mercoledì 26 novembre 2008
La battaglia per il Parlamento pulito non è morta
L'otto settembre 2007, nella giornata ribattezzata V-day, ho firmato a favore della proposta di legge popolare avviata da Beppe Grillo. Sono orgoglioso di essere stato uno di quei cittadini, insieme ad Antonio Di Pietro, unico Ministro dell'allora governo Prodi, che ha partecipato a questo momento di democrazia diretta.
Oggi, la proposta di legge popolare "Parlamento pulito" è stata assegnata alla Commissione Affari Costituzionali, dove l'Italia dei Valori è rappresentata dal senatore Felice Belisario e dal senatore Pancho Pardi. Loro si faranno carico di seguire l'iter di questa proposta all'interno della Commissione e di riferire ai cittadini gli sviluppi della vicenda.
Pubblico gli intervento Sen. Felice Belisario e del Sen. Pancho Pardi:
Sen. Belisario: "Insieme al collega Pardi, sono componente della Commissione Affari Costituzionali, dove sono giacenti tre proposte di legge di iniziativa popolare proposte da Beppe Grillo: sulla incandidabilità dei cittadini condannati con sentenza penale passata in giudicato, perché è ingiusto che i pregiudicati siedano in Parlamento e si occupino di Giustizia, la possibilità dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti, attraverso le preferenze, e i limiti ai mandanti parlamentari.
Sono tre iniziative che l'Italia dei Valori ha condiviso fin dal principio, innanzitutto sottoscrivendo queste proposte, con un Ministro in carica. Pensate, un Ministro della Repubblica che ha partecipato in piazza e ha sottoscritto perché ci credeva davvero, cosi come la classe dirigente dell'Italia dei Valori con in testa i Parlamentari.
Non lo abbiamo fatto per una questione di comunicazione mediatica. Ne sono prova le nostre proposte di legge, pendenti anche esse in Parlamento. E' una battaglia dell'Italia dei Valori, fin dal primo momento, impedire che pregiudicati finissero in Parlamento, perché non si può “servire Dio il mattino e il diavolo la sera”. Chi ha violato la legge non può pensare di fare le leggi per gli altri cittadini.
Abbiamo detto anche, nella polemica delle ultime settimane, che sia assolutamente ingiusto privare i cittadini della possibilità di scegliere i parlamentari europei con il voto di lista, cioè lasciando alle segreterie di partito, o meglio, ai soli segretari, o meglio, ai soli padroni, come Berlusconi, individuare chi dovrà sedere nei banchi del Parlamento europeo.
Anche nei limiti dei mandati l'Italia dei Valori ha fatto una battaglia. Non è possibile, ed è veramente assurdo, assistere a persone che siedono in Parlamento da trenta o quaranta anni. Cosa devono dare di più al Paese di quanto non abbiano già dato, o forse già preso, dalle istituzioni?
Io e il collega Pardi ci faremo garanti perché queste proposte di legge vadano avanti, come se fossero proposte di legge dell'Italia dei Valori in Parlamento, visto che Grillo non c'è.
A tutti coloro i quali hanno firmato e depositato questa iniziativa, a partire da Grillo, vogliamo rendere conto, vogliamo rendere ragione, vogliamo che seguano passo per passo quello che faremo nelle commissioni.
Riteniamo che fuori dal Parlamento ci sia la Terza Camera, quella dei cittadini, di coloro che vogliono interloquire, che vogliono modificare, che vogliono discutere, che vogliono cambiare il Paese. Noi che siamo all'interno, che siamo i dipendenti dei cittadini, dobbiamo portare nelle aule parlamentari le loro volontà.
E' un impegno. Cercheremo di convincere anche questa difficile maggioranza, quella che fa le leggi ad personam per salvare il capo. Questo è l'impegno dell'Italia dei Valori, questo è l'impegno che ha assunto Antonio Di Pietro fondando questo partito, questo è l'impegno che il senatore Pardi ed io avremmo in Commissione."
Sen. Pancho Pardi: "La proposta di legge popolare avanzata da Beppe Grillo e dai Meetup, per limitare a due legislature possibili per i parlamentari, impedire la candidabilità dei condannati, e riaprire la possibilità la scelta dei cittadini delle candidature a loro preferite, è stata messa in calendario al Senato e passerà attraverso la Commissione Affari Costituzionali, all'interno della quale Felice Belisario ed io rappresentiamo l'Italia dei Valori.
Gli ostacoli che questa legge può trovare sono di natura molteplice. Il divieto della candidatura dei condannati è smentito già dalla prassi legiferante della maggioranza che ha teorizzato che su questo piano non ci devono essere limiti, tanto che hanno inventato il lodo Alfano per proteggere Berlusconi dai suoi processi. Questo è un argomento su cui la maggioranza non avrà alcuna tenerezza.
L'argomento che a noi sembra fondamentale, cioè il limite a due legislature, si presta ad una forte opposizione da parte della maggioranza.
Sulla questione della scelta delle candidature la contrarietà determinata della maggioranza, e in parte anche dell'opposizione, sta nel fatto che le gerarchie di partito vogliono tenere in mano la possibilità di decidere chi saranno i candidati. E siccome la legge Calderoli, conosciuta come “legge porcata”, che tutti hanno condannato a parole, mette in mano ad una stretta cerchia di persone questo potere di decidere chi sarà candidato ed eletto, è molto difficile che le gerarchie di partito rinuncino a questo tipo di potestà.
Noi, in questa Commissione, siamo impegnati a garantire la più formale trasparenza del cammino di questa legge, cosi come devono camminare tutte le proposte di legge in Commissione e poi in Aula, e siamo impegnati ad avvertire i promotori, Grillo e i suoi movimenti, dei passi successivi che questa legge compirà."
Rebecchi Lorenzo
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