mercoledì 30 giugno 2010

Raccolte 800 firme! Un successo!


Sono state raccolte ben 800 firme per i 3 referendum abrogativi della legge sulla privatizzazione dell’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento. I quesiti sono stati promossi dall’Italia dei Valori.
Ci riteniamo ampiamente soddisfatti. E’ un vero successo. E’ un sintomo della crescita del partito sul territorio e della condivisione delle idee da parte dei cittadini. Mancano ancora 20 giorni al termine della campagna referendaria, quindi rimane ancora un poco di tempo. Chi volesse firmare, può scrivere all’indirizzo e-mail lorenzo_rebecchi@yahoo.it o chiamare al numero 347-0900421.
Ringraziamo coloro che hanno contribuito a far trionfare questa battaglia e che hanno dedicato parte del loro tempo in difesa della Costituzione, della giustizia, della principio di uguaglianza, del ambiente e del territorio.
Un titolo d'onore va a Simone Badà per aver diretto il gruppo in modo perfetto.
Viva l’Italia dei Valori!

Rebecchi Lorenzo
Segretario cittadino Idv Galliate
3470900421

lunedì 28 giugno 2010

Pino Masciari ai calabresi: Ribellatevi!


(AGI) - Vibo Valentia, 26 giu. - "Sono amareggiato ed indignato per quanto sta avvenendo in Calabria, specie nel vibonese, precisamente a Serra San Bruno, il paese della "faida dei boschi" che dovetti lasciare 15 anni fa in seguito alla mia denuncia contro la "cosca dei viperari", che volevano impormi la legge del pizzo, mentre io ho scelto quella dello Stato". Ad affermarlo e' il testimone di giustizia Pino Masciari, ex imprenditore, sentito dalla localita' del Nord dove vive sotto protezione con la moglie ed i figli. "Sono deluso ed amareggiato per il silenzio dei miei colleghi imprenditori e dei politici - aggiunge - in quanto quelle cosche che con le mie denunce, la mia costituzione di parte civile, sono finite in carcere, nonostante la scia di sangue che hanno lasciato sul terreno a partire dai miei compaesani Vallelunga, si sono moltiplicate, hanno fatto un salto di qualita' e di quantita' sotto l'assoluto silenzio appunto dei miei colleghi imprenditori e l'incapacita' della classe politica calabrese".
Pino Masciari, infine, rivolge un appello agli imprenditori calabresi, affinche' "organizzino il coraggio ed escano allo scoperto per il loro futuro e quello dei nostri figli, visto e considerato che in Calabria anziche' crescere la ricchezza sono cresciute le cosche, passando da 18 a 26".

martedì 22 giugno 2010

Congresso provinciale dell'Italia dei Valori il 10 luglio


Ciao ragazzi,
è stato convocato il congresso provinciale dell'Italia dei Valori per il 10 luglio.
Il congresso, come saprete, è un momento fondamentale per costruire una squadra, per realizzare un programma, per raggiungere un obiettivo e per delineare la strategia da adottare per il corso del tempo. E' una fase di maturazione della vita politica del partito cui non possiamo sottrarci.

Da lì comincerà la scommessa per l'avvenire del nostro territorio. Ecco perchè è essenziale la vostra presenza.

Vi faremo sapere esattamente il luogo e l'ora dell'evento.

Vi aspettiamo! Non mancate!

Rebecchi Lorenzo
Consigliere comunale IDV
3470900421

domenica 20 giugno 2010

Inaccettabili le 20.000 Sgarbi!



