lunedì 16 giugno 2008

La giustizia è un morto che cammina

Ci dicano subito quale è il processo che si deve fermare. E' quello Mills? Oppure quale altro processo? Lo dicano al Paese e al Parlamento. Faremmo prima. Sarebbe più trasparente dire: la legge è uguale per tutti tranne che per il Presidente Berlusconi e qualche altro amico.
Ogni giorno una nuova perla. Oggi al Senato sono state presentate due norme doppiamente criminogene, come per altro la maggior parte delle disposizioni del Governo Berlusconi in materia di giustizia. Con il primo emendamento che impone ai giudici quali processi fare prima e quali dopo, si viola il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, stabilito dalla Costituzione. Poiché è evidente che tutti i processi che non rientrano nell'elenco, contenuto nell'emendamento, sono destinati a prescrizione sicura, grazie alla cosiddetta legge "Cirielli". Mentre con il secondo emendamento si sospendono i procedimenti penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002 anche se il dibattimento di primo grado non si è ancora concluso. Ed inoltre, viene consentito all'imputato di chiedere l'applicazione della pena su richiesta delle parti.
E' chiaro che questa norma porta nome e cognome di chi, ancora una volta, vuole utilizzare la legge per sottrarsi al processo. Insomma una norma per la solita "casta".
Tra l'altro, vorremmo capire, cosa c'entrano queste proposte con la sicurezza dei cittadini? Nulla.
Il piano di attacco alla magistratura è pronto, le norme per salvare i politici con problemi di giustizia sono già state redatte, la Casta comincia a infiltrare le sue ragnatele per stabilizzare i propri assesti di potere.
L'impunità è all'orizzonte. La giustizia è un morto che cammina.

Rebecchi Lorenzo

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