Ieri mattina, leggendo come di consueto la mia posta elettronica, ho aperto una mail inviata da Beppe Grillo a tutti i Colleghi parlamentari, con la quale ci invita a rispondere ad alcuni quesiti, relativi ad una legge di iniziativa popolare depositata in Cassazione.
Di seguito potrete leggere le domande poste da Grillo e le risposte che gli ho inviato.
1) E' d'accordo che un cittadino italiano non possa candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo o secondo grado e in attesa di giudizio finale?
Sono primo firmatario dei pdl 2680 e 2681, già all'esame della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, in materia di incandidabilità dei condannati alle elezioni parlamentari e di ineleggibilita' dei titolari (intesi anche come azionisti diretti o indiretti e non solo come amministratori) di concessioni dello Stato alle medesime cariche elettive.
Ho esteso il principio anche ai titolari di cariche di governo che, in quanto non necessariamente eletti, potrebbero eludere un divieto circoscritto ai soli candidati alle elezioni: per questo ho presentato un emendamento al pdl sul Conflitto di interessi (ad oggi non ancora sottoposto al voto dell'aula) per rendere i condannati non solo incandidabili, ma anche impossibilitati ad accedere alle cariche di governo, ovviamente se non eletti (emendamento 7.011 al pdl 1318-A "Conflitto di interessi").
Per accelerare i tempi di approvazione ho anche trasformato i pdl 2680 e 2681 in emendamenti al pdl 1318-A sul conflitto di interessi (emendamenti nn. 2.010, 2.015, 2.012, 2.013), anch'essi ad oggi non ancora sottoposti all'esame dell'aula.
Sono stato tuttavia costretto a riferirmi ai soli condannati per i reati già previsti dall'art. 58 del TUEL con sentenza definitiva, avendo la Corte Costituzionale dal 1996 in poi stabilito che solo una sentenza irrevocabile può giustificare l'esclusione dei cittadini che intendono concorrere alle cariche elettive, sia che si tratti di elezioni politiche, sia che si tratti di elezioni amministrative.
La risposta alla prima domanda è, quindi, "Sì", con la sola precisazione che precede.
2) E' d'accordo nel limitare l'eleggibilità al Parlamento a due legislature?
La mia risposta e' "Sì".
Tuttavia per assicurare un ricambio "generazionale" dei gruppi dirigenti il vincolo di permanenza decennale dovrebbe ricomprendere anche le cariche di governo, per evitare che la stessa persona, dopo aver ricoperto per dieci anni la carica parlamentare, possa ricoprire per altri dieci, quindici o venti anni la carica di ministro, vice ministro, sottosegretario o presidente del consiglio ed arrivare a cumulare mezzo secolo di presenza nelle più alte istituzioni dello Stato: trattasi, infatti, di cariche non riservate ai deputati e senatori, che frequentemente vengono affidate a "non eletti".
3) E' d'accordo nel ripristinare la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari?
La mia risposta e' "Sì"
Carlo Costantini
Deputato del gruppo Italia dei Valori
martedì 28 agosto 2007
On. Carlo Costantini: "Le mie risposte al sondaggio di Beppe Grillo"
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