Cari amici,
Non condivido il fatto di aver retribuito Vittorio Sgarbi con 20.000 euro per una serie di incontri solo per pubblicizzare il suo libro e per promuovere i castelli e luoghi storici a Galliate, Oleggio, Borgomanero e Carpignano Sesia.
E' stato condannato per truffa aggravato ai danno dello Stato, ha qualificato "assassino" un grande uomo come Giancarlo Caselli, nonostante tutto per questo è stato "promosso" sottosegretario nel Governo Berlusconi nel 2001. E mi fermo qui per non dire altro e per non annoiarvi. Quello che è successo è assolutamente inaccettabile. Non dimentichiamoci che ha girato tutti i partiti dal PCI a Forza Italia, mentre soloper ora è parcheggiato nell'UDC-DC.

Sarà un buon critico d'arte, ma visto i trascorsi giudiziari e le sue magre figure, si poteva trovare un altro testimonial oppure si potevano risparmiare tutto quel denaro pubblico, dato che l'associazione che ha organizzato il tutto si finanzia con i fondi dei Comuni aderenti e con quelli dell'Unione Europea.

Vi invito a leggere l'articolo della Stampa sul tema.

Rebecchi Lorenzo
Consigliere comunale IDV

venerdì 18 giugno 2010

Interrogazione: centro sportivo


Egr. Ill.mo Sindaco Dott. Ferrari Davide,

premesso che

- Recentemente è stato riaperto il Centro Sportivo “Margherita Sport” dopo alcuni mesi;
- L’Amministrazione comunale si è presa enormi meriti per essere riuscito a riaprire questo luogo alla cittadinanza;
- Il comune di Galliate non ha speso un euro per ristrutturarlo e per risistemare la struttura;
- I privati ed i nuovi gestori sono stati i principali protagonisti perchè hanno investito risorse proprie per riqualificare e riaprire il Centro Sportivo;

Vorremmo chiedere al Sindaco

- Se non crede che l’esultanza dell’Amministrazione letta sui giornali, per la riapertura del Centro, sia spropositata visti i fatti?
- Se veramente crede che la riapertura sia merito Vs. quando sono stati dei privati a tirar fuori i soldi?
- Qualora siano state affrontate delle spese dal parte del Comune, mi può dire l’importo e la voce di bilancio in cui possiamo trovarle?

Attendiamo l’inserimento di questa interrogazione nel prossimo ordine del giorno di convocazione della seduta comunale.

Distinti saluti

Galliate, 15 giugno 2010

Rebecchi Lorenzo
Consigliere Comunale
“Centro Sinistra Susanna Sindaco”

Successo per le Cene di Solidarietà del 15 e 16 giugno


Ciao ragazzi,
le serate di solidarietà del 15 e 16 giugno organizzate dal Comitato di Solidarietà Permanente, con l'aiuto del sottoscritto, tenutesi a Galliate per raccogliere fondi per darli beneficenza sono andate molto bene. C'è stato un folto pubblico e anche l'incasso non è stato male, nonostante la pioggia. Circa due mila euro andranno a chi ne ha bisogno.

Sono molto contento di aver dato il mio contributo all'iniziativa. La picanha è stato un successo e la comunità brasiliana ha fatto un figurone. Credo che il palato dei presenti sia stato ampiamente soddisfatto, dato che molti ci hanno fatto i complimenti.

Non posso ringraziare tutti i volontari e le associazioni che hanno partecipato. Ci vedremo per la prossima occasione!

