giovedì 24 luglio 2008

Scuola materna statale "I. Calvino": sosteniamo i genitori


Oggi vorrei affrontare un problema che va assolutamente discusso e riguarda la scuola materna statale "I. Calvino".
In passato avevo già espresso delle perplessità per come è stata organizzata la struttura e per i tempi impiegati.
Ho anche criticato per come è stato comunicato ai genitori che non c'erano i fondi per la scuola. Sono stato preso di mira ma poi avevano scoperto che tutto sommato avevo solo detto la verità.
Alla fine, con i documenti alla mano, mi hanno dato ragione e hanno compreso che non ero uno sprovveduto ma che reclamavo giustamente anche perché avevo delle prove fondate.
Al punto che alcuni genitori hanno approvato il mio gesto di scrivere alla stampa la mia protesta perché si diceva che mancavano i fondi per la scuola. Invece si è scoperto, forse, che erano solo spese che competevano alla famiglia. Questo mi fu scritto dal sindaco Boccara. Si poteva evitare questa figuraccia anche se la lettera che mi è arrivata diceva ben altro.
Adesso comunque non voglio entrare nel merito di questa vecchia discussione perché è acqua passata ormai, ma nessuno ha detto scusa al sottoscritto.
L'oggetto del contendere del mio post attiene invece all'orario perché la scuola materna statale I. Calvino chiude i battenti alle 16,00. Gli altri asili privati convenzionati invece danno l'opportunità di venire a prendere i propri figli alle 17,00 o alle 17,30.
Questo costituisce un forte svantaggio per i genitori che lavorano e che non possono andare a prendere i propri bimbi prima della fine della giornata di lavoro.
Chi non ha i nonni o qualcuno che li aiuta è un vero collasso.
Inoltre sono del parere che ciò costituisce una disparità di trattamento tra il pubblico e il privato.
Non voglio entrare nella questione che sia meglio uno piuttosto che l'altro. Chiunque è libero di portare i figli dove meglio crede. A mio modesto parere ma non è corretto che i genitori, che non possono permettersi una scuola più costosa, o perché non hanno avuto la fortuna di vedersi ammettere nelle liste delle scuole materne i propri piccoli, non possano godere dello stesso trattamento sociale.
Perché è di questo che si parla. E' un grosso problema per chi non può andare a prendere i figli alle 16,00. Questa situazione determina un costo economico e umano non indifferente.
Lo scorso anno erano coinvolte ben 45 famiglie e adesso ce ne saranno 90 o di più.
Per questi due motivi non possiamo lasciare questi genitori in difficoltà e dobbiamo prendere le misure per sostenere la famiglia in modo che abbia le stesse opportunità che offrono altre strutture come le Orsoline e le Salesiane.
Alcune famiglie hanno deciso di cambiare istituto, nonostante fossero soddisfatti dell'attività professionale e umana dei docenti dell'asilo di via Canonico Diana.
Per questo le mie proposte sono quelle di trovare un accordo con il provveditorato agli studi per colmare questa lacuna dividendo i costi con l'Amministrazione comunale.
Un'altra proposta fattibile sarebbe addirittura quella di coprire il servizio con una convenzione con un cooperativa specializzata sull'infanzia per progetti che siano di utile sviluppo pscico-fisico per il bambino, anche qualora non siano possibili altri protocolli con i responsabili della scuola.
Questo sarebbe un'opportunità sia per la famiglie che si vedono migliorare il servizio che raggiunge la stessa dignità degli asili privati convenzionati e sarebbe anche un momento di gioia per i bimbi che svolgerebbero mansioni piacevoli con i propri coetanei per la loro formazione ed educazione.
L’ultima alternativa sarebbe quella di trovare un accordo tra i genitori, il comune e un’associazione di volontariato per assistere e curare i bambini fino all’arrivo dei genitori.
Per questo sto studiano un progetto che si chiama “coordinamento liberi cittadini”. Questo progetto è in fase di studio e ne parlerò più avanti. Adesso parlarne è troppo presto. Aspettate e ne vedrete delle belle.

Rebecchi Lorenzo

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