venerdì 30 aprile 2010

Una nuova Resistenza


Ormai è chiaro il disegno politico di una gran parte del centro destra attuale, cioè quello di svolgere una forma di revisionismo storico in tutto il paese, utile per lanciare programmi politici e riforme che portano inevitabilmente allo stravolgimento della Costituzione e dei suoi principi cardine.
L’obiettivo chiaro è quello di tutelare gli interessi personali e di mantenere una serie infinita di privilegi di chi detiene il potere politico ed economico, creando forti disparità sociali che il nostro ordinamento costituzionale vuole rimuovere. Forse anche per questo si cerca di stravolgere la storia vera della Resistenza.
Il 25 aprile viene ricordato proprio come data di liberazione della città di Milano dal nazifascismo e per la lotta che ha portato la democrazia e la libertà in Italia.
Sono morti uomini che, in nome della democrazia, hanno lasciato le proprie famiglie, i propri figli ed i propri studi per dare un mondo futuro alla propria nazione e per degli ideali in cui credevano. Lasciavano dietro di sé il vuoto, con la speranza di una vittoria che avrebbe portato pace, diritti e benessere su tutti i fronti.
Non si può quindi mettere sulla stesso piano chi ha combattuto per la libertà con chi invece ha fortemente creduto nella dittatura, in un regime violento e criminale.
Non si può condividere e ammirare chi ha fatto la scelta di stare dalla parte di chi ha negato la libertà, di chi ha portato i nostri figli a morire in Russia e di chi ha creduto nella violenza come mezzo per ripianare i conflitti sociali e che ha accettato che venissero emanate le leggi razziali.
E’ inaccettabile quindi la posizione espressa dal Sindaco Ferrari il 24 aprile alla manifestazione in ricordo della figura del valoroso capitano Emilio Murciano, ucciso dai fascisti durante la Resistenza. Non si può mettere sullo stesso livello partigiani e repubblichini. Non si può mettere sullo stesso piano vittime e carnefici, guardie e ladri. Era naturale che poi il pubblico lo contestasse quella sera. Nel post precedente potete leggere il suo discorso. Tra l'altro Il suo pezzo è pieno di errori di ortografia. Non sa che esistono gli accenti. Ha fatto una gran figuraccia.
Comunque agli aderenti della Repubblica Sociale di Salò va l’umana pietà di aver creduto in un’idea sbagliata e di essere morti per una causa perdente fin dall’inizio. Possiamo ammettere che ci siano state degli eccessi compiuti dai partigiani, ma questo non può assolutamente distruggere e vanificare il valore democratico e l’eroismo di coloro che hanno dato il sangue per la giustizia, la pace, l’uguaglianza e la libertà.
Proprio per queste ragioni ci rendiamo conto sempre di più come sia attuale il fatto che siamo di fronte ad una nuova Resistenza contro coloro che diffondo notizie storiche inesistenti e contro coloro che oggi cercano di annientare la Costituzione, nata dal 25 aprile, per salvare interessi privi di rilevanza politica, che non soddisfano gli interessi pubblici e che non trovano fondamento nella Carta Costituzionale. Ecco come è importante invece raccogliere le persone sui valori della Resistenza e far conoscere la storia di quei drammatici anni. E ciò serve in particolare per fermare la deriva antidemocratica e di regime che si sta diffondendo nel paese che colpisce fatalmente laddove la libertà dà fastidio ai potenti. Su questo punto non possiamo che essere uniti e compatti contro il dispotismo odierno.
Concludo esprimendo la nostra totale e piena solidarietà alla famiglia Murciano, che merita soltanto rispetto per le sofferenze provate in tutti questi anni.

Rebecchi Lorenzo
Consigliere comunale
Segretario cittadino - Italia dei Valori Galliate

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