giovedì 29 luglio 2010

Grazie a tutti!


Cari Amici, care Amiche,
abbiamo ritenuto un nostro preciso dovere impegnarci per contrastare alcune nefandezze di questo governo: privatizzazione dell’acqua, legittimo impedimento, ritorno al nucleare; abbiamo posto fiducia nella capacità del partito di rispondere positivamente a questo impegno; abbiamo creduto nella risposta dei Cittadini italiani. Abbiamo così promosso i 3 referendum che dal primo maggio ci hanno visti presenti nelle piazze italiane assumendoci la responsabilità dell’azione in difesa della democrazia.
Ebbene, circa 2.200.000 firme, complessivamente per i 3 referendum, sono state depositate in Cassazione!
Un grande risultato che evidenzia la nostra capacità operativa; la miglior risposta ai denigratori e ai corvi che in queste settimane hanno gettato schizzi di fango su di noi. Anche tra noi qualcuno si è disimpegnato, altri hanno remato contro; il partito farà un’attenta analisi dell’impegno profuso e adotterà gli opportuni provvedimenti.
Ma oggi è il giorno del GRAZIE!
Grazie a quanti hanno passato ore e ore ai gazebo, grazie a chi ha dato disponibilità alla certificazione, grazie a chi ha caricato i dati, grazie a chi ha corso presso gli uffici comunali per il ritiro dei certificati, grazie allo staff che presso la sede di Roma ha controllato e lavorato la montagna di documenti arrivati.
GRAZIE a tutto il partito di cui sono orgoglioso esserne presidente. Ci aspettano ancora molte sfide, abbiamo ancora molto da fare, ma sono certo che, coesi ed uniti sapremo superare ogni difficoltà; intanto buone vacanze estive.

On. Antonio Di Pietro

mercoledì 28 luglio 2010

Un NO netto e chiaro alle infiltrazioni mafiose


Ciao ragazzi,
Vi giro alcuni articoli di "Tribuna Novarese" di venerdì 23 luglio, che confermano le mie convinzioni di un'effettiva presenza di alcune cosche mafiose nella provincia di Novara.
Anche il "Corriere di Novara" nell'edizione di lunedì 26 luglio ne ha parlato. Nei giorni scorsi anche "Novara Oggi" ha illustrato alcuni scenari delle indagine della Procura di Milano sul tema.

Nel primo direttivo provinciale dell'Italia dei Valori dello scorso 22 luglio, ho posto tra le priorità, che deve perseguire il partito, quella di contrastare con ogni mezzo le possibili presenze di organizzazione criminali nel nostro territorio.

Come consigliere comunale, farò la mia parte. A breve presenterò presso il Comune di Galliate con il quale propongo alla giunta di intraprendere certe iniziative per scongiurare eventuali rischi o forme di connivenza con qualsiasi forma di malavita di stampo mafioso. La sto definendo con il supporto tecnico e professionale dell'associazione "Libera", fondata da Don Luigi Ciotti. Sono disposto ad ascoltare ogni vostro suggerimento.

Concludo ringraziando Marco Calgaro per le preziosi informazioni giornalistiche sul tema.

Saluti

Rebecchi Lorenzo
Consigliere comunale IDV
3470900421

martedì 27 luglio 2010

1000 firme raccolte dalla sezione galliatese dell'Italia dei Valori


Cari amici,
è con estremo orgoglio che posso comunicarvi che a Torino, presso la segreteria regionale sono state depositate ben 1000 firme per ogni referendum. Questo è il frutto del lavoro fatto dai noi galliatesi alla causa.
E' un grande successo e questo ci ripaga di tanti sacrifici ed è un grande risultato.
Non posso che ringraziarvi infinitamente.
Abbiamo dato un segnale forte a coloro che vogliono dare in mano alle lobby un bene prezioso come l'acqua, a chi vuole sprecare una marea di denaro pubblico per i nucleare ed a chi vuole essere un privilegiato e per forza un impunito.

Viva la democrazia, la libertà, lo stato di diritto e viva l'Italia dei Valori.

Rebecchi Lorenzo

sabato 24 luglio 2010

Rebecchi è il nuovo vice coordinatore provinciale dell'Italia dei Valori


Cari amici,
colgo l'occasione per comunicare a tutti voi la mia nomina di vicecoordinatore provinciale dell'Italia dei Valori, votata nel direttivo provinciale riunitosi il 22 luglio per la prima volta dopo il congresso.
Sono fiero del gravoso e prestigioso incarico ottenuto. Ciò mi stimola a lavorare di più, per il bene comune e per il futuro del partito.
Un ringraziamento particolare va a tutti quegli amici che mi hanno sempre sostenuto e aiutato in tante battaglie.

Adesso si apre una pagina nuova per il partito a livello locale. Confermo le mie intenzioni di mettermi da parte per costruire una squadra nuova su Galliate e per individuare un nuovo coordinatore cittadino per il partito. Continuerò le mie battaglie in Consiglio Comunale ed affiancherò la nuova squadra, con la speranza di far vincere le nostre idee, per costruire l'alternativa e per abbattere il centro destra a Galliate.
Di tutto questo ne parleremo nella prossima riunione che faremo a settembre.

Ancora grazie!

Rebecchi Lorenzo

giovedì 22 luglio 2010

Chiesta l'archiviazione su Antonio Di Pietro: la solita bufala


La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per Antonio Di Pietro. Secondo il pm Attilio Pisani, che nel giugno scorso aveva iscritto il leader dell’Italia dei Valori nel registro degli indagati a seguito di un esposto presentato da Elio Veltri e Achille Occhetto nel febbraio passato, Di Pietro non avrebbe commesso alcun illecito in merito ai rimborsi elettorali percepiti per le europee del 12-13 giugno del 2004.

La vicenda, si ricorderà, è quella che ruota attorno cartello elettorale che per quella unica tornata elettorale vide alleati l’Idv e “Il Cantiere” di Achille Occhetto sotto il simbolo “Italia dei Valori - Società Civile - Di Pietro Occhetto”. Gli alleati di Tonino lo accusano di aver tenuto illecitamente per sè i rimborsi elettorali, ma vengono contraddetti da diverse delibere delle Camera dei Deputati (autoregolante in materie come quella dei rimborsi) e da qualche sentenza. Le cause in sede civile, proposte ai tribunali di Roma e Milano, vertono su un punto specifico. Si afferma: Di Pietro ha ottenuto rimborsi per “l’associazione IdV” e non per il “partito IdV”, tenendo in qualche modo per sè quei soldi. Dai dipietristi si obiettava che, essendoci un solo codice fiscale per la cosiddetta “associazione” e il partito, il soggetto destinatario dei rimborsi elettorali era il medesimo.

