mercoledì 24 dicembre 2008
Il Piemonte è capofila nella richiesta di realizzare un referendum abrogativo del Lodo Alfano
Nella seduta del 9 dicembre il Consiglio regionale del Piemonte ha deliberato a maggioranza - 33 sì e 10 contrari - la proposta di referendum abrogativo contro il lodo Alfano (legge n. 124/2008), come previsto dall’articolo 75 della Costituzione e dell’articolo 26 dello Statuto. La richiesta approvata dall’Assemblea dovrà, quindi, aggiungersi a quella di altre quattro Regioni affinché possa partire l’iter che dovrebbe portare alla consultazione popolare. Il documento approvato, sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza, è passato nella versione predisposta con un emendamento presentato da Andrea Buquicchio (IdV), già primo firmatario della proposta nella versione iniziale approdata in Aula. La maggioranza si è schierata compatta a favore della richiesta di abrogazione del Lodo Alfano, per evitare una sorta di temporanea immunità penale causata dalla sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato, una legge ad personam contraria all’art. 3 della Costituzione (principio di eguaglianza). L’opposizione ha rilevato, invece, l’adeguatezza costituzionale del lodo Alfano, sancita dalla controfirma del Capo dello Stato e motivata dalle novità contenute nel lodo Alfano rispetto al lodo Schifani, a suo tempo dichiarato incostituzionale dalla Consulta. In pratica il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, il presidente della Camera e quello del Senato non sono perseguibili penalmente e civilmente dalla giustizia finché saranno in carica. L’immunità decade se la persona si dimette, e non è cumulabile con l’elezione di cariche diverse da quelle con cui si è stati eletti. Quindi, qualora un ipotetico presidente di uno dei due rami del Parlamento fosse indagato, e successivamente venisse eletto presidente della Repubblica, l’immunità non esisterebbe.
Colgo l'occasione per ringraziare fortemente il nostro segretario regionale Andrea Buquicchio per l'ottimo lavoro svolto per ripristinare il principio costituzionale di uguaglianza. La nostra battaglia non si ferma.
Rebecchi Lorenzo
3470900421
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