Rebecchi Lorenzo
3470900421

sabato 12 giugno 2010

15 e 16 giugno: due serate di solidarietà e di scambio culturale


Cari amici,
vi invito a partecipare all'evento organizzato dal Comitato di Solidarietà Internazionale, con il patrocinio del Comune di Galliate e con la collaborazione della Parrocchia, Pro Loco, associazione Vega, Croce Rossa galliatese, Gruppo Livratin e Comunità di Sant’Egidio nelle serate di martedi 15 e mercoledi 16 giugno in P.zza Vittorio Veneto alla 19,30 circa.
Le serate saranno caratterizzate da due cene, la prima multietnica, dove si potranno gustare piatti tipici di Brasile, Perù, Marocco, Romania, la seconda a base di cibi locali.
Io stesso darò il mio contributo per la cucina brasiliana e preparemo un fantastico churrasco.
Lo scopo delle due serate è ovviamente quello di raccogliere fondi per finanziare i progetti del Comitato di Solidarietà Internazionale, ma la vera valenza che io vedo in questo evento è la condivisione e l'integrazione tra le varie culture presenti nella nostra città. In particolare nella prima serata saranno gli stessi nostri concittadini extracomunitari che cucineranno e prepareranno per noi i loro cibi tipici.
Per gestire nel miglior modo possibile l'organizzazione delle serate è richiesta la prenotazione, i prezzi sono stati fissati a € 12 per gli adulti e € 10 per i bambini.
Confido in una vostra conferma con il numero dei partecipanti e la serata prescelta. Se venite, quindi, scrivete un'e-mail a Emanuele Zuin, emanuele.zuin@kodak.com o al numero di cellulare 348-9003153

Con affetto

Rebecchi Lorenzo

giovedì 10 giugno 2010

Dopo Sgarbi, arriva un altro personaggio "illustre": Borghezio



Cari amici,
dopo l'arrivo di un personaggio molto discutibile come Sgarbi, venerdì 11 giugno giungerà alla Festa della Lega a Galliate, pure l'on. Mario Borghezio. Dal video potrete vedere che gran signore che è.
Vi invito a leggere cosa si dice di lui su wikipedia. Per ora vi racconto solo tre piccoli fatti che delineano la sua figura.
E' stato condannato definitivamente nel 2005 per incendio aggravato da finalità di discriminazione ai danni di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte a Torino. Presero fuoco i giacigli dove dormirono dei poveracci. L'incendio provocò il blocco del traffico per 3 ore e richiese l'intervento.
Poi ha goduto della prescrizione per il reato di resistenza a pubblico ufficiale nel 2007.
La sua frase più celebre fu la seguente: "Italia, Italia, vaffaculo". La disse non ad un comizio o ad una incontro di militanti, bensì durante il discorso del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il 5 luglio 2005, al Parlamento Europeo.

Io mi fermo qui e non racconto altri dettagli. Lascio ai lettori di riflettere sulle verità che ho raccontato.

Mi dispiace, ma stavolta la Lega poteva risparmiarci la sua presenza. Quindi venerdì sera tutti a casa. Non si esce. Non è festa.

Rebecchi Lorenzo

mercoledì 9 giugno 2010

Ma che bella gente il Sindaco ci porta a Galliate!


