'interesse e la volontà di commettere ancora e contro altre potenziali vittime un reato analogo. Ha dunque una straordinaria valenza sociale, di riequilibrio tra le parti: tra chi ha i soldi e attualmente non ha remore a commettere reati perché sa che non ha nulla da temere e chi non li ha, i soldi, e attualmente subisce in silenzio, senza soluzione di continuità, perché sa che non si può permettere di accedere alla giustizia e farla pagare ai propri aguzzini.

La class action, quella vera, su modello USA, va perciò immediatamente introdotta in Italia, deve essere accessibile a tutti coloro che hanno subito un reato penale o un danno, sia che si tratti di consumatori e risparmiatori truffati, sia che si tratti di vittime di reati indegni e odiosi come la pedofilia. L'alternativa, qui in Italia, è di continuare ad accontentarsi delle "scuse" e noi NON CI ACCONTENTIAMO.

On. Stefano Pedica
Capo della segreteria di Italia dei Valori

L'ombra dei servizi segreti ed i misteri sulla strage di Via D'Amelio

L'ombra di "apparati deviati dei servizi segreti" ritorna nell'inchiesta sui mandanti occulti della strage di via d'Amelio in cui morì quindici anni fa il procuratore aggiunto di Palermo, Paolo Borsellino, insieme a cinque agenti della polizia di Stato che lo dovevano proteggere. La notizia, confermata all'ANSA da ambienti qualificati, prende spunto da altre indagini che in passato erano state chiuse con l'archiviazione.

Da alcuni mesi, però, nuovi input investigativi hanno ripreso gli accertamenti dal punto in cui erano stati lasciati, e cioé dal Castello Utveggio, la mega struttura situata sul Monte Pellegrino, che sovrasta proprio la via d'Amelio. In questo edificio, nel 1992, è stato accertato che aveva sede un gruppo operativo del Sisde. La vicenda venne rivelata per la prima volta nel 2001 dal vice questore Gioacchino Genchi durante una deposizione in aula nel processo bis per la strage Borsellino.

Le indagini sviluppate in seguito vennero poi archiviate. Adesso, invece, questa pista sembra aver ritrovato nuova linfa. I "servizi deviati", secondo la nuova indagine, potrebbero essere dietro agli uomini che hanno eseguito l'attentato. Dell'inchiesta si occupa ormai da anni un solo magistrato, il procuratore aggiunto, Renato Di Natale, che ha pure il compito di reggere l'ufficio dei pm di Caltanissetta, dopo che un anno fa Francesco Messineo è stato nominato procuratore di Palermo.

E così Di Natale è costretto a dividersi su più fascicoli d'indagine anche a causa di una carenza di organico dell'ufficio. I magistrati stanno valutando una serie di documenti acquisiti dalla procura di Palermo e che riguardano il telecomando che potrebbe essere stato utilizzato dagli attentatori. A questo apparecchio è collegato un imprenditore palermitano. I processi che si sono svolti in passato hanno solo condannato gli esecutori materiali della strage, ma nulla si è mai saputo su chi ha premuto il pulsante che ha fatto saltare in aria Borsellino e gli agenti di scorta.

A maneggiare il telecomando, come sostengono le sentenze, non è stata nessuna delle persone condannate all'ergastolo, ormai definitivamente. Un altro elemento sul quale è puntata l'attenzione degli inquirenti, è "la presenza anomala" di un agente di polizia in via d'Amelio subito dopo l'esplosione. Si tratta di un poliziotto - già identificato dai magistrati - che prima della strage era in servizio a Palermo, ma venne trasferito a Firenze alcuni mesi prima di luglio dopo che i colleghi avevano scoperto da una intercettazione che aveva riferito "all'esterno" i nomi dei poliziotti di una squadra investigativa che indagava a San Lorenzo su un traffico di droga.

L'esplosivo utilizzato per l'attentato potrebbe essere stato inserito in un grande bidone di metallo, creando un cratere profondo, e non nella Fiat 126 come hanno sempre detto i collaboratori di giustizia. A sostenerlo sono i difensori dei boss condannati che attraverso immagini scattate poche ore dopo in via D'Amelio sostengono che il blocco motore dell'auto esplosa non c'era nel luogo in cui è stato poi ritrovato.

