martedì 24 febbraio 2009
Il bavaglio del bavaglio
Il senatore D'Alia dell'UDC vuole oscurare la Rete. Ha proposto un emendamento, approvato in Senato, a un disegno di legge di Brunetta che obbligherà i provider a oscurare siti, blog o social media come YouTube e Facebook su richiesta del Ministero degli Interni per reati di opinione. Senza nessuna sentenza della magistratura, si potrà oscurare quello che vuole l'apparato politico. Questo avviene ad esempio in Cina dove c'è una dittatura. I cinesi hanno eretto contro internet una barriera entro il quale non è possibile avere notizie particolari o dire qualcosa contro il sistema politico. D'Alia vuole costruire un progetto molto simile a quello cui si ispirano i governanti cinesi. Si tratta di un disegno molto vicino a quello che vorrebbe instaurare Berlusconi: bloccare l'unica vera fonte di democrazia e di libertà e fermare nello stesso tempo il solo posto dove si possono trovare dati reali e precisi su ciò che avviene e sui nostri membri della Casta.
Non basta il bavaglio che oggi già esiste nel mondo dell'informazione.
Mettendo Internet sotto il controllo del potere esecutivo si rischia di fatto di chiuderla e di tappare la bocca ai cittadini liberi.
L'Italia è ormai un paese che si sta ristrutturando come un'azienda, in cui il padrone fa quello che vuole del proprio giocattolo. Sapete benissimo oggi chi è il padrone e a chi mi riferisco.
Invece nel nostro paese la sovranità appartiene al popolo e le sue funzioni si esercitano nell'interesse generale del cittadino e non per soddisfare gli appetiti di un solo personaggio o di una schiera di privilegiati. Non dobbiamo fare profitti solo per qualcuno, ma bisogna risolvere i gravi problemi della gente.
Lo Stato è nostro e noi ce dobbiamo riprendere. Qualcuno si ricordi bene che è ancora uno Stato di diritto. E speriamo non per poco.
Rebecchi Lorenzo
www.italiadeivalori-galliate.com
3470900421
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