Era proprio bello vedere il nostro sindaco e gli altri assessori tutti sorridenti ed entusiasti per l’arrivo di Vittorio Sgarbi a Galliate. Erano talmente gioiosi che forse è passato per la mente per un momento chi fosse veramente colui che avevano a fianco. Proviamo a far recuperare loro un attimo la memoria. Innanzitutto Sgarbi ha frequentato tutto l’arco costituzionale, PCI, PSI, PLI, Forza Italia, Lista Sgarbi, poi si è candidato alle elezioni politiche del 2006 con il centro sinistra. Poi è ritornato nel centro destra ed è stato assessore nella giunta Moratti a Milano. Oggi, finalmente, è parcheggiato nell’UDC – DC ed è sindaco di Salemi, in provincia di Trapani. Credo comunque di non essere stato esaustivo e di essermi perso per strada qualche altro movimento.
Poi i nostri galliatesi devono sapere che Vittorio Sgarbi è stato condannato per truffa aggravata ai danni dello Stato, quando era dipendente del Ministero dei Beni culturali, e per questo è stato promosso sottosegretario nello stesso dicastero nel Governo Berlusconi nel 2001.
Ma che bel personaggio! E magari Ferrari era pure orgoglioso di averlo accanto. Forse non era a conoscenza di altri fatti che vi elencherò
Il nostro caro Sgarbi è ben conosciuto per aver diffamato pesantemente il magistrato Giancarlo Caselli, Grande Uomo di Stato. Non sto a ripetere gli aggettivi che aveva usato allora per rispetto dei lettori. Grazie al lavoro di Caselli, quando era Procuratore Capo presso la Procura di Palermo, sono stati dati più di 600 ergastoli a membri di organizzazioni criminali e sono passati al sequestro beni di provenienza mafiosa del valore di 10 mila miliardi delle vecchie lire. Anche solo a criticare questo eroe ci vuole una bella faccia tosta, ma il nuovo amico del Sindaco non si è fatto scrupoli a dire certe parole. Infatti è stato condannato per diffamazione per averlo offeso. E Sgarbi è arrivato al punto di chiedere pubblicamente la sospensione dello stipendio dell’illustre giudice.
Peccato che questa sospensione dovrebbero applicarla proprio a lui, poiché egli si prende, nonostante questi precedenti, ben 8400 euro lordi circa al mese di pensione per essere stato deputato. D’altronde è la legge italiana attuale che permette ai condannati in via definitiva di potersi candidare, di essere eletti e di percepire vitalizi simili.
Inoltre l’Amministrazione Comunale ha corso subito per dare l’adesione all’iniziativa “Sgarbi medievali al Castello”, mentre quando si propone di invece di concedere il gratuito patrocinio alla XV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, la stessa se ne frega francamente nonostante le mie insistenze. E non mi sembra che si trattasse di una manifestazione di basso valore culturale e morale.
Anzi, vi dico di più. L’evento con Sgarbi si è svolto in castello il 22 maggio, proprio il giorno prima dell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, ed oltre a non aver fatto nulla per ricordare il valoroso magistrato ucciso dalla mafia, il nostro caro Sindaco si è guardato bene dal rispondere ad una mia interrogazione comunale che presentai il 24 febbraio scorso e che feci per sapere i motivi su come mai la sua giunta non aveva dato il gratuito patrocinio alla XV Giornata della Memoria, organizzata dall’associazione “Libera” a Milano il 20 marzo.
Diciamola proprio tutta: il nostro primo cittadino non ha dato il bel esempio neanche questa volta. Ad ogni modo, lascio il giudizio ai nostri cittadini sui fatti che vi ho appena raccontato.

Rebecchi Lorenzo
Consigliere Comunale
Segretario Cittadino IDV Galliate

domenica 6 giugno 2010

Solidarietà agli amici dell'associazione "Tenda Gialla" e della Cooperativa Verdeazzurra


Cari amici,
a nome dell'Italia dei Valori, non possiamo che esprimere la nostra totale e piena solidarietà agli amici dell'associazione "Tenda Gialla" ed alla Cooperativa Verdeazzurra per l'inaccettabile diniego, da parte del Sindaco, dell'utilizzo della Sala Consiliare del Castello di Galliate, per svolgere la propria manifestazione il 2 giugno, il giorno della "Festa della Repubblica", per ricordare il valore della Resistenza e della Costituzione.
Oggi la "Stampa" ha riportato alcune mie valutazioni e che potrete voi stessi leggere.
Crediamo che sia un comportamento fuori dalle regole.
E' un diritto costituzionalmente garantito quello di svolgere degli incontri pubblicamente e di riunirsi liberamente, soprattutto su un tema così importante. Non c'erano gli estremi per non concederne l'uso. Come mai prima ha dato il permesso e poi lo ha ritirato?
Con questo fatto, il sindaco sta creando un clima senza serenità e rispetto nei confronti delle realtà locali che sono l'anima e il fulcro della nostra città.
Riteniamo che il Sindaco debba smetterla con questi comportamenti che purtroppo alimentano una tensione inutile e dannosa.
Chiediamo ufficialmente che il primo cittadino faccia le scuse all'associazione "Tenda Gialla" ed alla Cooperativa Verdeazzurra per ciò che è successo.