La foto scattata da un reporter di Palermo il giorno dell'attentato mostra l'allora capitano dei carabinieri Giovanni Arcangioli con in mano la borsa di cuoio di Borsellino. Dentro i familiari del magistrato sostengono che vi fosse un'agenda personale che non è mai stata ritrovata e sulla quale Borsellino avrebbe segnato appuntamenti e pensieri.

Alcuni collaboratori di giustizia sostengono che dopo la strage di Capaci, Riina voleva dare un altro colpo allo Stato. Giovanni Brusca ha sostenuto che la decisione di uccidere Borsellino sarebbe stata "accelerata" dalla necessità di far decollare la "trattativa" che Riina aveva avviato con uomini delle istituzioni per ottenere vantaggi legislativi in favore di Cosa nostra. Giuffré ha invece affermato che la strage di via D'Amelio sarebbe stata voluta da Provenzano per impedire al magistrato di avviare indagini sul nodo mafia e appalti.


Rebecchi Lorenzo
Coordiantore provinciale
GIV Novara

mercoledì 18 luglio 2007

Definizione Vice-Coordinatore e Deleghe Esecutivo

Ciao ragazzi,

con la presente vi comunico le scelte che ho preso per la definizione della struttura del GIV Piemonte per il nuovo esecutivo eletto sabato 14 luglio scorso.

Ne approfitto, innanzitutto, per farvi i miei complimenti per l'ottimo risultato ottenuto e un grande augurio di buon lavoro.

Ho avuto modo di parlare con ognuno di voi sui dettagli delle scelte prese per la determinazione del vice-coordinatore e delle deleghe conferite.
Di seguito riporto i dettagli:

Riccardo De Caria
Vice-Coordinatore
Delega organizzazione eventi

Alessandro Ravina
Consigliere GIV Piemonte
Delega rapporti con associazioni politiche e culturali
Delega università

Lorenzo Rebecchi
Consigliere GIV Piemonte
Delega costituzione e organizzazione circoli locali
Delega rapporti con Italia dei Valori

Valentina Vivarelli
Tesorire GIV Piemonte
Delega patrimonio

Sono estremamente onorato di poter contare su una squadra di tale livello e, al contempo, convinto che potremo ottenere ottimi risultati.

