Oggi 8 settembre a Novara è accaduto qualcosa di imprevisto per qualcuno, ma non per chi ci ha creduto nella manifestazione del V-Day.
Non è successo di bassa risonanza, ma si tratta di un risultato di grande livello che avrà sicuramente influenze negli apparati di potere molto alti.
Cosa è capitato? Ve dico subito. Si sono esauriti i moduli, sono state raccolte 1650 firme e l'organizzazione è stata perfetta, anzi maestosa.
Non c'era l'interesse solo a raccogliere le 50.000 firme per depositarle in Cassazione, ma c'era lo scopo a farsi che l'iniziativa avesse un impatto visivo e mediatico di forte tenore.
Così è stato. Nella nostra città al banchetto non c'è stato un attimo di tempo, la gente è arrivata da tutta la provincia. Sono corse numerose persone per firmare, ci sono state le code. Non abbiamo avuto un attimo di respiro. Al pomeriggio addirittura ci sono stati sei ragazzi dello staff che raccoglievano le firme, ma nonostante questo la folla aumentava e le code non finivano mai. Anzi le persone erano disposte a lasciare i propri recapiti pur di essere contattate o coinvolte nelle attività che faremo sul territorio su temi che purtroppo solo Grillo tratta.
Il merito di questo successo è degli organizzatori del V-Day a Novara che hanno creduto fin dall'inizio alla proposta di iniziativa di legge popolare e a tutti i giovani che hanno dato il massimo impegno per il banchetto.
Il risultato che presto avremo sulla raccolta delle firme è la prova del malessere che serpeggia nei cittadini e nella rabbia dei cittadini verso i politici accusati di essere sordi alle esigenze del quotidiano.
Il popolo non ne può più di questi fannulloni e di certi personaggi che pensano solo ai propri interessi.
La gente è venuta a firmare solo perché vuole un paese con maggior credibilità, con maggior trasparenza e dove sussista un vero ricambio generazionale.
Noi amiamo il nostro paese e non possiamo tollerare che ci siano dei condannati in via definitiva in Parlamento.
Il nostro deve essere un paese serio e deve rispondere alla volontà della gente e della società. Fino a quando sederà, come avviene adesso, un condannato per omicidio alla Camera dei Deputati, allora quel paese non ci appartiene. Fin che sarà così, noi di quello Stato continueremo a vergognarci.
Infine vorrei fare un appello a quelle centinaia di migliaia di giovani che sono venute a firmare: non mollate, vi prego continuate a lottare, continuate a crederci, come ci credo io, perché sono ancora convinto che le cose si possono cambiare, ma il segreto è non fermarci e non arrenderci mai.
L'iniziativa di Grillo può essere un primo passo".
Rebecchi Lorenzo
domenica 9 settembre 2007
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