Rebecchi Lorenzo
Segretario Cittadino - Italia dei Valori
Galliate

giovedì 3 giugno 2010

Sistemi equi ed efficenti per la gestione dell'acqua


Dicono che privatizzare l’acqua garantirà servizi migliori per i cittadini, grazie alla concorrenza. Non è così, anzi è vero il contrario. Tutti i comuni che hanno ceduto il servizio idrico ai privati, nel tempo hanno pagato un prezzo molto salato. I rincari delle bollette sono arrivati fino al 300%, per non parlare della pessima qualità dei servizi offerti e della scarsa trasparenza.
Le multinazionali del settore, che con la privatizzazione voluta dal governo Berlusconi invaderanno l’Italia, considerano l’acqua come una merce pregiata dalla quale si devono ottenere grandi profitti. L’idea di servizio pubblico sparirà: non c’è alcun interesse, da parte di un privato, nel raggiungere una zona isolata, oppure nel fornire il servizio a chi non può permettersi di pagare. Queste società esistono, per definizione, per fare profitto: non c’è da stupirsi se, quando si tratta di investire nelle infrastrutture, vanno a risparmio.
Un esempio lampante di mala gestione dell’acqua è la provincia di Agrigento, dove da anni i cittadini sono costretti a rifornirsi autonomamente con delle cisterne a causa dei disservizi della gestione di Girgenti Acque, società privata.
Con la legge attuale, dal dicembre 2011 tutti i servizi idrici dovranno aprirsi ai privati. Anche quelli dove il pubblico funziona. Per esempio il comune di Milano, dove l’acqua è gestita da una Spa pubblica al 100% ha raggiunto dei livelli eccellenti nella qualità dell’acqua e la bolletta non è aumentata. La società pubblica che gestisce l’acquedotto di Milano si chiama Metropolitana Milanese: con 31 stazioni di pompaggio e 550 pozzi dislocati per tutta la città, sottopone l’acqua cittadina a continui controlli (microbiologici e chimici) per testarne la purezza. Ogni anno ne vengono fatti più di 21mila.
La gestione di Milano è l’esempio da seguire, l’eccellenza verso cui dobbiamo muoverci. Infatti recentemente il consiglio comunale ha votato all’unanimità una mozione “bipartisan” che impegna sindaco e giunta a conservare il modello «in house», cioè il controllo diretto del servizio idrico, in quanto «è un’importante e positiva risorsa dell’amministrazione, gestita in maniera efficace, efficiente e sicura».
Da questi esempi dobbiamo partire per costruire un servizio pubblico funzionante e senza sprechi: per un bene fondamentale come l’acqua, infatti, non c’è dubbio che la gestione debba essere di interesse generale, e non privato. L’obiettivo da raggiungere è di esportare i modelli efficienti di gestione pubblica in tutta Italia, non affossare le esperienze positive a favore di pochi interessi privati.

Rebecchi Lorenzo

mercoledì 2 giugno 2010

Di Pietro: male non fare paura non avere


Ieri sera, all’ora di cena, mi è arrivata una notizia che - lì per lì - mi ha fatto sorridere perché non potevo crederci. Sono stato avvisato che nelle redazioni dei giornali girava uno stralcio del verbale dell’interrogatorio ai PM di Perugia dell’architetto Angelo Zampolini in cui venivo tirato in ballo pure io. Zampolini avrebbe riferito ai magistrati che avrei ricevuto due case dall’istituto religioso Propaganda Fide grazie all’intercessione dell’imprenditore Anemone e dell’ex Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici Balducci.

Ho subito smentito e me ne sono andato a dormire serenamente. Non poteva essere vero, mi sono detto, giacchè non ho mai avuto né in affitto né in vendita né in comodato alcun immobile né da Anemone né da Propaganda Fide.