Nella richiesta di archiviazione il pubblico ministero non solo fa prevalere questa linea, ma dice di più: “Ai fini della configurabilità del reato astrattamente ipotizzabile, occorre verificare se i fondi pubblici elettorali erogati siano stati in qualche modo occultati o non rendicontati grazie all’artifizio dell’attribuzione di un codice fiscale relativo ad un soggetto diverso dal partito Idv; ebbene, dalla informativa della Gdf e dalla documentazione acquisita è emerso che le quote elettorali maturate dall’anno 2004 all’anno 2007 sono state regolarmente versate sul conto corrente bancario acceso presso la Banca di Credito Bergamasco sita in Bergamo e intestato al partito Italia dei Valori Lista Di Pietro”.

Il pm eccepisce anche sull’accusa, mossa al leader Idv, di “una gestione personale e privata” dei fondi erogati. Non ce n’è alcuna traccia documentale, nè tra quella ricavata dalle indagini della procura, nè dai riscontri forniti dal querelante. Di più, il 14 marzo del 2008, il gip di Roma archiviò un procedimento contro l’Idv che aveva per oggetto proprio la “gestione personale e privata” dei soldi dell’Idv.

Il codice fiscale, d’altronde, è esattamente quello comunicato nel 2004.È il numero affidato dal ministero delle Finanze al partito l’anno precedente 2003.

La conclusione del pm è tranchant: “Deve dunque escludersi la sussistenza di fattispecie penalmente rilevanti, così come peraltro evidenziato in fattispecie analoghe da altre Autorità Giudiziarie, destinatarie di esposti simili che hanno dato luogo ad altrettanti procedimenti penali tutti definiti con decreto di archiviazione”.

La fonte della notizia è indiscutibile:
Eduardo Di Blasi – Il Fatto – 21 Luglio 2010

Rebecchi Lorenzo
Consigliere Comunale IDV

mercoledì 21 luglio 2010

Nomine del Consiglio Superiore della Magistratura



Carissimi,
il Parlamento, in seduta comune, è chiamato ad eleggere i componenti laici del nuovo Consiglio Superiore della Magistratura. Al riguardo è sotto gli occhi di tutti come i partiti si stiano muovendo per scrivere l’ennesima brutta pagina della lottizzazione delle poltrone e del potere. Noi dell’Italia dei Valori dobbiamo denunciare questo andazzo anche al fine di evitare che si faccia di tutta l’erba un fascio.
Ciò premesso, segnalo qual è la nostra posizione su questa questione:

1. l’Italia dei Valori non partecipa e non intende partecipare alle riunione che si stanno svolgendo nel retrobottega del Parlamento finalizzate alla spartizione di poltrone da parte dei partiti per sistemare proprie pedine all’interno del CSM;

2. IDV non presenta né presenterà nominativi di propri esponenti politici come candidati a tali poltrone;

3. IDV si batte e si batterà per estirpare la cattiva abitudine del Parlamento di nominare, come componenti laici del CSM, esponenti politici, siano essi parlamentari in carica o trombati da sistemare. Ciò perché, inserendo persone portate a prendere decisioni più per partito preso che per intima convinzione (almeno questa è l’impressione che tali nomine danno all’esterno), si lede l’autonomia dell’organo di autogoverno della magistratura;

4. IDV si impegna a non votare per nessun candidato proveniente da precedenti esperienze parlamentari o da attività politiche, da qualsiasi partito egli provenga;

5. tra i nominativi che IDV intende indicare – ma solo se gli interessati ci permetteranno di farlo – cito quelli del prof. Vittorio Grevi, (che vediamo bene anche come Vice Presidente del CSM), del prof. Gustavo Zagrebelsky, del dott. Bruno Tinti, del dott. Francesco Saverio Borrelli, del prof. Franco Cordero e di altri dello stesso calibro culturale e professionale;

6. IDV condivide, infine, la determinazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di demandare al nuovo CSM il compito di giudicare, ed eventualmente sanzionare, il comportamento dei magistrati che hanno avuto rapporti con la nuova P3, in quanto tra gli attuali componenti del CSM ce ne sono alcuni coinvolti e, quindi, in conflitto di interessi.

On. Antonio Di Pietro

domenica 18 luglio 2010

Più strumenti per combattere la povertà in Italia


L'Istat ha recentemente rilasciato i dati sulla povertà in Italia. Nel 2009 le famiglie italiane in condizione di povertà relativa sono 2.657.000, cioè circa l'11% delle famiglie residenti. Circa 8 milioni di italiani (il 13% della popolazione), dunque, sono in condizioni di povertà relativa. Una cifra molto alta, che deve far riflettere.
La povertà relativa viene calcolata in base a una soglia di consumi al di sotto della quale una famiglia viene considerata povera in termini relativi.
Rispetto al 2008 l'incidenza della povertà è rimasta tendenzialmente ferma. Ma è un dato che non deve ingannarci. Questa tendenza quasi invariata, infatti, va attribuita al fatto che nel corso del 2009 la crisi ha colpito prevalentemente i giovani con contratti temporanei. Dunque, trattandosi di ragazzi, sono soggetti che hanno avuto aiuti dalle famiglie.
Il dato ancora più preoccupante è che la povertà e molto più accentuata nelle regioni del Mezzogiorno. Nel 2009 al Sud la povertà relativa ha raggiunto circa il 23% delle famiglie. Si tratta di un numero elevatissimo. Questo è legato al fatto che al Sud sono tanti i casi in cui anche il capofamiglia non dispone di un'attività lavorativa.
Questo è un fenomeno che andrebbe affrontato con serietà e rigore.
Ritengo infine che vadano fatte due considerazione. La prima: l'Italia non ha gli strumenti efficaci per contrastare la povertà. La seconda è legata al dibattito in corso sul federalismo: un Paese nel quale in una vasta area come il Mezzogiorno ci sono il 23% di famiglie povere, è un Paese nel quale il federalismo potrebbe solo accrescere questa diversità economica. Se non poniamo attenzione a questo problema c'è il rischio che si creino ulteriori gradini economici fra le famiglie italiane.
L'Italia dei Valori crede che sia necessario introdurre nuovi strumenti di sostegno per le famiglie povere e di riduzione della povertà, specie nelle regioni meridionali.

Rebecchi Lorenzo

sabato 17 luglio 2010

Refendum: missione compiuta!