Buon lavoro a tutti e grazie,

Massimiliano Altadonna
Coordinatore GIV Piemonte

domenica 15 luglio 2007

Servizi segreti deviati o Poteri istituzionali deviati

Attenzione ragazzi stiamo percorrendo un grosso rischio, nel paese c'è un manipolo di magistrati comunisti e di forze militari che sono state spiate dal 2001 perché volevano sovvertire l'ordinamento democratico inventando teoremi giudiziari contro l'uomo simbolo della democrazia, l'emblema della legalità e l'indiscutibile personaggio dell'onesta.
Come avrete capito parlo del povero Silvio Berlusconi.
Questo centro di potere si stava attrezzando per scavalcare la legittimità costituzionale, per affossare la dignità dell'ex capo del governo e per consegnare il potere ai golpisti post-comunisti, loro acerrimi alleati.
Ma scusate c'è qualcosa che non capisco. Qualcosa non quadra. Cominciamo dal principio. Berlusconi non ha mai fatto politica fino a quando la classe politica a lui vicina non ha avuto grossi problemi giudiziari. E' entrato in politica quando la sua azienda era fortemente indebitata, circa 4 miliardi delle vecchie lire.
Ha avuto grossi problemi giudiziari. E' stato accusato di aver corrotto giudici, di aver frodato il fisco, di avere falsificato il bilancio, di aver finanziato politici e amici potenti per avere aiuti importanti.
Ha assunto uno stalliere che poi è stato condannato per essere un boss mafioso. Ha abusato della concessione di Europa 7; i suoi bracci destri sono stati condannati. Il suo avvocato Previti è stato condannato in via definitiva e ha subito altre condanne per processi in cui era coinvolto Berlusconi.
Dell'Utri, uomo importante che ha curato la sua immagine e la sua campagna elettorale, è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa in primo grado.
Ma poi ha vinto le elezioni e il suo governo in cinque anni ha lasciato che l'euro mettesse a terra le finanze dei cittadini. Il costo della vita è aumentato, le finanze non sono migliorate, molti reati sono stati depenalizzati, è stata accorciata la prescrizione. Sono state emanate delle leggi per favorire le sue situazioni processuali e quelle dei suoi amici, come il legittimo sospetto e le rogatorie internazionali.
Ci sono state le truffe finanziare di Cirio e Parmalat, le tentate scalate ai mezzi d’informazione, come il Corriere della Sera, e le scalate alle banche, Banca Antonventa, e anche lì c'erano uomini vicini a Berlusconi che hanno tentato il colpaccio.
Voleva acquisire ancora potere economico e organi di stampa. E il suo governo non ha fatto nulla, se non favorire l'impunità di chi ha affossato i risparmi degli italiani.
Intanto la povertà è aumentata e sempre più famiglie fanno fatica arrivare alla fine del mese. Invece le aziende della famiglia Berlusconi hanno utili sempre più alti, infatti, in giro di un solo quinquennio sono più che raddoppiati.
Il giro di pubblicità si sposta sempre di più dalla Rai a Mediaset.
Parte il controllo della Rai, vengono epurati giornalisti scomodi al governo e gli uomini di berlusconi prendono il controllo della Rai e la concorrente Mediaset fa le abbuffate, comprando i diritti televisi sportivi.
Nel frattempo la morsa della criminalità non si ferma. A Napoli la guerra tra famiglie s’inferocisce, in Calabria viene ucciso il vice presidente della giunta regionale e in Sicilia la mafia continua a fare affari incontrastata e gode ancora di un livello d’impunità e di favori politici.
Controlla gli appalti, controlla il territorio e le aziende, continua a chiedere il pizzo e la politica di Berlsconi non fa nulla, anzi emana leggi ultra garantiste.
Alcuni deputati di Forza Italia chiedono addirittura lo smantellamento del decreto 41-bis che impone il carcere duro ai mafiosi. Non so perché ma gli avvocati dei boss sono anche i deputati del centrodestra.
Addirittura si aprono dei processi contro onorevoli di Forza Italia e dell'UDC per associazione esterna di stampo mafioso e per favoreggiamento perché accusati di collusione con la mafia e perché rei di avere protetto la mafia nella sua azione criminale.
Mi fermo qui perché non voglio andare oltre, perché ho già il mal di testa e ho la rabbia quanta ne basta per dire che si tratta di uno scempio e di una vergogna.
Guarda caso i servizi segreti cominciano a spiare i giudici in prima linea contro la mafia e contro la corruzione. In Italia abbiamo talmente tanti problemi di sicurezza; abbiamo organizzazioni criminali che strozzano l'economia e che creano danni enormi alle casse dello Stato e invece di usare le risorse per combatterla, alla fine veniamo a sapere che si spreca il lavoro dei servizi segreti per gli interessi del potere e delle cosche. Ora ho capito come faceva Provenzano a sapere chi indagava contro di lui e come faceva sempre ad avere la soffiata pronta.
Le spie servivano a Berlusconi non per tutelare i cittadini o per difendere la sicurezza internazionale del nostro paese. Lui ha sfruffato l'intelligence per sapere come andavano le indagini sul suo conto e per spifferare agli amici pericolosi le notizie utili per dare l'opportunità a loro di difendersi meglio.
Invece di preoccuparsi di risolvere i problemi di chi non arriva a fine mese, di chi non ha lavoro, di chi è precario, di far funzionare la giustizia, il caro Berlusca ha pensato bene di usare il potere per interessi personali e di aiutare chi gli garantiva voti. Sono indagini della magistratura che provano che la mafia appoggi il partito di Forza Italia in cambio di favori in materia di giustizia, di appalti e di controllo del territorio.
Il fatto è di una gravità inaudita. Ecco a che cosa serve il denaro pubblico, perché i servizi segreti sono mantenuti e pagati con i nostri contributi. E poi la vecchia maggioranza si lamenta degli sprechi e del presunto aumento delle tasse. Che coraggio!!! Che indignazione!!!!
Ecco perché noi cittadini siamo sempre più poveri. Ciò dimostra che la legalità è il motore dello sviluppo della nostra economia. Se le risorse pubbliche sono utilizzate per interessi personali, è normale che poi non ci sono risorse per i giovani, per le pensioni, per la sanità, per la giustizia, per le scuole e per gli altri scopi sociali.
La gravità dei fatti non è doppia ma tripla, perché apparati dello Stato danneggiano il prezioso lavoro altri apparati dello Stato, la loro azione viola lo scopo istituzionale per il quale sono creati e infine il denaro, che con tanta difficoltà si recupera dai cittadini con le tasse, viene sperperato per soddisfare interessi non propriamente pubblici, se non anche interessi di gruppi criminali.
Questo mi fa capire che servizi di intelligente non sono mai deviati perchè svolgono l'attività che viene ordinata loro dall'alto. Semmai i deviati sono i poteri politici che fanno sempre i loro comodi.
I deviati, o quanto meno gli anormali, sono altri.