Questa mattina, apro i giornali e scopro che Zampolini, interrogato dai magistrati di Perugia, dapprima il giorno 18 maggio dice di non sapere nulla e poi, 4 giorni dopo, il 24 maggio, sente il bisogno irrefrenabile di tornare “spontaneamente” dai magistrati per dichiarare che “Balducci fece avere al Ministro Di Pietro due case in affitto a Roma, attraverso la Congregazione Propaganda Fide. La prima era in via della Vite ed è stata per un periodo una delle sedi dell’Italia dei Valori. L’altra era in via delle Quattro Fontane, credo fosse per la figlia…”.

Non entro nel merito circa l’opportunità o meno di prendere in affitto dai preti un appartamento anche se non credo sia uno scandalo, purchè venga pagato il giusto prezzo e non vi sia nulla di illecito in cambio. Intendo invece riaffermare con forza che non è proprio vero – nel senso materiale del termine - quanto affermato da Zampolini, al quale evidentemente qualcuno ha propinato false informazioni per mettere tutti nello stesso calderone. Io, ripeto, non ho mai preso in affitto appartamenti da Propaganda Fide (né per me o mia figlia né per la sede dell’Italia dei Valori) e lo voglio qui documentalmente dimostrare (cosa che farò anche con i PM di Perugia ai quali ho chiesto di essere immediatamente sentito).

Con riferimento al primo appartamento – quello che Zampolini indica come una sede di IDV in via della Vite - posso tranquillamente assicurare che fino a stamattina nemmeno sapevo dell’esistenza di un tale immobile. Anzi, fino a stamattina nemmeno sapevo dove si trovasse via della Vite, figurarsi se potevo avervi aperto una sede del partito.

Ho subito svolto accertamenti ed ho - ora - appurato che tale appartamento in realtà era stato preso in affitto dalla società Editrice Mediterranea Srl, con sede appunto in via della Vite n.3 Roma, il cui legale rappresentante è tale Antonio Lavitola. Trattasi di una società editrice che svolgeva (e forse svolge anche tuttora) l’attività di realizzazione, gestione e distribuzione di testate giornalistiche per conto proprio e di terzi.

Ebbene, l’Italia dei Valori ha deliberato in data 21 febbraio 2006 (e quindi in epoca addirittura precedente le elezioni politiche di quell’anno e del mio insediamento al Ministero delle Infrastrutture) di stipulare con detta società la realizzazione e la diffusione del giornale del partito. Allego al riguardo la delibera assunta in tale data dall’Ufficio di Presidenza di IDV (allegato 1), da cui – fra l’altro - risulta in maniera inconfutabile che la società Editrice Mediterranea aveva già all’epoca la propria sede in via della Vite n.3 allorchè stipulò il contratto con IDV. Allego anche la segnalazione al Tribunale di Roma – Sezione stampa e Informazione, effettuata (sempre il giorno 28 febbraio 2006) per conto di IDV dal sen . Aniello Formisano con cui si è affidato alla predetta società la realizzazione del quotidiano dell’Italia dei Valori (allegato 2). Anche in questo caso vi è la prova della data certa, data che è precedente alla mia nomina di Ministro ed anzi all’epoca non ero nemmeno al Parlamento italiano e quindi – anche volendo - non avrei potuto in alcun modo interloquire con Balducci ed Anemone. Vi è anche la prova che la predetta casa editrice aveva già sede in via della Vite prima ancora che nascesse il giornale e, quindi, non può esser vero che sia stato IDV a prendere in affitto tale immobile.

Il contratto di servizio è stato stipulato in data 7 aprile 2006 (e quindi ancora una volta prima delle elezioni e prima che io diventassi Ministro) ed è durato fino al 1° agosto 2007, come risulta dalla comunicazione di avvenuta dismissione della testata del 30 ottobre 2007, debitamente notificata al Tribunale di Roma – Sezione Stampa ed Editoria (allegato 3). Questo documento è interessante perché fornisce la riprova documentale che l’immobile di via della Vite non sia e non sia mai stato nella disponibilità di IDV. Infatti, il mittente della lettera (Editrice Mediterranea) - pur dando atto di aver già da tempo rescisso il contratto - indica nell’intestazione che la propria sede legale è rimasta sempre l’indirizzo di via della Vite n.3, Roma.