Cari amici,
Sono felice di comunicarvi il lieto fine della raccolta firme. Dovevamo raccogliere 3000 firme come provincia di Novara. E ce l'abbiamo fatta. Missione compiuta!
Per l'esattezza sono state depositate a Torino le seguenti firme per ogni referendum abrogativo:

TOT.: 3283 LEGITTIMO IMPEDIMENTO; 3047 NUCLEARE; 3273 PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

Dal direttivo nazionale ci sono assicurazioni già dai primi di luglio sul fatto di aver superato il quorum delle 500.000 firme per rendere ammissibili i 3 quesiti. Tutto è questo è meraviglioso. Ciò dimostra che c'è chi resiste ancora al regime neopudista e chi non crede alla balle di Berlusconi. C'è ancora qualcuno infatti che vuole essere cittadino libero e non suddito.
Sono felice perchè so che ho contribuito, insieme a tanti amici, a far vincere una nostra grande battaglia di civiltà.
Da oggi, termina di fatto il mio incarico di responsabile provinciale raccolta firme per l'Italia dei Valori. Credo di averlo svolto il mio lavoro al meglio ed al limite delle mie possibilità. Chiedo anche scusa per le difficoltà che vi ho creato.

Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questa lotta per difendere la Costituzione, il principio di uguaglianza, il nostro ambiente e la nostra salute.

Ancora un abbraccio a tutti voi!

Rebecchi Lorenzo
3470900421

venerdì 16 luglio 2010

La difesa dell'acqua non è una battaglia ideologica!


Cari amici,
Il 24 giugno è stata discussa la mozione per mantenere "la gestione in house" del servizio dell'acqua. In altre parole, si chiedeva di mantenere lo stato attuale delle gestione pubblica dell'acqua e di non passare ad un regime totalmente in mano ai privati.
Come partito abbiamo molto insistito per questa battaglia in cui crediamo molto.
Purtroppo è stata respinta dalla maggioranza consiliare perchè è stata ritenuta una posizione ideologica. Addirittura Verdura ha mostrato di non conoscere la materia e di avere le idee molto confuse. Ha sostenuto che l'acqua è pubblica con la nuova riforma del decreto Ronchi, ma che viene privatizzato il servizio.
Qui la giunta ha mostrato la sua totale incompetenza. La battaglia verteva su un bene fondamentale per la vita umana. Senza acqua non possiamo vivere. L'acqua deve essere un bene facilmente accessibile e non può essere totalmente liberalizzato, senza regole che tutelino i cittadini meno abbienti. Ecco quale era l'obiettivo che voleva raggiungere la nostra istanza. Volevamo avere una posizione forte della giunta su un tema delicatissimo.
Quindi non aspettatevi favori da questa amministrazione. Comunque i galliatesi hanno risposto molto bene sul tema. Sono infatti state raccolte addirittura 900 firme per il referendum abrogativo sulla legge che permette la privatizzazione dell'acqua; speriamo di raggiungere quota 1000 in questi ultimi giorni lavoro.

Ancora una volta la giunta non ha ascoltato le esigenze della gente.

Grazie ancora cari assessori. Se non avremo i soldi per pagare le stratosferiche bollette dell'acqua, sapremo chi ringraziare.

Rebecchi Lorenzo
Consigliere Comunale IDV
3470900421

mercoledì 14 luglio 2010

Referendum, superato il quorum delle 500.000 firme


Cari amici,
siamo arrivati a 500.000 firme sui 3 referendum. La settimana scorsa l'Italia dei Valori ha ufficializzato il dato che stava girando da qualche giorno sui tre quesiti contro il legittimo impedimento, contro il nucleare e contro l’acqua privatizzata. Il traguardo è stato raggiunto.
La raccolta continua fino al 20 luglio, data entro il quale le firme dovranno essere depositate in Cassazione. Sabato e domenica scorsa sono stati fatti gli ultimi gazebo.
Entro venerdì 16 luglio dobbiamo presentare a Torino le ultime firme per poi trasferirle a Roma. Chi volesse potrebbe tirare su qualcosa, ma rimane troppo poco tempo perchè le certificazioni nei comuni richiede sempre qualche giorno di tempo.
Per questi motivi, vi chiedo di farmi avere entro giovedì sera tutto quello che vi rimane in mano per consegnarle a Torino. Io andrò personalmente a depositarle. Quindi vi invito a scrivermi per avvisarmi dei vostri moduli pronti e per metterci d'accordo per come e dove prenderli.

Oggi verranno depositate circa 400 firme e dovremmo essere arrivati a circa 2000 firme.

Comunque presto vi darò i darti definitivi quanto prima.

Saluti

Rebecchi Lorenzo
Responsabile provinciale raccolta firme IDV
3470900421

martedì 13 luglio 2010

Rebecchi: "Il partito che vogliamo"


Pubblichiamo alcuni stralci del discorso del consigliere comunale Rebecchi Lorenzo fatto al congresso provinciale.

