domenica 28 settembre 2008
L'annoso ed eterno problema del parcheggio sotterraneo
Più di dieci anni fa circa, in pieno periodo di Tangentopoli, la nostra Amministrazione Comunale di centro sinistra aveva progettato di realizzare un parcheggio sotterraneo sotto l'attuale Piazza Vittorio Veneto.
Si scelse di sfruttare la legge Tognoli per poter avere i contributi dalla Regione Piemonte per finanziare l'opera.
Ricordo che avevamo un bella piazza, un ampio parcheggio e un monumento storico importante che ricalcava Vittorio Emanuele Re d'Italia se non ricordo male.
Il progetto aveva spaccato il paese e si era data vita ad una petizione per consegnare al Comune la scarsa adesione al piano dal parte dei galliatesi. Allora ricordo che andai a firmare con mio padre al banchetto organizzato da Forza Italia. La raccolta di firme ebbe molto successo.
La mossa non fece retrocedere il centro sinistra che non ascoltò la voce dei cittadini e diede vita all'iter amministrativo per realizzare il parcheggio.
I motivi che mi spensero a firmare la petizione sono molto semplici.
Prima di tutto l'opera costava moltissimo. Costò all?intorno ben 7 milioni di euro. Inoltre era il periodo di Tangentopoli, vi erano inchieste in tutte le Procure di Italia ed era emerso una quadro di gestione della cosa pubblica da far inorridire la popolazione.
Corruzione, sprechi, malcostume, appalti truccati, si era scoperto di tutto e di fronte a quella opera pochi cittadini ci credevano. Non voglio dire che fu fatta per rubare del denaro pubblico. Non intendo questo. Voglio solo sottolineare che la diffidenza era molto alta dopo gli episodi di illegalità che erano stati accertati nell'ambito politico.
Inoltre l'opera non era allora molto utile. Non c'era una enorme bisogno di parcheggi. Si poteva risistemare l'assetto urbano per trovare parcheggi per in altre aree del paese.
Non vi era una forte necessità e richiesta di spazi per far sostare le auto. Oggi c'è una forte necessità e non solo per il commercio, ma il parcheggio sotterraneo non ha risolto nulla. Quasi nessuno lo usa
Un altro problema era stato sottolineato e riguardava il fatto che per il luogo e per la struttura dell'opera sarebbe sorto la grave conseguenza di forti allagamenti. E così si è verificato. Si inzuppa d?acqua alla prima pioggerellina.
In poche parole i galliatesi non sentivano bisogno di un servizio simile anche perché allora, ma anche adesso in modo minore, si sapeva i tempi della burocrazia amministrativa ed edilizia avrebbe allungato i tempi di esecuzione e ci sarebbe voluto moltissimo tempo per finire il tutto. E cos' è avvenuto.
Il risultato è stato davvero desolante. Il commercio del centro è stato danneggiato, la piazza è stata chiusa per moltissimi anni, le feste in centro non sono state fatte, la città sembrava morta, le attività si sono dovute spostare in altre località perché ai clienti era impedito di raggiungere l'esercizio.
Senza farlo apposta sono state trovate dei resti archeologici per cui i lavori sono stati sospesi per dare la possibilità agli ispettori del Ministero della Cultura di verificare i referti antichi.
Addirittura il Gabibbo è arrivato a Galliate per fare un resoconto della faccenda. Che bello spettacolo e che magra figura abbiamo fatto davanti a tutta la nazione.
Adesso il parcheggio è composto da circa 120 posti auto pubblici a pagamento e altri 30 circa che sono per i privati che però sono stati comprati da poche persone perché hanno un costo molto alto e non sono convenienti. Infatti è previsto un diritto di superficie per cui non è conveniente acquistare. Tale diritto comporterebbe al Comune di riacquistare la proprietà del bene e questo non aletta i privati.
Il tutto è stato costruito con il contributo della Regione per circa 3 milioni di euro ed i restanti 4 sono stati affrontati dall'Amministrazione con un mutuo ventennale che allora girava intorno al 7 o 8%.
Oggi la rata, per un mutuo di 100.000,00 a 20 anni, è di circa 650,00 euro. Quello che oggi molte famiglie pagano. Adesso fate le dovute proporzioni con il finanziamento che il comune paga alla Banca Intesa San Paolo che è 40 volte più grande. Questo pesa sulle tasche delle casse comunale e indirettamente ai noi. A mio modesto parere paghiamo intorno tra le 300.000,00 e le 400.000,00 euro all'anno per una bella cattedrale del deserto.
Oggi è dato in gestione ad una cooperativa e riceviano poco e niente dall'introito delle soste o degli abbonamenti.
Non la voleva nessuno, ci ha rovinato il paese, ha rimodellato la struttura urbanistica, molti la snobbano, non serva quasi a nessuno ma in compenso la paghiamo un occhio della testa.
Complimenti per il risultato! Sono dell'opinione che si tratti di un altro esempio di spreco e di malagestione delle risorse pubbliche. E' la classica sceneggiata all'italiana.
Mi spiace ma con sincerità devo ammettere che si poteva investire quella somma in modo migliore per quelle priorità che stanno a cuore ad una vera maggioranza di centro sinistra.
Rebecchi Lorenzo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Bhè penso che oramai il problema del parcheggio sotteraneo sia oramai passato e i disagi che ha causato sono oramai stati dimenticati dalla maggior parte della popolazione. Certo e che fai bene a ricordarlo in vista di nuovi e magari piu onerosi progetti tipo l'asilo dietro il cimitero o il "Pirellone" galiatese al posto della Standartela, progetti che fanno un po dubitare...
Credo che il parcheggio abbia miglirato la vivibilità della piazza ma sicuramente non ha risolto il problema dei parcheggi che sono anzi diminuiti rispetto alla capacita originaria della piazza che superava le 120 unita.
Ma oggi bisogna guardare avanti e bloccare altre possibili opere inutili mentre promuovere le nuove e piu interessanti iniziative, come altricomuni, tipo "sole ad Oleggio".
Beppega
Ciao Beppega,
sull'ultimo punto, impianti fotovoltaici, presto presenterò una mia proposta e per quanto riguarda il parcheggio sotterraneo, non penso che il problema sia risolto perchè la struttura dà ancora dei problemi e anche qui pressenterò delle proposte per renderlo più utile alla collettività.
Non la voglio abbattere ma bisogna promuovere l'utilizzo per la comunità.
Rebecchi Lorenzo
Posta un commento