Le nostre idee non moriranno mai

Rebecchi Lorenzo

sabato 14 luglio 2007

Congresso GIV Piemonte 2007

Oggi, 14/07/2007, si è appena concluso il congresso regionale del movimento giovanile svoltosi Torino.
E' stata una bellissima giornata. E' stato un momento di confronto, di analisi, di discussione per fondare una strategia ben mirata per crescere sul territorio e intraprendere iniziative e proposte per coinvolgere il più alto numero di persone sul tema delicato della legalità e della questione morale.
Il movimento giovanile ha dimostrato di essere un gruppo unito, compatto e volenteroso, anche se non sono mancati dei momenti difficili.
Il Giv Novara ha portato a casa un grosso risultato perchè è stato eletto l'attuale coordinatore provinciale Rebecchi Lorenzo alla carica di consigliere del direttivo regionale.
Ha ottenuto il secondo miglior risultato staccato dal torinese Riccardo De Caria di un solo voto. Terzo consigliere eletto in ordine di voti è stato Alessandro Ravina, mentre Vivarelli Valentina è stata eletta tesoriere regionale.
Rebecchi ha espresso un forte ringraziamento all'assemblea regionale per la fiducia conferitaglia. Ha esposto il suo programma per il 2007/2008 del GIV Novara e ha promesso che vuole dare il suo contributo a livello regionale per realizzare progetti utili per lo sviluppo del partito e del gruppo giovanile.
Infine vi segnaliamo che è stato confermato coordinatore regionale l'amico Massimiliano Altadonna che è stato eletto per acclamazione dai givvini presenti.

Rebecchi Lorenzo
GIV NOVARA

venerdì 13 luglio 2007

Progetto di legge dell'On. Silvana Mura

Vi scrivo per dare spazio alla splendida proposta dell'on. Silavana Mura, che prevede di imperdire a politici di svolgere attività istituzionale oltre i 70 anni e di abbassare l'età per essere eletti a alla Camera al Senato.
Questa iniziativa impededirebbe di creare i dinsauri della politica, darebbe più spazio ai giovani e contribuirebbe al ricambio della classe politica.
I punti del progetto di lelgge sono i seguenti:
1. pensionamento a 70 anni per essere eletti deputato e senatore;
2. limite massimo di 70 anni per essere eletti sindaci, presidenti di Enti locali, ed altri incarichi di Governo;
3. riduzione del limite minimo di eta' per essere eletti deputati che sarà di 18 anni e invece di 30 per i senatori;
4. divieto di coprire piu' di 2 volte cariche elettive.
Con queste misure Mura vuole arginare quella che definisce 'gerontocrazia cronica' della politica. La proposta dell'onorevole dell'Italia dei Valori dà un forte contributo per rinnovare la classe politica e dà l'opportunità al cittadino di scegliere candidati nuovi. Diamo una maggiore garanzia di trasparenza all'elettore perchè si impedirà ai partiti di mettere sempre i soliti candidati che rimangono al potere solo per interessi personali. Infatti elimini quel circolo vizioso che permetteva al politico di professione di avere la poltrona pronta grazie all'infomazione deviata di regime, ai suoi inganni ed ai suoi accordi clientelari.

giovedì 12 luglio 2007

Proposta dell'on. Costantini sul conflitto di interesse

On. Costantini (IDV): al via in settimana alla Camera l'esame del pdl sul CONFLITTO DI INTERESSI.