"Volevo cominciare il mio discorso facendo i ringraziamenti alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in tutti questi anni di battaglie e non mi ha mai lasciato solo. Li ringrazio ancora di più perché hanno sempre compreso il mio impegno, la mia determinazione, la mia convinzione perché sicuri che facevo la cosa giusta.
Li ringrazio ancora perché non mi hanno mai fatto pesare la mia assenza per l’attività politica. Ancora grazie perché nei momenti più difficili della mia vita, visti i recenti problemi di salute, non mi hanno mai abbandonato.
Grazie per l’educazione sul rispetto delle regole che è diventato ormai il mio principale motore su cui gira la mia azione politica.
Proprio oggi dalla famiglia l’Italia dei Valori deve ripartire per far sentire che gli italiani non sono soli.
Sempre più le famiglie sono in forte crisi economica, sociale e morale. Lo vediamo oggi dagli effetti devastanti della crisi finanziaria nel nostro territorio. Caso Bemberg, Phonemedia, Granarolo, Bialetti e quante altre segnano i duri tempi di oggi e dell’avvenire.
Spesso il nostro presidente Antonio Di Pietro ha richiamato alla “macelleria sociale” per descrivere cosa oggi spetta ai nostri elettori, grazie alla totale inesistenza di mezzi e provvedimenti messi in atto dal governo Berlusconi e su gravi tagli alla spesa sociale e sanitaria che il governatore Cota ha già preannunciato, adducendo come scuse la riduzione degli sprechi e dell’inefficienze burocratiche ed amministrative.
Da qui parte la nostra sfida importante per l’Italia dei Valori, perché per noi ciò che costituisce spreco e inutilità per loro, rappresenta per il nostro partito giustizia, legalità e diritti conquistati con dure lotte che hanno portato anche sangue e morte e che adesso vedono annullarsi del tutto solo per soddisfare gli appetiti della Casta e di cari signori che vedono nelle istituzioni il momento principe per realizzare i propri interessi personali. I sacrifici ancora oggi non devono pagarli sempre gli stessi ed i più deboli.
Qui nascono e si stanno ormai diffondendo sempre di più le sacche di disuguaglianza con i relativi deleteri effetti sociali, economici e politici.
Da qui parte quindi la nostra battaglia sulla difesa della Costituzione, realizzata dai fondatori della repubblica che hanno fatto tesoro dell’impegno di quegli eroi che hanno dato la vita per la libertà, che oggi in modo vergognoso vengono sempre parificati ai repubblichini, coloro che invece lo stato di diritto e la democrazia l’hanno affossata anche con la violenza. Inoltre quello che è successo agli aquiliani disperati per le conseguenze devastanti del terremoto. Sono prove a mio modesto parere di totalitarismo più che di democrazia. Comunque lascio a voi il commento.
Il contatto con la gente deve essere il primo passo per costruire un rapporto con la politica, per conoscere le esigenze della popolazione, per costruire programma basati sulle questioni primarie che preoccupano i nostri concittadini.
Come la mancanza del lavoro, prima piaga che si sta instaurando. Non possiamo nasconderci dietro ad un dito. E’ da qui che parte la prima scommessa. Il nostro primo pensiero.
L’articolo 1 della nostra Costituzione afferma che la repubblica democratica è fondata sul lavoro perché senza di esso non c’è vita, non c’è futuro, non c’è prospettiva di crescita e non esistono i sogni.
Senza lavoro, non possiamo neanche costruire una famiglia e ciò che ne consegue. Perdere proprio il lavoro quando hai famiglia, significa semplicemente che inizia il primo passo verso la distruzione della società.
Dobbiamo dare il nostro contributo per la giustizia e per la sicurezza. Altro tema strategico ed importante. È un passo fondamentale da affrontare per recuperare quella fiducia dei cittadini che ormai sembra persa.
Dove non c’è giustizia non esiste uguaglianza, non esiste legalità e non esiste benessere. Vengono meno quelle tutele su cui basiamo il nostro vivere quotidiano.
C’è una forte esigenza della certezza della pena e di un forte senso dello Stato, che sia presente di fronte ai casi di emergenza delinquenziale.
C’è bisogno quindi di prevenzione. Non solo sicurezza come deterrente o solo per combattere il diverso o l’immigrato. Serve una sicurezza sociale, dove tutti abbiano la possibilità di arrivare, dove tutti possano avere “ una retribuzione ... in ogni caso sufficiente ad assicurare a sè e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. “ ( è art 36 della Costituzione, non me lo sono inventato), per sentirsi certi di un avvenire sereno e tranquillo.
Quindi bisogna agire per combattere il precariato, l’insicurezza del e nel lavoro, grave piaga che oggi vede troppe vittime rispetto alle misure ed attenzioni necessarie. Bisogna riaffermare i diritti sociali e sostenere le famiglie in difficoltà, i giovani, i disoccupati, chi è in cerca di occupazione, gli studenti, i pensionati. Dobbiamo agire per la sanità e la scuola, centro importante di formazione e di cultura che oggi sempre di più viene dilaniata e tagliata per lasciare i cittadini ignoranti e facilmente manovrabili.
Occorrono maggior fondi alle persone ed alle famiglie in difficoltà e che sono ai margini.
Ma nello stesso tempo attenzione all’imprese che cercano di investire sul territorio con mezzi che diano possibilità di mantenere un’occupazione certa e stabile.
Non si può dimenticare la formazione e la ricerca proprio come strumento per competere e per dare nuova linfa alle future generazioni, nelle diverse e nuove tecnologie.
Ciò può costituire il mezzo per rimanere sul mercato e per creare più competizione e nuovi posti di lavoro. Una volta l’Italia era conosciuta per il suo abbondante artigianato e per essere maestra nella scuola, nella formazione e nella ricerca. Qui sono nate le prime e grandi Università, mentre oggi il bel paese viene ricordato come il centro del malaffare e del malcostume politico, dove per essere ministro basta avere un bel paio di gambe, o peggio, un processo penale od una condanna.
Qui entra in gioco la legalità, il rispetto delle regole, la difesa della Costituzione e la questione morale mai risolta.
La legalità è un fattore non solo di repressione, ma di vantaggi, di convenienza, di diritti e di sviluppo economico. Dove non c’è alta percezione e diffusione della legalità, c’è un bassissimo tenore di vita; pochi stanno molto bene mentre molti vivono ai “confini della realtà”, se mi permettete la battuta. Dove esiste la corruzione e la malavita organizzata non esiste sviluppo, non esiste mercato e non ci sono fondi pubblici che aiutano veramente la società civile a rialzarsi dalle difficoltà in cui vive.
Scriveva Nunzio Giuliano, esponente della nota famiglia di Forcella ma ucciso perchè fin da giovane si tenne lontano dalla delinquenza organizzata: “ Si pensa che i clan e i boss siano solo l’effetto dannoso che la disoccupazione e la povertà creano. No, è la presenza stessa dei clan e dei boss che creano disoccupazione, povertà, miseria, degrado, sottosviluppo, devianza, umiliazione, emarginazione e perdita della dignità e dei diritti civili”.
La corruzione e le mafie divorano la democrazia e negano i diritti più fondamentali. Guardate Pino Masciari imprenditore calabrese taglieggiato dal pizzo che vita deve fare e gli scrittori come Roberto Saviano che vivono scortati.
Ancora oggi vediamo e osserviamo quanti giovani del Sud Italia lasciano ancora le loro favolose terre per trovare un futuro migliore nelle regioni settentrionali o all’estero.
La cultura della legalità è un mezzo fondamentale per ricercare quei valori dimenticati dalla casta, dalla politica, dalla criminalità che controlla spesso settori vitali della vita civile ed economica del paese.
E qui entra in gioco un’altra scommessa per l’Italia dei Valori, l’informazione.
Più comunicazione con i cittadini, più dialogo con la società civile, più contatti con le realtà associative, più apertura e confronto con chi ci sta attorno, ci dà la possibilità di farci conoscere, di diffondere le nostre battaglie e le nostre idee.
Così facendo possiamo entrare nei diversi tessuti del quotidiano ed avere quel contatto che ci fa aumentare di visibilità ed ascolto.
In altre parole possiamo dimostrare la realtà e con il rapporto che si instaura con le varie entità circostanti si costruisce il primo passo per costruire quel programma necessario per quella inversione di rotta che serve al paese
Più informazione e più notizie diamo e più i cittadini sono informati dei pericoli e rischi circostanti. Ormai l’informazione, quella vera naturalmente e non quella di regime, diventa per noi un’arma per condurre le nostre battaglie. Internet è irrinunciabile. E’ ormai l’ultimo baluardo in Italia della libertà di pensiero e della libertà di informazione. Non per questo, ogni tanto, cercano di regolamentarne l’uso, mentre dietro c’è una vera regia che vuole solo la censura. Il progetto di legge D’Alia ne è un esempio. L’informazione ci permetti di illustrare gli inganni e di far emergere la verità, in modo che il cittadino possa farsi un opinioni politica sui fatti, libera da condizionamenti di parte o da falsità di ogni genere. Voi sapete come invece controllare l’informazioni porta molti vantaggi a qualcuno.
I mass media ci danno poco spazio. E’ vero, ma non è solo l’articolo che ci dà la notorietà ed il successo, ma è un lavoro fitto che si realizza con sudore ogni giorno con pazienza ma anche con quella convinzione che stiamo dalla parte giusta. Dalla parte dei cittadini. Per non farli sentire sudditi.

