martedì 15 settembre 2009

Il vuoto che lasci sembra incolmabile


Ciao Mariangela,
Eri la nostra Presidente. E te ne sei andata all’improvviso, quando stavamo per riprendere le nostre iniziative, collaudate da anni di lavoro comune.

Ora, nel momento bruciante del distacco, sentiamo il bisogno di fermare un ricordo di te, che sia attestazione della nostra stima, della nostra gratitudine, del nostro affetto, e che ci aiuti a riprendere le fila di un cammino che vogliamo continuare, idealmente ancora insieme. Ci accorgiamo però che la tua personalità era così ricca e complessa che non può essere fissata in poche righe. Avevi il dono della semplicità e della naturalezza e sapevi accostarti agli altri con atteggiamento partecipe di ascolto e di dialogo. Ognuna di noi ti sentiva amica, e conserva di te immagini e parole che si sono variamente radicate nel vissuto personale e costituiscono un patrimonio prezioso di esperienze. Ma qui vogliamo ricordare non solo l’amica, ma anche la Presidente della nostra Associazione, che in te si riconosceva e trovava forza.

E allora dobbiamo sottolineare, prima di tutto, la tua passione civile, la tua fede profonda nei valori che alimentano la vita della collettività, la tua ferma indignazione nei confronti del sopruso e della violenza, il tuo impegno fattivo dalla parte dei più deboli ed indifesi. Con te abbiamo coltivato l’idea di una società giusta, solidale, aperta, credendoci anche se appare sempre più un’utopia. E tu ci hai aiutato ad elaborare progetti che da quest’idea traevano respiro, e hai lavorato con noi per tradurre i progetti in azioni concrete, che seguivi passo passo, schiva, ma sempre presente e determinata.

E ricordiamo anche il tuo culto della memoria. Ricercavi nella tradizione e nella storia il senso del presente, che volevi esplorare e interpretare perché nulla di ciò che conta andasse disperso. Raccoglievi e selezionavi con puntualità e rigore documenti, testimonianze, fotografie, oggetti. Eri l’archivio della nostra Associazione, ma anche di alcuni momenti di storia locale di cui eri stata testimone partecipe.

E, poi, ci piaceva la grazia operosa con cui sapevi trasformare anche le cose banali, dando loro bellezza e dignità. Il tuo laboratorio era la fucina incantata dove preparavamo i fiori e gli oggetti per i mercatini, i contenitori con i libri da portare nei bar, i cartelloni per le manifestazioni. Tu ritagliavi, cucivi, disegnavi, scrivevi con la tua calligrafia chiara e ordinata. E tutto ciò che usciva dalle tue mani era bello, perché aveva l’impronta della tua armonia interiore.

Ciao, Mariangela. Sapevamo tutte che la tua presenza era umanamente preziosa; ora, il vuoto che lasci sembra incolmabile. Non potremo dimenticarti.

Associazione “Il Pane e le Rose”

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