sabato 4 agosto 2007

Proposta per un Codice Etico dei Parlamentari

Buon pomeriggio a tutti.
La recente notizia che ha riguardato l'onorevole Cosimo Mele è soltanto l'ultima, purtroppo, in ordine di tempo, concernente le oggettivamente discutibili condotte di alcuni rappresentanti istituzionali dei cittadini.
Proprio riguardo a quanto accaduto con il coinvolgimento dell'onorevole Mele, non posso esimermi dall'auspicare le dimissioni dello stesso dalla carica di deputato.
Non mi bastano quelle, interne, dal partito di appartenenza.
Per il semplice motivo che non posso tollerare che uno dei miei rappresentanti istituzionali sia dedito a festini ben poco onorevoli a base di droga e squillo.
Il nostro partito, ancora una volta, può mobilitarsi.
Ad esempio, elaborando una proposta per la formulazione di un Codice Etico dei Parlamentari.
Tale Codice - magari approvato sotto la veste giuridica di Regolamento Parlamentare - dovrebbe e potrebbe essere un contenitore di norme di comportamento per tutti i parlamentari in carica.
Importante sarebbe anche la parte incentrata sulle sanzioni da irrogare a deputati e senatori rei dell'assunzione di comportamenti disdicevoli.
Perchè non aprire un tavolo di concertazione e parlarne, se possibile, nel prossimo appuntamento di Acquasparta?
Io mi metto a disposizione per l'elaborazione di una bozza.
Sarebbe una bella conquista per la democrazia.
Conquista adattabile, ad esempio, ai consigli regionali, provinciali e comunali nonchè alle assemblee comunitarie europee.
E, pure, conquista legabile alla proposta anti-gerontocrazia dell'onorevole Mura.
Sì ad un Parlamento giovane, sì ad un Parlamento moralmente integro.


Mario Tocci

2 commenti:

Rebecchi Lorenzo ha detto...

Caro Mario, non per disilludere questa tua più che lodevole iniziativa, ma purtroppo ci si deve rendere conto che un PDL deve essere approvato dalla camera e dal senato.
se togliamo tutte le categorie che tu hai giustamente scritto, quante persone non dovrebbero far parte di camera e senato?
se a queste due obiezioni, poi aggiungiamo il fatto che l'opposizione non darebbe voto favorevole.. ..
Morale, da un punto di vista etico e morale condivisibile al 100%, da un punto di vista pratico inapplicabile.
comunque lo spunto è ottimo e non perchè risulta inapplicabile deve essere deterrente per una discussione in merito.
un caro saluto.

Assirelli Luca
DIrettivo Nazionale GIV

Rebecchi Lorenzo ha detto...

Devo farti i complimenti Mario,
Hai avuto una bella idea. Vedi tu hai dato forma ad una proposta , ad un progetto per rendere più trasparente una classe politica che attualmente pensa alla poltrona ed ai propri interessi.
Le forme ce ne sono tante, ma comunque quello che conta è la sostanza, il risultato.
Se l'approvazione di un codice etico possa servire a far rigare diritto molti parlamentari, a obbligarli a certi principi morali e condurli sulla via del lavoro e non sulla strada del disinteresse, allora io condivido la tua proposta.
Inoltre colgo l'occasione per dire all'amico Luca la mia posizione. Sono consapevole che non solo il centro destra, ma quasi tutto il centro sinistra, non apprezzerebbe e non approverebbe un regolamento parlamentare per dirimere le questioni sorte dalla pessima condotta dei nostri parlamentari.
Ma questo non ci impedisce di fare la nostra proposta per cambiare le cose, perchè altrimenti l'Idv non avrebbe motivo di esistere.
Noi dobbiamo continuare a lavorare facendo nostre le iniziative per migliorare la credibilità delle istituzioni, divulgandole con ogni mezzo. Dobbiamo andare nelle piazze, nei mercati, in mezzo alla gente per convincere gli elettori delle nostre ragioni.
Dobbiamo dimostrare che stiamo lavorando per l'interesse dei nostri cittadini.
Solo così possiamo dare un grosso contributo al nostro partito e dare maggiore prestigio al Giv. Anche le nostre proposte possono essere prese come spunto per i nostri parlamentari a Roma.
Solo in questo modo possiamo portare a casa più voti. I rapporti con la gente devono essere costanti; solo così possono capire quale strada vogliamo per il nostro paese.
DOBBIAMO PARLARE AL CUORE DELLA GENTE.

Rebecchi Lorenzo