ORGANIZZAZIONE

L’obiettivo naturale non può che essere la crescita del partito sul territorio. Per questo è necessario mettere al primo punto la formazione della classe dirigente e delle nuove generazioni. La politica è un arte e dobbiamo secondo me avere dei politici “professionisti”, intesi non come persone che da decenni sono al potere e che hanno fatto solo politica nella propria vita, ma intesi come persone preparate sul piano politico, culturale e che siano fedeli ai nostri principi.
La scuola politica è lo strumento per insegnare a chi vuole darsi da fare, a chi vuole camminare a fianco del nostro movimento, a chi vuole entrare nelle istituzioni per prepararsi tecnicamente e politicamente per affrontare gli avversari e per essere all’altezza delle nostre sfide.
Questo può essere il trampolino di lancio per riorganizzare il partito e per investire poi sulle persone che vogliono lavorare sul proprio territorio.
Questi sono due punti purtroppo che non sono mai stati trattati anche per le piccole dimensioni del partito e per i pochi volontari presenti che volevano dedicare del tempo all’Italia dei Valori.
Più presenza sul campo e più persone sulle piazze, nei mercati e nei propri paesi di residenza. Ciò da visibilità al partito ed alle sue azioni.

Si deve innestare quindi la costruzione del movimento giovanile come mezzo per realizzare il futuro e soddisfare le passioni delle nuove leve che entrano con entusiasmo nel partito, collaborando sempre in modo fitto e proficuo con i suoi dirigenti. Il gruppo giovanile deve essere il mezzo con cui ci si occupa delle politiche giovanili e che contribuisce a formare il programma del partito.
Spazio alle donne ed ad una loro organizzazione interna per sensibilizzare i problemi e le esigenze del gentil sesso che ogni giorno subisce torti, ingiustizie, soprusi e violenza in tanti ambiti della società. Il caso della nostra Simona di Oleggio non può che insegnarci qualcosa a tutti noi.
La realizzazione di uno statuto provinciale può essere un metodo utile. E’ sempre mancato e non siamo riusciti a portarlo avanti con attenzione. Me ne assumo anche la responsabilità. E’ fondamentale avere delle regole interne per decidere e per gestire un movimento politico in crescita. Servono regole per istituire organismi di direzione e di controllo interno, per istituire cariche e competenze, per sancire i limiti di chi detiene responsabilità, per sottolineare le garanzie delle minoranze e per affermare i diritti di chiunque si iscrive al nostro grande partito.
Bisogna anche pensare a trovare come disciplinare le sezioni o circoli che si realizzano sul territorio.
La meritocrazia deve diventare comunque il metodo per dare spazio a chi vale e per trovare chi meglio può portare avanti le redini del partito, non accettando le logiche di chi si avvicina solo per avere candidature o posti di potere.
Sono necessari impegni, lavoro ed idee, ma è altrettanto necessario un supporto dall’alto per svolgere al meglio le nostre attività. Siamo d’accordo con l’autofinanziamento e che la passione politica non deve essere remunerata e rimborsata.
Vanno bene progetti di sostegno economico in cambio di risultati. Ma non nascondiamoci dietro ad un dito, c’è bisogno di aiuto dal partito a tutti i livelli per avere i fondi necessari utili da investire per le nostre azioni politiche per sostenere tutti i livelli dell’organizzazione, provinciale e comunale.
Faccio un appello all’on. Ivan Rota, noi vogliamo fare la nostra parte, ma anche voi dovete fare la vostra non potete lasciarci soli.

TEMI

- Non possiamo che svolgere un mandato in ogni territorio che sensibilizzi i temi della legalità e della cultura del rispetto delle regole. Lo è stato con Travaglio e con Pino Masciari. Diamo il via ad incontri su temi specifici e con personaggi qualificati che possono essere sensibilizzare la gente sulle nostre battaglie, dando visibilità e pubblicità al nostro simbolo.
- Federalismo demaniale può essere un mezzo per realizzare dei progetti utili per il nostro vivere quotidiano e nel nostro comune. Possiamo già cominciare a realizzare un corso per la conoscenza della normativa e per costruire delle proposte in merito per le prossime elezioni comunali.
- Massima attenzione alle categorie deboli ed alle famiglie in difficoltà. La solidarietà purtroppo viene spesso disattesa dalle forze del centro destra e nulla viene concesso ai chi si trova senza i mezzi per sopravvivere.
- Riduzione delle disuguaglianze sociali;
- Rafforzamento dei servizi sociali anche essi colpiti dalla crisi finanziaria ed dai tagli che i comuni troppo spesso fanno in modo indiscriminato senza alcun confronto con le parti sociali e con i soggetti interessati.
- Apertura e dialogo con le classi sindacali, con i rappresentanti dei lavoratori e con quella degli imprenditori. Bisogna prestare molta attenzione a chi svolge un ruolo fondamentali nei comuni con le sue attività. Le associazioni sono la linfa vitale ed insostituibile per le Amministrazioni locali che si servono del loro ausilio e della loro professionalità. Il dialogo e il loro esempio servono per costruire il nostro programma e per imparare a migliorare il nostro lavoro;
- Riduzione dei costi della politica;
- Snellimento, ammodernamento, informatizzazione dei servizi e delle tecnologie e delle procedure per tagliare sprechi ed inefficienze;
- Diffusione di internet anche con incentivi economici;
- Razionalizzazione della produzione e dell’uso dell’energia rinnovabile; risparmio energetico; contrasto del nucleare; investimento in ricerca e nuove tecnologiche;
- La tutela del nostro territorio e del nostro ambiente deve entrare per forza nella nostra agenda. Come ben ha sottolineato il prossimo coordinatore provinciale.
- La difesa del parco del Ticino troppo spesso depredato dall’uso improprio che ne fa l’uomo;
- Tutela della gestione pubblica dell’acqua;
- La Difesa delle nostre ricchezze naturali come laghi e fiumi.
- Sicurezza sui posti di lavoro e lotta al lavoro nero;
- Sostegno delle piccole e medie imprese ed in particolare a quelle che investono in innovazione tecnologica, ricerca, risparmio energetico e/o a tutte quelle che assumono a tempo indeterminato (soprattutto donne e giovani);
- Miglioramento dei servizi di trasporto locali basati sulle vere esigenze dei lavoratori, studenti e delle imprese;
- Attenzione ai problemi delle scuole ed alla sicurezza degli istituti.
- Lotta all’infiltrazione della criminalità organizzata in tutte le sedi istituzionali. Non dimentichiamoci di questo grosso problema. Non dice solo Rebecchi. La direzione distrettuale antimafia ha parlato dei rischi dell’infiltrazione mafiosa nella nostra provincia. A Borgomanero ci sono stati già dei sequestri di beni di provenienza mafiosa e di recente sapete che a Romentino c’è stato un delitto di un imprenditore che agiva nel settore dei rifiuti.