Finalmente al via l'esame del pdl sul conflitto di interessi.

Il testo licenziato dalla Commissione presenta, tuttavia, alcune gravissime lacune che i numerosi emendamenti presentati da me e da altri colleghi del gruppo dell' Italia dei Valori potrebbero colmare.

In primo luogo non è affrontata la questione dei condannati con sentenza passata in giudicato per gravi reati e della loro possibilità di accedere alle cariche di Governo ed alle cariche parlamentari.

Al contrario per noi dell'Italia dei Valori il primo e potenzialmente più pericoloso conflitto di interessi si determinerebbe proprio nel caso in cui lasciassimo a condannati la possibilità di accedere alle più alte cariche istituzionali e – seppure solo potenzialmente – di esercitare i conseguenti poteri per rimuovere o per mitigare le conseguenze dei reati.

Tra l'altro si tratta di un sistema già introdotto per gli Enti Locali (art. 58 T.U.E.L.) e risulterebbe, di conseguenza, del tutto inspiegabile la conservazione di un privilegio in base al quale chi non può candidarsi alla carica di consigliere comunale in un comune di 100 abitanti può, invece, accedere liberamente alle più alte cariche dello Stato (Governo e Parlamento).

Le argomentazioni utilizzate da chi – anche nel centrosinistra – non condivide la nostra proposta sono incomprensibili.

Ci è stato contestato che il Pdl affronta il conflitto di interessi per i titolari delle sole cariche di Governo e non già per i parlamentari e che, di conseguenza, la questione potrebbe essere trattata limitatamente ai soli titolari di cariche di Governo.

A queste osservazioni replichiamo, però, che in un sistema che vede un organo (il Parlamento) dare la fiducia ed un organo (il Governo) ricevere la fiducia è impossibile differenziare e trattare separatamente i requisiti soggettivi di accesso alle cariche e le conseguenze in caso di responsabilità penali accertate con sentenza passata in giudicato.

Questa è la considerazione già svolta dal Parlamento negli anni passati quando, nel disciplinare l'accesso alle cariche elettive negli Enti Locali, si è ben guardato dall'operare distinzioni di sorta tra organi di Governo (Sindaci, Assessori, etc.) e consigli comunali e provinciali ed ha correttamente affrontato in modo organico la materia all'interno degli artt. 58 e 59 del Testo Unico degli Enti Locali.

Per le stesse ragioni abbiamo presentato ulteriori emendamenti, estendendo il potenziale "conflitto di interessi" tra concessionari dello Stato, titolari di cariche di Governo e parlamentari.

Ad oggi, infatti, l'art. 10 del D.p.r. 361/57 è stato interpretato ritenendo ineleggibile l'amministratore di una società concessionaria e perfettamente eleggibile il titolare dell'intero pacchetto azionario della stessa società, alimentando negli anni situazioni di colossali conflitti di interessi, alle quali è giunto il momento di porre rimedio.

Altri emendamenti tendono ad affermare l'incompatibilità secca tra il possesso di patrimoni di straordinaria rilevanza, idonei ad alterare le regole della concorrenza e del mercato e la titolarità di una carica di Governo o, alternativamente, l'istituzione di un "trust" realmente cieco, nel quale conferire non i patrimoni (soprattutto quelli mobiliari) bensì il ricavato della loro liquidazione, come puntualmente specificato nel programma dell'Unione.

Senza questi ed alcuni altri cambiamenti introdurremmo una legge dura con i deboli e morbida con i forti; una legge che costringerebbe un normale imprenditore o un professionista a chiudere definitivamente la propria attività, per poter accedere ad una carica di Governo, ma che, al tempo stesso, lascerebbe aperte scorciatoie inammissibili in favore di poche centinaia di persone, di quelle persone che realmente influenzano l'economia e l'informazione nel Paese, consentendo loro di conservare intatto il patrimonio, di conferirlo in un "trust" con un "trustee" di propria nomina e di propria esclusiva fiducia ed addirittura di beneficiare anche di un regime fiscale agevolato.

