domenica 13 novembre 2011

Lettera aperta alla comunità cristiana di Galliate



Oggi abbiamo ritenuto giusto pubblicare la lettera del Consiglio Pastorale Parrocchiale per farvi riflettere sul problema drammatico della casa e del lavoro, che sta affliggendo anche Galliate, e per illustrare i loro ottimi propositi.

Riprendiamo la recente (potete leggerla cliccando sopra) lettera pastorale di mons. Renato Corti: “Educare alla prossimità”, del 23.10.2011, in cui il nostro vescovo invita la comunità a farsi carico delle difficoltà abitative e occupazionali di famiglie che stanno vivendo un periodo di evidente disagio economico.
In particolare mons. Corti sottolinea: “Facile dire belle parole. Molto più difficile è sperimentare la prossimità. Più facile è l’individualismo o ignorare i disagi del prossimo. Perciò l’invito di Gesù ad amare il prossimo rimane sempre una sfida”.

Come membri di una comunità che si dice cristiana non possiamo non raccogliere questa sfida.
Come attuare allora in modo concreto le parole del nostro Vescovo?
Molto è già stato fatto, ma la situazione è davvero grave e necessita quindi un supplemento di impegno.
Per prima cosa, a partire da ciascuno di noi, ascoltiamo davvero l’insegnamento che ci viene dal Vangelo, non prendendo solo quello che ci serve per mettere in primo piano il nostro “io” e sentirci appagati dalla considerazione che gli altri possono avere di noi.
A tutta la comunità, come Consiglio Pastorale Parrocchiale in unione con Caritas – Centro d’Ascolto Parrocchiale, proponiamo inoltre di “fare rete”, così da uscire dal proprio “orticello” per lavorare insieme a un progetto comune.
Con queste poche righe proponiamo pertanto un progetto concreto, che può essere realizzabile nella misura in cui tutti davvero ci diamo da fare per costruirlo insieme.
Chiamiamolo “Passa Parola”. Di cosa si tratta?
Non è facile per chi si è senza lavoro o senza casa, trovarne. Se tutti noi ci impegnassimo a fare “passa parola”, forse emergerebbe qualche possibilità concreta di reperire un’occupazione o un’abitazione. Certo non basta dire: “Non conosco chi possa dare un lavoro”; oppure: “Non so chi abbia una casa da affittare”. Così facendo, il “passa parola” si interromperebbe subito. Ciascuno deve invece impegnarsi a fare “passa parola” con altre persone, invitandole, a loro volta, a fare altrettanto. Insomma si dovrebbe attuare una specie di “catena di Sant’Antonio”.

Per non rimanere nel vago, suggeriamo due realtà concrete da prendere in considerazione:

a)           Problema lavoro

Una famiglia straniera, da oltre dodici anni in Italia, ora ben inserita nella nostra comunità cristiana (la moglie ha ricevuto il sacramento della Cresima dalle mani del vescovo pochi anni fa) si è trovata improvvisamente senza lavoro; sia il marito sia la moglie sono infatti disoccupati. Attualmente sono aiutati dalla Caritas, ma, se nel giro di pochi mesi non si dovesse trovare un lavoro per almeno uno dei due, la famiglia si vedrebbe privata del permesso di soggiorno, con pesanti ricadute anche per la loro piccola bambina. Come aiutare questa famiglia?
Nella sua lettera pastorale il nostro vescovo suggerisce un’adozione a vicinanza per famiglie in situazioni simili. Di questo caso concreto potrebbero farsi carico più persone, affidando magari, per il momento, anche lavori temporanei (e di limitata durata oraria), in modo da non far perdere loro la speranza e non farli sentire solo assistiti (anche se un aiuto economico può essere utile per tamponare una situazione di emergenza); primario rimane comunque trovare loro un’occupazione.
La nostra comunità da due anni ha iniziato un progetto chiamato “ famiglie che adottano famiglie”; è questo il momento per rivitalizzarlo, anche con nuovi accorgimenti.

b)            Problema casa.

A Galliate ci sono case sfitte. Siamo coscienti che alcune di esse non sono agibili e necessiterebbero di lavori,  ma, con buona volontà e coraggio, si possono intraprendere possibili sistemazioni attraverso la collaborazione tra pubblico e privato.
Chi si sente parte integrante della nostra comunità cristiana e avesse appartamenti vuoti, sappia che una famiglia italiana (una madre con tre figli, di cui uno portatore di handicap) la settimana prossima avrà lo sfratto esecutivo. Non si può rimanere indifferenti di fronte a questo e tanti altri casi presenti sul nostro territorio.
Due semplici proposte per dare attuazione a quanto ci raccomanda mons. Corti.

Consiglio Pastorale Parrocchiale
Centro d’Ascolto Caritas Galliate

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