RAPPORTI CON IL PARTITO DEMOCRATICO

L’alleanza con i partiti del centro sinistra è fondamentale per costruire l’alternativa tanto cercata dal Presidente, Antonio Di Pietro. E’ essenziale costruire i rapporti basati su programmi e non solo sulle poltrone. Serve una sintonia per un’unica azione politica per riacquistare i voti di coloro che non vanno più a votare e che credono purtroppo alle bugie che ogni volta vengono propinate dal centro destra e dai mass media.
Fondamentale è la formazione di progetti condivisi, senza comunque nascondere e riaffermare la propria identità politica e le proprie priorità rispetto agli altri partiti.
Condivisione nelle scelte sui candidati che abbiano dato prova di fedeltà alle idee, impegno, volontà, radicamento sul territorio e che abbiano comunque un consenso elettorale indiscutibile.
Patti chiari ed amicizia lunga con il Partito Democratico, alleato sicuramente privilegiato. Anche noi abbiamo progetti interessanti e candidati altrettanto validi e preparati da proporre agli elettori. Sì al confronto, sì all’analisi, sì alla discussione, ma mantenendo e rispettando la dignità altrui.

CONCLUSIONI

Non possiamo negare che la sfida è e sarà lunga e difficile. Il problema non è Berlusconi in Italia, ma è la mentalità sporca di chi utilizza le istituzioni per interessi personali e di chi ambisce alla carriera politica non per passione, ma per agire nella più totale illegalità. Per questi signori le cariche istituzionali non sono il mezzo per raggiungere l’obiettivo, cioè per far trionfare le proprie idee, ma sono l’obiettivo per fare i propri interessi. I cittadini ormai sono stufi di questo e se ne sono accorti molto bene.
C’è un forte malcontento e indifferenza totale verso la politica e l’abbiamo notato durante la campagna elettorale del 2008. Tutti hanno osservato l’astensionismo dell’elezioni regionali. E lo vediamo tutti i giorni. Vi dico il perché e faccio un esempio: le famiglie non arrivano a fine mese, al di là di quello che dicono i mass media di parte e schierati con il Presidente del Consiglio. Ciò alimenta la rabbia verso la politica. La gente si sente distante dalla politica e non vede risposte ai problemi di tutti i giorni. Questa è la realtà e per questo dobbiamo dare delle risposte. I cittadini ci aspettano al varco.
Abbiamo posto degli obiettivi a medio - lungo periodo che si possono raggiungere con il gioco di squadra e con l’impegno di tutti. C’è bisogno dell’unità del partito per essere compatti e forti contro quell’avversario che non rispetta le regole democratiche e ne tanto meno la legalità.
No alle correnti, ma favorevoli alla lotta contro i poteri forti ed illegali che stanno logorando lo stato di diritto e la Costituzione.
Nessuna preclusione a chi vuol dare una mano, ma attenzione a chi si avvicina solo per avere la poltrona o solo la candidatura.
Solo così saremo trasparenti, credibili e vincenti. E’ così che possiamo recuperare la fiducia degli elettori delusi. Solo così possiamo trovare quei voti che servono per realizzare le speranze di chi ci affida il compito di realizzare i propri sogni e di chi ancora crede che la politica non è solo interesse e malaffare. Io sono tra quelli, che credono che la politica sia ancora passione per realizzare e riaffermare la giustizia che è quell’elemento indissolubile dello sviluppo economico, civile e politico, ma ancora tanto assente purtroppo nel nostro paese.
Questo è il partito che vogliamo. Di giustizia l’Italia e gli italiani ne hanno bisogno veramente.

Rebecchi Lorenzo
Consigliere Comunale di Galliate
Italia dei Valori

lunedì 12 luglio 2010

La squadra del nuovo coordinatore provinciale


Il 10 luglio scorso si è tenuto il primo congresso provinciale dell'Italia dei Valori. Alla presenza di un centinaio di iscritti e simpatizzanti è stato eletto il coordinatore provinciale e il relativo coordinamento. Coordinatrice eletta è risultata Maria Lucia Infantino. Membro di diritto del coordinamento provinciale sono Aldo Bevilacqua, Cardellicchio Francesco, Rebecchi Lorenzo, Savino Vincenzo, Mirco Francesco, Violini Tamara, Briseda Roberto, Agliata Giuseppe, Rigoni Lorenzo, Gioberge Aldo, Bellotti Marco, Cavassi Sara, Calgaro Marco, Puricelli Valentina, Faccioli Augusto e Sala Sergio. (Nella foto, da destra: Aldo Bevilacqua, Maria Lucia Infantino, on. Ivan Rota, Lorenzo Rebecchi).

domenica 11 luglio 2010

Mozione "Idee per IDV, idee per la nostra provincia"


