martedì 23 ottobre 2012

Via Mazzini, Centro Sportivo, Bocciodromo e povertà: i fatti ci danno ragione


I fatti ci danno ragione. Sono mesi che esprimiamo la nostra valutazione sul lavoro dell’Amministrazione, che promuoviamo le nostre proposte, ma purtroppo siamo costantemente attaccati pubblicamente da parte dei nostri avversari, che non disdegnano anche di deriderci.
Alla fine però i conti non tornano e chissà come mai. Vuol dire che c'è qualcosa di corretto nelle nostre affermazioni?
Avevamo detto che la scelta di chiudere via Mazzini avrebbe peggiorato forse la situazione e i giornali hanno rilevato che non è tutto rosa e fiori. Non neghiamo che esista il problema, ma nello stesso tempo non hanno ascoltato i nostri suggerimenti. Non oso immaginare cosa possa succedere venerdì mattina 26 ottobre quando inizierà l’Euromercato, giornata in cui il mercato non si farà in piazza Vittorio Veneto, ma in via Leonardo da Vinci. Credo che se l’Amministrazione non intraprenderà delle opportune modifiche, ci sarà il caos più totale.
Avevamo sollevato anche delle critiche sulla scelta di risolvere il contratto con il precedente gestore del Centro Sportivo di via Leopardi, ora il nuovo assegnatario subisce le forti critiche dalle famiglie perché non cura a dovere la struttura. Peccato, perchè che noi l'avevamo detto già da alcune settimane.
Poi ancora oggi c’è l’annoso problema del bocciodromo, che non si sa se aprirà, e le associazioni bocciofile non hanno ancora oggi la certezza di giocare il proprio campionato. Pesante cosa direbbero le altre società sportive, se rimangono prive dello stadio o del palazzetto dello sport per svolgere la propria disciplina. Questo l'abbiamo ripetuto in tutte le sedi, sia consiglio comunale che nella Consulta dello Sport.
Inoltre abbiamo sempre sostenuto che non esista una politica sociale della giunta e adesso leggiamo anche le lamentele della Caritas e della Parrocchia, che si sentono sole nella loro quotidiana battaglia alla povertà.
Siamo dell’opinione che la priorità dell’Istituzioni, in questo momento delicatissimo, sia il sostegno “a chi non ce la fa” e non il contrario. Spero che ora si ascoltino almeno le proposte che arrivano da queste associazioni locali per aiutare le famiglie in difficoltà, come quella di rinunciare alle luminarie in cambio dei buoni spesa da sfruttare presso i commercianti galliatesi, fatta dalla Parrocchia già il 25 agosto del 2011.
Caro sindaco, ascolti le esigenze del territorio. La città si governa, non si comanda.

Rebecchi Lorenzo
Consigliere comunale IDV

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