martedì 21 luglio 2009

On. Cambursano: non accettiamo prediche morali da certi personaggi


“Non accettare la crisi economica è il vero SCANDALO dell'Italia”: così l'Economist della scorsa settimana. E che questo scandalo continui è confermato dal contenuto dell'ennesimo Decreto definito “Anticrisi” ( D.L. 1 Luglio 2009,78).
I risultati si vedono:

- Deficit 1° trimestre 2009: 9.3%
- Entrate : -3,8%
- Spese per investimenti : -6,1%
- Spese correnti : 4,6%
- Disoccupazione : oltre 8%
- Produzione industriale : -22,6%

L'OCSE, è vero, segnala “indicazioni di potenziale recupero”, ma è un dato relativo al solo mese di Giugno: il ricorso alla Cassa Integrazione ha visto un calo dello 0,6%, ma per dirla con il Governatore della Banca d'Italia, all'Assemblea annuale dell'Associazione Bancaria Italiana(ABI) di mercoledì 8 Luglio, “ è un dato ricorrente negli ultimi 10 anni, che nel mese di Giugno le cose siano andate meglio dei mesi precedenti; una rondine non fa primavera” .
I maggiori organismi internazionali ( F.M.I. , OCSE, Commissione Europea) evidenziano che i conti pubblici italiani rischiano di diventare insostenibili.
Gli stessi istituti sottolineano che l'Italia spende meno di 9 miliardi di stimolo alla ripresa in due anni, meno di un decimo della spesa media mondiale per contrastare la crisi e rilanciare l'economia.
Ancora una volta, nel varare un pacchetto di misure che dovrebbero fronteggiare la crisi il Governo non tiene conto della realtà nemmeno quando è lo stesso Governatore della Banca d'Italia ad affermare che “ la ripresa è legata alla tenuta dei consumi e alla possibilità di tenuta del mercato del lavoro”.
I provvedimenti contenuti nel “decreto Anticrisi” continuano ad essere inadeguati e insufficienti:

1) non comprendono misure adatte né a sostenere i redditi da lavoro dipendente e da pensione, né a sostenere quella parte dell'occupazione precaria ( lavoratori a termine, a collaborazione) che con la crisi si trovano disoccupati e scoperti, così come non c'è alcuna risposta alla richiesta di raddoppiare la durata della Cassa Integrazione e di rivalutare i massimali, che oggi non arrivano alla metà della retribuzione media.

2) la detassazione degli utili reinvestiti in macchinari industriali è quasi una barzelletta - ma che costa 1.839 milioni di euro per il 2010 ( perchè questa sarà la data vera in cui le aziende potranno beneficiarne) e 2.390 nel 2011 - , infatti delle due l'una: o le aziende non sono in crisi e fanno utili e allora non hanno bisogno di interventi statali o sono in crisi e allora non fanno utili! E' come lanciare un salvagente a chilometri di distanza dalla nave in avaria: se fra 15 mesi avranno superato la crisi e raggiungeranno il salvagente, questo non sarà più necessario, se invece la nave-impresa va a fondo prima di raggiungere il salvagente, l'agevolazione fiscale non servirà più a nulla! .
Le misure previste sono quindi dei semplici palliativi. E' evidente che il calo delle Entrate tributarie – nei primi 4 mesi del 2009 di 4,3 miliardi di euro, il 3,8% in meno rispetto allo scorso anno, contribuisce ad accentuare lo sbilanciamento della spesa, ecco perchè il Deficit è salito al 9,3% nel primo trimestre di quest'anno! Le entrate sono garantite per lo più dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, mentre l'evasione fiscale – proprio “grazie” ai provvedimenti assunti dal Governo un anno fa – è ripartita alla grande!
La crisi sta già attraversando il tessuto produttivo e sociale del nostro Paese ed in particolare quello produttivo del Nord e tutto lascia pensare che il momento più acuto si presenterà in autunno. La manovra estiva si mostra inadeguata nel merito e nella quantità soprattutto nel sostegno all'occupazione e ai consumi. Essa è rappresentata da provvedimenti per complessivi 6 miliardi, ma diluiti in quattro anni: 1,3 per il 2009 e 2,2 nel 2010 di cui 1,8 per le imprese sotto forma di minor gettito per la riduzione del 50% degli utili se reinvestiti; mentre per il lavoro e per i lavoratori le risorse stanziate sono appena 20 milioni nel 2009 e 150 nel 2010, ancora una volta sottratte al Fondo Aree Sottosviluppate (FAS) e già comprese nelle risorse di cui all'accordo Stato-Regioni di cui alla legge 2/2009: cioè sono sempre gli stessi soldi che vengono semplicemente spostati da un capitolo all'altro.
Questo Decreto NON mette un Euro per investimenti Infrastrutturali!
L'Italia dei Valori in Commissione Bilancio della Camera ha proposto:

- l'istituzione di un Fondo aggiuntivo per facilitare l'accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese;
- il sostegno dei settori e dei territori più esposti alla concorrenza internazionale, alla bassa intensità tecnologica e della conoscenza;
- il riconoscimento di una detrazione d'imposta per l'innovazione;
- l'istituzione di un Fondo a valere sulle risorse della Cassa Depositi e Prestiti di 25 – 30 miliardi per consentire il pagamento dei Debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle Imprese fornitrici di beni e servizi, che sono in forte difficoltà finanziaria dovuta proprio ai ritardi nei pagamenti da parte dello Stato e delle Autonomie Locali, ammontanti ad alcune decine di miliardi: questo consentirebbe la ripresa degli investimenti e rafforzamento dell'occupazione.
- l'incentivazione dei contratti di solidarietà;
- il prolungamento della Cassa Integrazione Ordinaria che andrà in scadenza nelle prossime settimane;
- il sostegno ai lavoratori dipendenti o parasubordinati che non hanno diritto ad ammortizzatori sociali;
- il sostegno ai consumi delle famiglie per un anno, per esempio con la detrazione di determinate spese, per sostenere la domanda;
- l'innalzamento ad almeno il 25-30% dell'indennità dell'ultima retribuzione per i lavoratori con Contratti di Collaborazione a Progetto (Co.Co.Pro).

La risposta del Governo, per ora, è stata quella di voler emanare una Sanatoria per Evasori, per Falsificatori di Bilanci e Bancarottieri e un nuovo e più vergognoso “Scudo Fiscale” per chi ha esportato clandestinamente all'estero i propri capitali senza pagare ovviamente le tasse e le imposte: e poi parla Standard Etico nell'Economia e nella Finanza, di lotta ai Paradisi fiscali, ma guarda caso solo per le persone fisiche che hanno portato denaro in questi “Stati canaglia” e non per le Società di Capitali ( SpA, SrL,Snc, Sas ) che rappresentano la parte di gran lunga più cospicua. Il massimo esperto di Paradisi fiscali è il Tributarista Giulio Tremonti, che se non vado errato è il medesimo Tremonti-ministro!
Ecco perchè NON ACCETTIAMO “ Prediche Morali” da simili personaggi!

Torino, 14 Luglio 2009

On. Renato Cambursano
Capogruppo Italia dei Valori
Commissione Bilancio- Camera dei Deputati

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