Questa mozione è stata scritta pensando che nella nostra provincia i protagonisti di IdV
devono essere tutti gli iscritti che vogliono partecipare attivamente alla politica: il partito
deve essere non solo di chi ricopre gli incarichi, che indubbiamente ha dei doveri correlati
al ruolo che riveste, ma deve essere di tutti coloro che intendono sostenere e lavorare per
far crescere l’IdV.
Negli ultimi anni il nostro partito si è sviluppato fortemente sia a livello nazionale che a
livello locale. Il merito di questo incremento è soprattutto di quanti, semplicemente iscritti o
simpatizzanti, senza alcuna ambizione personale e solo per il bene del partito, hanno
partecipato alle iniziative proposte e ci hanno sostenuto.
Il congresso è un momento di democrazia importante, un’occasione per strutturarci e
trasformarci da movimento di opinione a vero e proprio partito, al fine di offrire
un’alternativa migliore e credibile, di rafforzare il nostro progetto, di radicarci sul territorio
per organizzare proposte che siano sempre più convincenti, credibili e coerenti.
Questo congresso deve servire a rilanciare la nostra attività politica e soprattutto a
segnare una discontinuità rispetto alle tante cose non fatte, creando un partito solido e
forte, propositivo, fautore di iniziative autonome che possono essere estese, anche, ai
partiti del centrosinistra, se ritenuto opportuno e strategicamente utile ad Italia dei Valori.
Dobbiamo essere in grado di dialogare con tutte le forze sociali e sindacali, dobbiamo
essere aperti a tutti coloro i quali intendono contribuire con idee ed energie all’espansione
sul territorio di IdV.
Dobbiamo essere capaci di entusiasmare la gente, convincerla che l’idea di un altro
modello di governo è possibile, che la rassegnazione ed il silenzio non sono costruttivi.
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Il congresso provinciale recepisce quanto votato dal congresso nazionale di Roma dello
scorso febbraio con particolare riferimento al contrasto del familismo che è stato oggetto di
quasi tutte le mozioni congressuali nazionali.
Questo fenomeno costituisce uno strumento di potere contrario ai principi di IdV, alla
volontà della base ed ai criteri ispiratori della presente mozione.
LA SEDE PROVINCIALE E RAPPORTI CON TORINO
Riteniamo imprescindibile che i rapporti con il livello regionale del partito debbano essere
costruttivi e non di mera subordinazione. A tal fine, a fronte di una normativa elettorale
regionale che penalizza fortemente le altre provincie nei confronti di Torino riservando alle
stesse il solo compito di contribuire a creare il serbatoio minimo per l’elezione dei
consiglieri torinesi, si chiede che il livello regionale del partito si faccia carico, a parziale
compensazione, in maniera chiara e definitiva della apertura e del mantenimento delle
sedi provinciali sul territorio necessarie per lo sviluppo dell’attività politica ed il confronto
con gli iscritti ed i simpatizzanti.
Si chiede comunque l’abolizione della L.R. 29-7-2009 n. 21 - “Disposizioni in materia di
presentazione delle liste per le elezioni regionali” e la revisione della legge elettorale in
modo da garantire una più equa rappresentatività del territori.
ORGANIZZAZIONE
Noi pensiamo di poter raggiungere tali obiettivi innanzitutto organizzando il partito a livello
provinciale nel rispetto dei principi di democrazia, trasparenza e territorialità, con il
coinvolgimento della base. Nello specifico:
- il coordinatore sarà primus inter pares: le decisioni saranno assunte dal
coordinamento provinciale che voterà sulle proposte del coordinatore;
- il coordinatore delegherà i propri poteri-doveri a membri del coordinamento
provinciale che agiranno in accordo con il coordinatore secondo le linee guida
definite dal coordinamento provinciale a cui riferiranno periodicamente;
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- per favorire l’approccio operativo potrà essere costituito un esecutivo composto dai
componenti del coordinamento a cui saranno affidate specifiche deleghe;
- a conclusione di ogni esercizio finanziario dal coordinamento provinciale sarà
fornito una dettagliato resoconto sulle entrate e sulle uscite, voce per voce. Questo
per garantire la trasparenza e per accrescere la fiducia degli iscritti e simpatizzanti,
mettendo in pratica uno degli ideali di IdV.
- il coordinamento provinciale si riunirà almeno 10 volte l’anno e tutte le riunioni
saranno verbalizzate. I verbali saranno numerati progressivamente e conservati in
apposito registro e tenuti a disposizione degli iscritti, previa richiesta al
coordinatore;
- ove possibile e nell’interesse del partito, dovranno essere limitate le sovrapposizioni
di incarichi istituzionali e di partito;
- il coordinamento provinciale si pone l’obiettivo di dare spazio e di aprirsi a tutti
coloro che vogliono condividere gli ideali di IdV, disapprovando ogni forma di
personalismo, e privilegiando la meritocrazia. Non si accetterà chi arriva
direttamente da altri partiti con pretese istituzionali.
- i responsabili e gli incaricati devono essere proposti ed eletti dalla base competente
territorialmente e non insediati con nomine imposte dall’alto;
- gli incarichi istituzionali non elettivi (assessorati, commissioni, presidenze, c.d.a.
etc.) dovranno essere assegnati dal coordinamento provinciale solo dopo aver
acquisito il parere delle rappresentanze territoriali di competenza;
- il coordinatore chiederà agli organi competenti che si possa svolgere a Novara il
congresso cittadino. Il coordinamento provinciale e la segreteria cittadina del
comune di Novara lavoreranno consultandosi periodicamente al fine di coordinarsi
e di raggiungere gli obiettivi decisi concordemente;
- il coordinamento provinciale intende costituire dei gruppi di lavoro in grado di
analizzare e valutare i problemi, di elaborare proposte politiche territoriali e di
individuare percorsi culturali d’informazione e formazione. I gruppi saranno
coordinati dai membri del coordinamento provinciale e vi potranno far parte iscritti e
simpatizzanti. I dipartimenti tematici dovranno costituire l’asse portante del partito,
in tutti quei settori che si riterranno utili per il consolidamento del partito, rendendo
più snella e veloce la trattazione di argomenti da approfondire e valutare nel
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coordinamento provinciale. In tal modo si valorizzeranno meglio gli iscritti che, con
la loro professionalità, competenza e passione, vorranno impegnarsi attivamente;
- Il coordinamento provinciale darà impulso, laddove vi saranno le condizioni, alla
costituzione di circoli, intesi come fondamentale punto di presenza e di impegno
visibile del partito sul territorio e come luogo di selezione della nuova classe
dirigente;
- Il coordinamento provinciale assumerà le proprie decisioni autonomamente,
naturalmente nel rispetto delle direttive assunte a livello regionale e a livello
nazionale;
- Il coordinamento provinciale darà spazio ai giovani che si avvicineranno al partito e
quindi, per quanto compatibile con le disponibilità economiche, dovrà essere tenuta
in considerazione la formazione di nuovi quadri anche promuovendo la
partecipazione a corsi di cultura e formazione politica.
- Il coordinamento provinciale si impegna a elaborare e sottoporre all’approvazione
dell’assemblea degli iscritti uno statuto provinciale.
RAPPORTI CON GLI ALTRI PARTITI
IdV non potrà esimersi dal confronto con gli altri partiti.
Bisogna creare l’alternativa al centrodestra, che ci veda protagonisti, dialogando con tutte
le altre forze del centrosinistra, in una condizione di confronto costruttivo e non di
sudditanza.
Le coalizioni, anche nei confronti dei nostri “alleati naturali”, saranno costruite nella
chiarezza e nel rispetto della dignità di tutti i soggetti che condividono vincoli
programmatici e politici, nell’impegno di elaborare un progetto di governo che possa
convincere i territori della nostra provincia.
La scelta dei candidati sindaci, al fine di partecipare a coalizioni nelle elezioni comunali,
dovrà privilegiare la pregressa esperienza professionale e amministrativa, il buon rapporto
con le associazioni ed il territorio, piuttosto che l’appartenenza gerarchica alla corrente
giusta del partito giusto.
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Comunque pretendiamo che gli alleati si raffrontino con noi su un piano ugualitario e nel
rispetto reciproco. In caso contrario e senza una discontinuità con il recente passato,
escluderemo ipotesi di alleanza con tali partiti per le future competizioni elettorali.
Anche l’IdV ha programmi validi e candidati qualificati.
PROPOSTE PROGRAMMATICHE
Lavoro
Le difficoltà e la crisi economica, anche nel nostro territorio, hanno raggiunto livelli
insopportabili, non essendo state trovate, sino adesso, soluzioni adeguate e risolutive da
parte della politica. Occorre aprire un confronto con la società, stando accanto ai
protagonisti che subiscono la crisi, ai lavoratori che hanno perso l’occupazione, ai piccoli–
medi imprenditori che hanno perso le commesse, e ai liberi professionisti che non fanno
più parte del ceto medio, ai giovani e meno giovani perenni precari.
Si dovrà incominciare a considerare e dare spazio alle nuove economie: quali per es. la
green economy e l’economia del riciclo dei materiali.
Si dovrà ancor di più dare impulso al turismo nelle zone dei laghi.
Ambiente
L’Italia dei Valori considera la lotta contro l’inquinamento una grande battaglia di civiltà. Le
energie rinnovabili, a cominciare dal solare, il recupero integrale dei rifiuti, il risparmio
energetico configurano la nascita di una vera e propria “economia verde”.
Respingiamo la scelta nucleare del governo italiano che potrebbe vedere coinvolta
direttamente la nostra provincia. Le scorie radioattive non sono trattabili in sicurezza, i loro
effetti letali durano migliaia di anni, sono sconosciuti gli effetti a lunga scadenza del loro
accumulo nel sottosuolo.
La nostra provincia deve essere costantemente coinvolta nella questione Malpensa. E’ in
costruzione la 3° pista che sembra porterà alla provincia gli svantaggi dell’inquinamento e
nessun vantaggio in termini economici. Infatti, i posti di lavoro si riverseranno, quasi
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esclusivamente, in Lombardia. Novara e i suoi comuni devono ritornare a far parte della
commissione aeroportuale che decide le rotte.
Più in generale i rapporti con la regione Lombardia devono diventare proficui per i territori
piemontesi di confine e non più solo opportunità di sfruttamento unilaterale.
Persone
Al centro del nostro progetto politico c’è la persona, sia come singolo, sia nelle formazioni
sociali: la sua tutela, la tutela della famiglia, intesa in senso ampio e laico, la tutela della
comunità e solidarietà nei confronti di chi è in difficoltà rimangono obiettivi irrinunciabili.
Un particolare impegno dovrà essere profuso per assistere le famiglie che hanno al loro
interno soggetti svantaggiati.
CONCLUSIONI
Vogliamo costruire una grande squadra capace di capire il territorio e di stare in mezzo
alla nostra gente. Non vi sarà alcuna preclusione e nessuno ostacolo verrà posto, nei
confronti di chi si proporrà: vecchio o nuovo iscritto o simpatizzante.
Vogliamo bandire i personalismi, premiando tutti coloro che intendano investire il proprio
tempo ed abbiano l’intenzione di lavorare seriamente con l’unico obbiettivo di far crescere
il partito.