Senza queste modifiche l'intervento legislativo non sarebbe idoneo a fornire le risposte necessarie ad assicurare una reale e rigorosa separazione degli interessi rispetto ad una persona che contemporaneamente si trovi al Governo del Paese ed a capo di attività e di iniziative imprenditoriali di rilevanza nazionale.

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mercoledì 11 luglio 2007

PROGRAMMA 2007/08 G.I.V. NOVARA

Con questo post, vi presentiamo la relazione del nostro programma che verrà presentato dal coordinatore provinciale Rebecchi Lorenzo e che sarà discusso al Congresso regionale del G.I.V. Piemonte che si terrà a Torino il 14/07/2007 in via Ormea n. 15/f presso al sede regionale del partito.


1. Obiettivi


I obiettivi che si prefigge il nostro circolo sono principalmente tre.
Il primo è quello di coinvolgere i giovani sulle tematiche della legalità, della trasparenza e della questione morale, nonché quella di lavorare sulle politiche giovanili.
Un altro motivo è quello di preparare noi giovani ad essere la nuova classe dirigente non solo del paese, ma anche del partito.
La politica è passione ed affetto; spesso purtroppo si cade nel qualunquismo, nell’egocentrismo e nel tentativo di far carriera. Ben venga la concorrenza ma vorrei che il movimento giovanile sia un momento di confronto di discussione su argomenti e proposte. Vorrei quindi creare un gruppo di giova disposti a dialogare, a lavorare sul territorio e a fare soprattutto amicizia.
Infine il movimento giovanile è una straordinaria opportunità di lavoro per maturare e per fare esperienza utile per migliorare, sotto l’aspetto qualitativo, la nostra attività politica ed istituzionale.
Una delle primissime regole sarà il rispetto, sempre ed ovunque, delle regole dello statuto nazionale GIV e del regolamento regionale GIV Piemonte.


2. Organizzazione


Per raggiungere gli scopi proposti e nell’ottica di crescere numericamente il movimento giovanile in provincia, è intenzione del G.I.V. riuscire ad arrivare ad avere un’organizzazione stabile e un proprio regolamento interno per stabilire cariche, competenze e responsabilità per organizzazione meglio il sistema di lavoro e per coordinare meglio l’attività e l’iniziativa politica.
Sapendo che ciò non sia ancora possibile dal punto di vista statutario, il GIV Novara cercherà sempre di svolgere la sua attività di proposta per cambiare le regole, utilizzando i mezzi previsti dalla Statuto nazionale e dal Regolamento regionale.
Inoltre si tenterà di avere un proprio sito internet e una propria posta elettronica per divulgare le attività e i progetti del movimento giovanile.
I sistemi informatici sono un mezzo per dialogare con i militanti e simpatizzanti per raggiungere meglio la periferia; sono strumenti tecnologici che non possiamo farne a meno.
Verranno organizzate periodicamente dei volantinaggi, delle pubblicazione e dei manifesti per rendere più visibile e la presente sul territorio il movimento una volta ottenuta l’ufficialità della costituzione del GIV a Novara. Per questo chiediamo di avere una nostra autonomia di indirizzo politico e strategico, rispettando i principi e egli ideali politici per i quali si è costituita la nostra associazione.