In conclusione, è documentalmente provato che la sede di via della Vite era nella esclusiva disponibilità di Editrice Mediterranea prima, durante e dopo i rapporti con IDV. Il partito non ha mai avuto in affitto l’immobile di via della Vite né ha mai fatto richiesta ad alcuno per averla. Il fatto, poi, che una società fornitrice di servizi (di cui si sia avvalsa anche IDV ma non solo) avesse – essa, e non IDV – sede in una casa di proprietà di Propaganda Fide non può in alcun modo essere fatta risalire a nostra responsabilità, altrimenti dovrebbe valere l’assurdo principio per cui ogni volta che qualcuno chiede al giardiniere di tagliargli il prato dovrebbe assicurarsi, prima di sapere di chi è la proprietà del locale, dove tiene gli attrezzi!

Con riferimento, poi, all’appartamento di via IV Fontane a Roma, esso è stato preso in affitto dall’on.le Silvana Mura, la quale - su segnalazione del collega sen. Stefano Pedica - ha stipulato il 9 novembre 2006 un contratto di locazione con la società “Congregazione per l’evangelizzazione di popoli” di Roma. Produco al riguardo il contratto di affitto in questione (allegato 4), da cui risulta un canone fissato sin dall’inizio in euro 21.600 annuali e quindi in 1.800 euro mensili, oltre alle spese condominiali di circa 200 euro mensili. In totale, quindi, l’on.le Mura paga e ha sempre pagato 2.000 euro mensili. Il contratto è intestato a Claudio Belotti che è il convivente ed il padre di suo figlio. Per completezza, segnalo che la società proprietaria ha concesso la locazione espressamente “ad uso abitativo con facoltà del conduttore di destinare alcune porzioni a studio professionale, fermo restando fra le parti che l’uso prevalente sia quello abitativo” (così espressamente recita l’art. 1 del contratto di locazione).

Da ultimo, specifico che mia figlia Anna non ha mai abitato – nemmeno per un solo giorno - in tale appartamento né lo ha mai preso in affitto. Anna all’epoca pensava di iscriversi alla Luiss e per questo si mise anche lei, insieme a me, a cercare un appartamentino in affitto ed il sen. Pedica indicò anche a noi diverse soluzioni, tra cui anche l’appartamento di via IV Fontane. Poi, però, Anna preferì iscriversi alla Bocconi di Milano e non dette alcun seguito alla proposta. Ovviamente se l’affitto si fosse concretizzato, sarebbe stata cura mia e di mia figlia accertare la correttezza sotto ogni aspetto dell’operazione, cosa che comunque ha fatto la collega on.le Mura, riscontrandone ogni regolarità. Altrettanto ovviamente né io, né Mura e - men che meno - mia figlia abbiamo mai avuto a che fare con il sig. Anemone, persona che nessuno di noi conosce.

E veniamo infine all’insinuazione di Zampolini, secondo cui io avrei fatto solo finta di osteggiare gli appalti che erano stati programmati per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia ed alle elucubrazioni secondo le quali io non avrei preso provvedimenti adeguati.

Al mio arrivo al Ministero delle infrastrutture, alla fine dell'Aprile 2006, l’ing. Balducci era Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici, ovvero era la massima carica istituzionale del Ministero a cui per legge spetta lo status di indipendenza gerarchica anche rispetto al Ministro (art. 1, comma 2 DPR 204/2006). Al predetto Consiglio spettava e spetta il compito di esprimere pareri vincolanti su ogni progetto di lavori pubblici superiore ai 25 milioni di euro e su ogni altro progetto finanziato per almeno il 50% dallo Stato. Per dirla alla “dipietrese”, in Italia, in tema di grandi lavori pubblici, non si muove foglia che il Consiglio Superiore non voglia.

