lunedì 17 novembre 2008

Addio attestato di certificazione energetica?


Ciao ragazzi,
vi mando questo link informativo (http://www.edilportale.com/edilnews/NpopUp.asp?idDoc=13227&iDCat=27) perchè vi vorrei illustrare un fatto molto importante, penso noto solo a tecnici del settore che mi è stato segnalato da un amico e che mi sembra corretto farvi presente.
Il governo Prodi aveva imposto un obbligo con i decreti relativi al risparmio energetico, imponendo che, man mano (prima gli edifici con dimensione superiore a 1000 mq e poi via via tutti gli altri), tutte le abitazioni che dovevano essere vendute o affittate possedessero l’attestato di certificazione energetica e che tale atto fosse riportato nella documentazione contrattuale di vendita o di affitto. Questo permetterebbe al fruitore (chi acquista o chi affitta) di sapere a priori cosa andrà a spendere a livello energetico acquistando o affittando tale edificio. La certificazione permette quindi, al di là delle caratteristiche dell’edificio, di conoscere il livello di costo per il mantenimento dello stesso. Il governo Berlusconi ha avuto la brillante idea di eliminare, con la legge 133/2008, tale obbligo e adesso, come avviene per altri migliaia di provvedimenti del berlusca, l’unione europea vuole vederci chiaro, anche perchè l’Italia aveva imposto questo obbligo per uniformarsi ad una norma europea ( direttiva 91/2002) che in questo modo sarebbe disattesa. Ovviamente l'attuale maggioranza l’ha pensata bene, cioè non ha impedito l’obbligo di redigere il certificato, ha solo impedito che fosse obbligatorio allegarlo ai contratti: conseguenza di ciò è che se prima uno voleva vendere la sua abitazione, andava dal notaio che gli diceva che non si poteva fare niente se non aveva il certificato, adesso gli dice: “devi fare il certificato ma noi possiamo procedere alla vendita comunque”. Quindi nessuno farà i certificati e chi acquista o chi affitta, come sempre, non sarà tutelato. Inoltre il problema è ben più grave poichè in questo modo non è possibile monitorare il livello di dispersione energetica degli edifici esistenti e quindi non è possibile prevedere anche le lavorazioni necessarie a migliorare le caratteristiche degli edifici stessi.
Siamo di fronte ad una bella figuraccia di dimensione "europea".

Rebecchi Lorenzo

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