3. Iniziative


Tutte le iniziative verranno prese per risolvere i problemi dei cittadini, per attirare l’attenzione dei nostri elettori e dei nostri giovani sulle tematiche della legalità e della questione morale, ma anche per rendere più visibile e presente il movimento sul territorio nella seria intenzione di sviluppare e ingrandire il GIV. La nostra intenzione convincere sempre più persone a votare il nostro grande partito, utilizzando i nostri argomenti.
Quindi vorremmo organizzare dei dibattiti su temi specifici che interessano il territorio e che riguardano l’inefficienza dei servizi di trasporto ferroviario, le tratte delle schiave del sesso, le morti bianche, il precariato e l’immigrazione.
Desidereremmo inserirci nell’ attività di volontariato.
Potremmo anche costituire un’associazione per aiutare i giovani ad accedere al credito per l’acquisto della casa.
Cercheremo di intraprendere un dialogo con gli immigrati, in particolare con la comunità islamica e con i giovani mussulmani.
Tenteremo di affrontare i problemi dell’associazione dei precari della giustizia (GOT e VCO) che sono giovani come noi che non hanno possibilità di crescita nell’amministrazione della giustizia e che per il loro lavoro sono sottopagati.
Proveremo a rendere pubbliche le iniziative di alcune organizzazioni internazionali governative (Unicef) non governative(Save the Children Medici Senza Frontiera). Vorremo intraprendere anche delle iniziative comuni.
Continueremo a raccogliere firme contro l’indulto e a sensibilizzare i giovani sulla terribile realtà degli incidenti mortali sulle strade con dei progetti innovativi.
Infine sarà anche motivo di interesse pensare ad organizzare dibattiti e convegni con personaggi noti della cultura, della politica, dell’informazione, ma anche dello spettacolo e dello sport.
Intratterremo un dialogo con le associazioni di volontariato, società civile, associazioni di categoria, sindacati ed enti istituzionali e non, per costruire una collaborazione proficua sul territorio e per realizzare programmi per favorire la cittadinanza, le associazioni e le imprese.
Organizzeremo attività di presidio sul territorio mensilmente su argomenti di pubblico interesse ed proporremo azioni che diano pubblicità alle proposte del partito IDV, presentate in parlamento, e quelle di Di Pietro, come ministro.
Cercheremo di avere il massimo riscontro mediatico affinché si data immagine al movimento giovanile ed alle sue battaglie. Per questo si cercherà di diffondere più notizie possibili con gli organi di stampa.
Reclameremo, a gran voce, al partito di dedicare maggior spazio ai giovani nella fase propositiva, organizzativa, strategica e decisionale. Faremo richiesta di adottare uno statuto che garantisca diritto di voto agli iscritti del GIV e di dedicare una quota adeguata nella composizione del direttivo provinciale ad un membro del GIV.


4. Conclusioni


Tutta l’attività dei giovani sarà di sostegno e di supporto del partito Italia dei Valori locale e mai in contrasto. Lo spirito sarà sempre costruttivo e pronto a lavorare insieme per obiettivi comuni e per qualsiasi strategia utile sul territorio.
Però sarà sempre vivo l’interesse a lavorare per obiettivi e costruire un folto gruppo di giovani che si trovi per discutere di quegli argomenti che costituiscono i nostri cavalli di battaglia.
Per questo chiederemo di avere i nominativi di persone con meno di 35 anni che si sono iscritte negli anni scorsi ai segretari provinciali e regionali, per contattarli e per coinvolgerli nei nostri progetti.
Richiederemo nei limiti del possibile il finanziamento di parte delle nostre attività svolte sul territorio.
Richiederemo più meritocrazia nel conferire cariche, competenze e candidature, nonché più visibilità del partito in periferia, maggior trasparenza nelle scelte strategiche e nelle nomine da parti dei responsabili, così come la netta distinzione e l’incompatibilità tra le cariche di partito e quelle istituzionali.
Continuerò a dialogare con quelle anime del partito che sono più sensibili alle nostre ragioni e disposti ad ascoltarci.
Scopo del lavoro è di apparire il più possibile sul territorio in modo che i cittadini ci notino e ci comprendano. Questi sono i metodi per avere buoni risultati e per ricavare i frutti del nostro lavoro.
Sarà essenziale instaurare un dialogo con il tessuto cittadino, con le associazioni ed enti che lavoro sul territorio per studiare in comune iniziative e attività che diano risalto al movimento per meritarsi il rispetto e la stima di chi avrà un contatto con noi.
L’importante è lavorare, apparire e far passare il concetto che si lavora per i cittadini.
Queste sono le uniche armi per far crescere il partito, perché solo un buon lavoro ed una discreta dose di sacrifici possono fare crescere, non solo il movimento giovanile, ma anche il partito.



Rebecchi Lorenzo
Circolo dei Giovani dell’Italia dei Valori - Novara
Cell.: 347/0900421
E-mail: lorenzo_rebecchi@yahoo.it

Congresso regionale 2007 - Giovani dell'Italia dei Valori - Piemonte

Ciao a tutti,

con grande piacere vi scrivo per convocare il primo congresso GIV Piemonte, per il prossimo sabato 14 Luglio 2007, presso la sede IDV Piemonte a Torino, in via Berthollet ang. via Ormea.

