mercoledì 11 febbraio 2009

Pensioni agli onorevoli corrotti: seguiamo il modello Usa


Cari amici,
In questi giorni si riparla di nuovi interventi sul sistema pensionistico. Brunetta vuole portare a 65 anni l'età di pensionamento delle donne. Tremonti dichiara che il welfare e le pensioni sono da riformare. Sacconi lo smentisce sostenendo che il problema non è all'ordine del giorno del governo. Comunque staremo a vedere.
A parte tutto ritengo ingiusto pensare di sottrarre soldi in futuro a chi fatica ad arrivare alla fine del mese, mentre ancora sulle pensioni dei parlamentari non si è fatto praticamente nulla.
E' scandaloso quanto avviene oggi, anche se per i nuovi eletti di questa legislatura vi sono regole più restrittive. Infatti è necessario fare 5 anni pieni per poter ricevere l'assegno. Non è corretto in ogni caso che si debba lavorare fino a 65 anni per avere una misera pensione, mentre la Casta invece si porta a casa una pensione dopo solo 5 anni. E' inammissibile che le nuove generazioni non sappiano quando e se andranno in pensione, mentre altri privilegiati sanno di portare a casa pensioni d'oro che non percepiscono a volte ben nemmeno dieci comuni mortali che hanno svolto magari servizi più onorevoli, scusate la battuta, di molti nostri politici e che forse hanno portato molti più benefici per la nostra comunità.
Siamo infatti in presenza di casi clamorosi e vorrei qui citarvi quelli più emblematici:
Irene Pivetti, nel 2013, a 50 anni, dopo 9 anni a Montecitorio inizierà a percepire una pensione di 6.203 euro mensili. Giuseppe Gambale, entrato ragazzino nel 92', è andato in pensione nel 2006 a 42 anni con 8.455 euro lordi al mese. Giovanni Valcavi, banchiere varesino, è rimasto al Senato 68 giorni (dovette poi dimettersi per incompatibilità) ma ogni mese, dal 23 aprile del 1992 , porta a casa una pensione attualmente di 3.108 euro. Dall'autunno del 2000 incassa ogni mese il vitalizio senatoriale (sia pure ridotto per reversibilità) la vedova di un uomo che non mise mai piede al Senato: Arturo Guatelli, che subentrò a camere già sciolte al senatore Morlino (morto per infarto). Vi sono 4 ex parlamentari radicali ( Angelo Pezzana, Piero Graveri, Luca Boneschi e René Andreani), che percepiscono una pensione di 1.733 euro netti al mese per essere stati al Parlamento un solo giorno. Si sono infatti dimessi lo stesso giorno in cui sono stati proclamati eletti. Toni Negri, leader di Potere operaio, nel 1983 era detenuto per associazione sovversiva e insurrezione armata contro i poteri dello Stato. Pannella lo inserì nelle liste radicali facendolo eleggere in Parlamento, dove mise piede alla Camera solo per sbrigare le pratiche connesse al suo insediamento. Dopo 64 giorni e 9 sedute, temendo di finire di nuovo in gattabuia, si diede alla latitanza in Francia senza mai più farsi vedere a Montecitorio. Ciononostante, dal 1993 (compiuti 60 anni) riscuote ogni mese la pensione parlamentare, oggi di 3.108 euro. Altri parlamentari con meno di 60 anni si sono aggiunti con l'interruzione dell'ultima legislatura: Antonio Martusciello, Fi, , 46 anni, dal 1° maggio 2008, intasca 7.959 euro lordi al mese di vitalizio. Lo stesso avviene per Rino Piscitello, Pd, 47 anni e mezzo e pure lui ha 4 mandati. Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), 49 anni, deputato dal 1992, 16 anni di mandato effettivo, vitalizio di 8.836 euro lordi al mese. Enrico Boselli (Sdi), 51 anni, 4 mandati e 7.958 al mese. Come Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, 52 anni. Ricevono 6.203 euro al mese: Mauro Fabris (Udeur) e Franco Giordano (Prc) entrambi 50 anni, Stefano Boco (Verdi), 52 anni, Carlo Leoni (SD), 53 anni, Gloria Buffo (SD) 54 anni, Marco Fumagalli (SD), Maurizio Ronconi (Udc), 55 anni, Dario Rivolta (FI) 55 anni, Salvatore Buglio (RnP), 57 anni, Tana de Zulueta (Verdi), 57 anni, Mauro del Bue (Psi), 57 anni, Francesco Monaco (Pd), 57 anni. Hanno un mensile di 3.636 euro: Dario Galli (Lega), 57 anni, Giannicola Sinisi (Pd), 51 anni, Natale D'Amico (Dini), 52 anni, Roberto Barbieri (Psi), 55 anni, Roberto Manzione (Consumatori), Gianni Nieddu (Pd), 56 anni . Percepiscono 7.959 euro al mese Ettore Peretti (Udc), 50 anni, Ramon Mantovani (Prc), 53 anni, Enrico Nan (FI), 55 anni, Fulvia Bandoli (SD), 56 anni. Pietro Folena (Prc), 50 anni, 8.836 euro. Incassano 8.164 euro al mese Franco Danieli (PD), 52 anni, Stefano Morselli (La Destra), 54 anni, Euprepio Curto (An), 56 anni, Aniello Palumbo (Pd), 56 anni, Tiziana Valpiana (Prc), 57 anni. Ancora, tra i "giovani" pensionati del Parlamento, ritroviamo Marco Taradash, 57 anni, ex deputato di Forza Italia, un tempo radicale, e Alfonso Gianni, 58 anni, 15 di anzianità parlamentare, di Rifondazione , Valerio Calzolaio (Pd), e Vittorio Sgarbi, 55 anni, con 8.455 euro al mese. Ci sono anche sotto i sessant'anni, l'ex magistrato di «Mani pulite» Tiziana Parenti, Maura Cossutta, figlia del fondatore dei Comunisti italiani Armando; e Annamaria Donati, Verde della prima ora, Peppino Calderisi, storico combattente contro il finanziamento dei partiti quando era seguace di Marco Pannella, ora in Forza Italia e Nando Dalla Chiesa, 58, Pd. Ci sono gli ex senatori Edo Ronchi (Pd), 58 anni,e Willer Bordon, 59 anni: entrambi avranno (riscatti permettendo) il massimo del vitalizio senatoriale: 9.604 euro. Non vanno poi dimenticati gli ex parlamentari condannati per gravi reati e che ciononostante percepiscono laute pensioni: Paolo Cirino Pomicino (Udeur): 1 anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per corruzione per fondi neri Eni, Antonio Del Pennino (FI):2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito Enimont; 1 anno 8 mesi e 20 giorni, patteggiati per i finanziamenti illeciti della metropolitana milanese, e di protagonisti di Tangentopoli, come Altissimo, Di Donato, Pillitteri, La Ganga, De Lorenzo, Martelli, Tognoli. Senza dimenticare i falsi testimoni come Formica, e i condannati ante Tangentopoli: Pietro Longo, Franco Nicolazzi e Mario Tanassi.
Pensate che negli Stati Uniti, Senato e Camera , all'unanimità, hanno deciso di negare la pensione ai parlamentari condannati per corruzione, spergiuro e altri reati contro la pubblica amministrazione. I politici corrotti ha spiegato il promotore della legge, Nancy Boyda meritano condanne alla prigione, non pensioni pagate dal contribuente. Da noi invece ogni anno tra Camera e Senato si spendono più di 200 milioni di euro per pensioni degli ex parlamentari e la cifra è destinata solo a salire.
Intervenire è un dovere ed un ordine. Per cui la legge approvata negli Stati Uniti è un sogno per noi italiani. Peccato che la nostra informazione non ne parla. E pensare che il nostro premier prende gli Usa come paese modello senza mai esportare in Italia le leggi positive per noi comuni mortali ma dannose sicuramente per qualche nostro caro amico della Casta.

Rebecchi Lorenzo
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347-0900421

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