Ebbene, io ho subito spostato l’ing. Balducci al 2° Dipartimento (Infrastrutture e regolazione dei lavori pubblici), che per legge (art. 5 DPR 300/99) non gestisce materialmente alcun capitolo di bilancio ma li assegna – questa volta sotto il diretto controllo del Ministro - ai direttori generali competenti per le singole aree di attività del Dipartimento stesso. L’ing. Balducci non ha, peraltro, mai svolto tale tale attività perchè dalla data della sua nomina (18.9.2006) alla data in cui ha lasciato il Ministero (1.11.2006) è sempre stato in malattia.

Egli, infatti, è stato chiamato nel novembre 2006 dalla Presidenza del Consiglio dell’epoca a svolgere le funzioni di Responsabile della Struttura di missione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Insomma con me al Ministero delle Infrastrutture, Balducci non ha mai svolto alcuna attività lavorativa.

Posso invece provare documentalmente che io mi opposi in modo fermo e risoluto alle modalità con cui venne istituita ed organizzata la predetta Struttura di missione ed anche il modo poco trasparente con cui venivano realizzati gli appalti. Ben altro ho detto e dirò ai magistrati, ma sento il dovere pubblico di provare da subito quanto affermo. Produco al riguardo – e tanto per citarne una – la nota n. 16240 del 14 dicembre 2007, da me scritta ed indirizzata al Presidente del Consiglio ed ai colleghi Ministri interessati dell’epoca, con cui testualmente ho contestato sia la legittimità dei compiti che svolgeva la struttura di Missione presieduta da Balducci, sia le modalità con cui venivano commissionati e svolti gli appalti (allegato 5). La lettera porta una doppia mia firma per rimarcare la gravità di quanto stavo denunciando e si conclude con le seguenti tre righe da me personalmente manoscritte: “Vi prego, ci stiamo avviando verso macroscopiche violazioni di legge e questo non può essere accettato, se riscontrato”.

Poi come noto, con l’inizio dell’anno nuovo, il Governo andò in crisi e ci fu lo scioglimento anticipato del Parlamento. Arrivò il nuovo Governo che - invece di prendere atto di quanto da me segnalato ed intervenire di conseguenza - confermò modalità e struttura fino quando non è arrivata la Magistratura.

So bene che molti depistatori e professionisti della disinformazione insisteranno nei prossimi giorni nel prendersela con me nel malcelato tentativo di “fare di tutt’erba un fascio” ma costoro sappiano sin d’ora che dovranno rispondere delle loro azioni davanti all’Autorità giudiziaria.

martedì 1 giugno 2010

Di Pietro: obiettivo 100.000 firme


Domani, in occasione della Festa della Repubblica, l’Italia dei Valori ha lanciato il ‘D-Day’: la giornata della democrazia. L’appuntamento è volto a rilanciare il ruolo protagonista dei cittadini nella vita politica attraverso la campagna referendaria promossa contro il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento. Con il primo referendum si vuole impedire il ritorno al nucleare: serve a bloccare la costruzione di nuove centrali nel nostro Paese, pericolose sia per l’ambiente che per la salute. Il secondo è un referendum a difesa dell’acqua pubblica, affinché continui ad essere garantita a tutti i cittadini. Infine, il referendum contro il legittimo impedimento: l’ultima legge ad personam di Silvio Berlusconi, violando il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, sospende tutti i processi dei Ministri e del presidente del Consiglio.
L’obiettivo che l’Italia dei Valori si pone è quello di raggiungere centomila firme in un solo giorno. Per l’evento saranno allestiti mille gazebo sparsi sul territorio nazionale. Tutte le informazioni utili e l’elenco dei punti di ritrovo sono disponibili sul sito www.trereferendum.it

On. Antonio Di Pietro