Come previsto dal regolamento regionale approvato lo scorso 20 Gennaio, il congresso sarà l'occasione per l'elezione del nuovo Organigramma dell'organizzazione del GIV Piemonte. In particolare:

* Coordinatore Regionale;
* 3 Consiglieri Regionali;
* Tesoriere Regionale.

Come da Statuto Nazionale avranno diritto di voto i residenti in Piemonte iscritti al GIV non meno di 3 mesi.

A breve verrà comunicato il regolamento per queste elezioni.

Un saluto,

Massimiliano Altadonna
Coordinatore GIV Piemonte

E' nato il movimento giovanile dell'Italia dei Valori a Novara

Il 16/03/07 all’Albergo Italia a Novara si è tenuta una riunione regionale dell’associazione giovanile Giovani dell’Italia dei Valori del Piemonte dove si è ufficializzata la nascita del Circolo del movimento giovanile dipietrista nella provincia di Novara. Si è colta l’occasione per presentare sia il nuovo coordinatore provinciale, Rebecchi Lorenzo, che il suo programma per l’anno avvenire.
Per l’occasione era presente il coordinatore regionale Massimiliano Altadonna e il consigliere nazionale, nonché membro del direttivo nazionale D’Acri Marco.
I rappresentanti regionali e nazionali dei Giovani dell’Italia dei Valori hanno espresso enorme soddisfazione per la costituzione di un circolo nella provincia di Novara e hanno ringraziato Rebecchi Lorenzo per il suo entusiasmo e per l’impegno profuso per le battaglie per la legalità e per la questione morale che conduce sul territorio e in tutto il Piemonte.
Altadonna e D’Acri hanno espresso la massima stima per il nuovo coordinatore e pieno appoggio per il suo lavoro che sta già ottenendo consensi tra i militanti e i giovani.
Rebecchi Lorenzo ha espresso che tra i punti fondanti del suo programma ci sarà l’impegno per il rispetto della legalità, la tutela della sicurezza dei cittadini e della trasparenza e prenderà delle iniziative proprio per coinvolgere più giovani possibili su questi temi, senza trascurare le politiche giovanili.
Rebecchi ha comunicato che ha intenzione di creare dibattiti, convegni e di impegnarsi sui problemi che coinvolgono il territorio come la sicurezza, l’inefficienza dei servizi di trasporto ferroviario, la tratta delle schiave del sesso e vi è interesse anche di trattare i temi di carattere nazionale come la giustizia, l’informazione, il precariato, la droga, le morte bianche, l’accesso al credito per l’acquisto della casa.
Vorrebbe intraprendere un dialogo con gli immigrati, in particolare con la comunità islamica e con i giovani mussulmani.
Non mancherà l’intenzione per continuare a raccogliere firme contro l’indulto e a sensibilizzare i giovani sulla terribile realtà degli incidenti mortali sulle strade con programmi di prevenzione e di educazione stradale.
Inoltre vi è l'intenzione di creare un sito internet ed un blog per divulgare le proposte del movimento, per avere un confronto con la cittadinanza su temi delicati, ascoltare le esigenze della gente, per raggiungere meglio la periferia ed i propri militanti e infine per aumentare la propria visibilita e la propria immagine.
Su tutti questi punti, Rebecchi ha ottenuto l'appoggio dei vertici regionali e nazionali dell' associazione Giovani dell'Italia dei Valori. L'amico di tante battaglie, Altadonna, ha promesso che non farà mancare il suo supporto agli amici novaresi del G.I.V.
Tutta l’attività dei giovani sarà sempre di sostegno e di supporto al partito dell’Italia dei Valori locale. Lo spirito sarà sempre costruttivo e pronto a lavorare insieme per obiettivi comuni e per qualsiasi strategia utile sul territorio.
Chi fosse interessato o voglia saperne di più sul progetto e sul lavoro dei Giovani dell’Italia di Valori potrà contattarci al n. 347/0900421 o all’indirizzo di posta elettronica lorenzo_rebecchi@yahoo.it


Rebecchi Lorenzo
Referente provinciale – Giovani dell’Italia dei Valori
Novara

sabato 7 luglio 2007

Benvenuti

Questo Blog è nato per dare ancora più voce ai giovani che credono negli ideli dell'Italia dei Valori