domenica 18 aprile 2010

Tra il dire il fare c'è di mezzo il Partito Democratico


Cari amici,
"Il Fatto Quotidiano" del 16 aprile riporta una notizia sconvolgente. Proprio da questa testata si scopre che il Pd scende in piazza per protestare con noi e poi in Parlamento fa l'opposto. E' incredile. Sono rimasto senza parole. Non scende mai in piazza e quelle poche volte che lo fa addirittura poi cambia rotta in sede istituzionale.
Il caso del voto favorevole al decreto "salva liste" mi lascia senza parole. Non riesco a capacitarmi di come ci si possa appiattire alle posizione da regime del governo Berlusconi.
E' assurdo l'atteggiamento di questo tipo. Abbiamo protestato a gran voce contro un provvedimento incostituzionale il 13 marzo a Roma che dimostra come il Presidente del Consiglio lavori per salvare non solo i propri interessi, ma addirittura per coprire gli errori macroscopici dei suoi generali, incapaci addirittura di presentare una lista per le elezioni.
Mi domando cosa possa pensare un elettore del Pd o del centro sinistra quando vede i dirigenti di questo grande partito pensare una cosa, dirne un'altra e poi alla fine fare l'opposto.
Poi non si lamentino dell'impressionante calo di voti e dell'astensionismo degli elettori. Adesso l'astensione colpisce anche gli elettori del centro sinistra che non si identificano in questo partito, nè nei suoi dirigenti e nè tanto meno nelle sue enormi contraddizioni. Questo voto dimostra come il Pd sia spaccato. Non ha progetti ed una strategia chiara. Non sa che pesci prendere perchè è troppo presa dai suoi problemi interni. Passano il tempo a litigare piuttosto che a concentrare le forze per capire cosa ci vuole per risolvere i problemi della gente. E' più importante vincere e conservare il potere, che trovare i metodi per conquistare il consenso popolare. Questa strada è perdente, ma sembra che non l'abbia capito ancora.
Infatti il Pd ha voluto far passare il decreto "salva liste" solo per non ritornare al voto dove aveva vinto le elezioni in alcune regioni. E' una vergogna ed è inconcenpibile tutto questo. L'obiettivo era salvare le poltrone da governatore, esempio quella di Errani in Emilia - Romagna, che sarebbero state perse in caso di non approvazione del decreto tanto contestato. Infatti il rischio era quello di ritornare al voto. Non c'era da salvare la vittoria solo della Polverini o di quella di Formigoni.
L'unico partito coerente è il nostro con tutti i difetti che possiamo avere. L'Italia dei Valori infatti ha votato compatta e senza defezioni contro la conversione del decreto.
Questo dimostra che siamo l'unica vera alternativa allo strapotere ed agli abusi del centro destra. In altre parole, la coerenza dell'Italia dei Valori prova il fatto che siamo l'unica speranza per i cittadini onesti.

Rebecchi Lorenzo
Consigliere Comunale Idv
3470900421

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