giovedì 29 aprile 2010

Ferrari: tutti coloro che si sono battuti per opposti ideali ed hanno perso la vita in quegli anni, va riconosciuto pari diritto e piena dignità


Cari amici,
Pubblico il contestatissimo discorso letto dal Sindaco di Galliate sabato 24 aprile durante la manifestazione in ricordo della figura di Emilo Murciano, valoroso capitano partigiano morto veso la fine della Resistenza nel febbraio del 1945.
Tra l'altro ci sono molti errori di ortografia nel suo pezzo. Abbiamo semplicemente pubblicato quello che c'è su facebook sulla pagina personale di Davide Ferrari.

"Questa sera siamo riuniti nell’occasione dei festeggiamenti del XXV aprile, 65 anniversario della liberazione.
La serata e’ dedicata alla figura di Emilio Murciano, partigiano nato a Druogno e vissuto a Galliate.
Rivolgo un caloroso saluto al sindaco di Vogogna, città in cui Emilio Murciano trovo la morte, al presidente della Cooperativa Verde Azzurra di Galliate, Italo Fonio,
ai relatori della serata, alle autorità presenti, alle numerose associazioni d’arma qui rappresentate e al pubblico presente in sala
Vorrei fare una piccola riflessione sul significato storico di una ricorrenza come questa.
La storia e' una materia viva che si presta a essere letta, riletta, e interpretata. Così e' sempre stato alla luce di nuove testimonianze e grazie al lento incedere del tempo che come una lente, permette di vedere gli eventi passati da diversi punti di vista e depurati da elementi emozionali.
Se così non fosse la storia sarebbe dogma, cioè' qualcosa che non si presta a discussione ne dubbio e che raccoglie intorno a se seguaci e fedeli.
La storia non puo’ avere seguaci. La storia e’ di tutti. La storia è spinta dalla ricerca della verita soffermandosi sugli eventi prodotti dall'uomo.
Stasera rileggiamo insieme una pagina di storia italiana, quella guerra civile iniziata nel 1943 e che culmino, il xxv aprile del 1945, con la liberazione del suolo italiano dalla dominazione nazi fascista .
Una guerra macchiata anche dal sangue di fratelli. Fratelli che convissero per una vita che si odiarono per due lunghi anni. Fratelli giovani, molto spesso minorenni, che scelsero o furono costretti a combattere l’uno contro l’altro.
Non fu un momento facile, e come tale sarebbe sbagliato ridurlo ad una semplice data e a due semplici parti in battaglia.
Occorre rileggere ed interpretare i pensieri, i sentimenti e gli stati d'animo dei protagonisti, che scelsero diversi schieramenti, e di tutte le comparse che, innocenti e colpevoli, fortunatamente o sfortunatamente, affollavano I momenti e I luoghi della storia italiana e quindi anche Galliatese.
Abbiamo ben chiare le difficoltà a fare scelte giuste in un contesto dove quelle che per noi sono libertà elementari erano negate.
Emilio Murciano ebbe il coraggio di una scelta, insieme ad altri giovani, perche cresciuto con ideali forti. Fu una scelta appassionata, come si puo capire anche dalle sue vicende di combattente e poi di ufficiale nelle formazioni partigiane.
Fu una scelta che lo porto ad incontrare la morte a soli 24 anni. Gli ideali di Emilio Murciano e dei suoi compagni che scelsero la scomoda via della montagna furono gli stessi che sono oggi alla base della nostra democrazia e che ci consentono oggi di essere qui a parlarne.
Tuttavia a tutti coloro che si sono battuti per opposti ideali ed hanno perso la vita in quegli anni, va riconosciuto pari diritto e piena dignità.
Non voglio e non posso giudicare momenti storici non vissuti e persone non conosciute e per questo tra poco mi siedero ad ascoltare con interesse i relatori.
Ma devo sottolineare che leggendo quotidianamente la realta con gli occhi di oggi, constato come molte delle differenze di opinione e di pensiero che caratterizzano l’azione politica, abbiano ancora radici nelle differenze che si crearono nel periodo della guerra civile italiana.
Proprio la figura di Emilio Murciano ci puo’ aiutare a superare questa visione ristretta e ci mostra una realta’ diversa di giovani la cui azione era tesa verso ideali piu ampi e condivisi da tutti.
Sarebbe bello un giorno, lasciarsi alle spalle la macchia della guerra civile, dimenticarsi di tutte le sue strumentalizzazioni, e accogliere, come unico patrimonio dell’Italia, la liberta, la democrazia e il ricordo di tutti I caduti
Credo che questo sia l’insegnamento da portare alle giovani generazioni che vorranno appassionarsi di storia e di politica".

Davide Ferrari
Sindaco di Galliate

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