sabato 10 luglio 2010

Maria Lucia Infantino è il nuovo coordinatore provinciale dell'Italia dei Valori


Maria Lucia Infantino è stata eletta nuovo coordinatore provinciale dell'Italia dei Valori al congresso che si è tenuto oggi 10 luglio alle 9,30 presso l'albergo "La Cupola" a Novara.
Non possiamo che augurargli un in bocca al lupo.
Nel prossimo post vi illustreremo la mozione che l'ha portata in cima alla segreteria provinciale IDV.

Rebecchi Lorenzo
Segretario cittadino Idv

giovedì 1 luglio 2010

Programma del II congresso provinciale IDV per il 10 luglio


Programma dei lavori:

Ore 9,00 inizio accredito dei partecipanti con diritto di voto

Ore 9,30 adempimenti formali

Costituzione Ufficio di Presidenza, illustrazione regole congressuali, nomina scrutatori

Ore 9,45 (PARTE PUBBLICA)

Saluto del garante congressuale
Relazione Coordinatore uscente
Saluto degli ospiti

Ore 10,15 (PARTE RISERVATA AI TESSERATI)

Illustrazione mozioni

Ore 10,45 inizio dibattito

Ore 12.00 chiusura accreditamento

Ore 12.30 fine dibattito – inizio operazioni di voto

Ore 14,00 proclamazione eletti

Programma del II congresso provinciale IDV per il 10 luglio

Programma dei lavori:

Ore 9,00 inizio accredito dei partecipanti con diritto di voto

Ore 9,30 adempimenti formali

Costituzione Ufficio di Presidenza, illustrazione regole congressuali, nomina scrutatori

Ore 9,45 (PARTE PUBBLICA)

Saluto del garante congressuale
Relazione Coordinatore uscente
Saluto degli ospiti

Ore 10,15 (PARTE RISERVATA AI TESSERATI)

Illustrazione mozioni

Ore 10,45 inizio dibattito

Ore 12.00 chiusura accreditamento

Ore 12.30 fine dibattito – inizio operazioni di voto

Ore 14,00 proclamazione eletti

Lettera di convocazione al II congresso provinciale IDV per il 10 luglio alle 9,30


Novara, 28 giugno 2010

agli iscritti IDV
Provincia di Novara


Oggetto: Convocazione Congresso Provinciale

Cari amici e amiche,

in ottemperanza al regolamento congressuale di Italia dei Valori e sentiti gli organismi preposti (Andrea Buquicchio coordinatore regionale – Maurizio Zipponi garante congressi regionale)

è CONVOCATO il

Congresso Provinciale di Novara
Giorno 10 luglio 2010 dalle ore 9,30 alle ore 14,00.

c/o Hotel La Cupola
sito in Novara corso Milano 43 A


L’assemblea è aperta a tutti i tesserati con diritto di voto, come da Albo Provinciale degli Iscritti omologato e validato dal Nazionale.

Di concerto con il Garante Regionale ai Congressi Maurizio Zipponi, è stato designato in qualità di Garante al Congresso Provinciale per Novara il sig. on. Ivan Rota

In allegato alla presente il Programma dei lavori congressuali.

Siete invitati caldamente a prendere parte a questi lavori assembleari di fondamentale importanza per il rinnovo delle cariche territoriali e per l’attività del nostro Partito a livello locale.

Cordiali saluti.

Maria Lucia Infantino
Vicecoordinatore provincial
Italia dei Valori