La sezione penale della Corte Suprema del Cile ha confermato il 28 agosto la condanna all'ergastolo per il generale Hugo Salas Wenzel, capo della famigerata CNI, i servizi repressivi della dittatura cilena.
Salas e' stato infatti riconosciuto colpevole della strage denominata Missione Albania o Massacro di Corpus Christi, che nel 1987 provoco' l'omicidio di 12 giovani del "Fronte Patriottico Manuel Rodríguez" come rappresaglia all'imboscata a Pinochet nel settembre dell'anno precedente, in cui morirono cinque uomini della scorta del dittatore.
Si tratta della prima condanna a vita per uno dei massimi capi del regime. Salas dovra' scontare almeno 20 anni di carcere prima di poter chiedere qualsiasi beneficio, come la liberta' condizionata. Altri 14 agenti sono stati condannati a pene diverse per complicita' nella strage, solo uno delle centinaia di crimini commessi dalla CNI.
Il regime giustifico' in un primo momento la strage della Missione Albania come l'esito di uno scontro armato, ma successivamente si scopri' che tutti i giovani - fra cui tre ragazze - erano stati uccisi mentre erano disarmati.
Secondo i risultati dell'inchiesta, il generale Salas Wenzel diede personalmente l'odine di uccidere sette dei "frontisti", mentre gli altri furono uccisi a casa propria o per strada. Come emerso dalle indagini, Augusto Pinochet era perfettamente al corrente dei dettagli della mattanza.
Come detto in precedenza, continueremo a dare voce a chi lotta per la giustizia, per far emergere la verità sulle persone scomparse e sulle di violenze di Stato nascoste o tollerate da qualcuno. La storia di quelle migliaia di giovani desaparecidos ci appartengono. La verità deve fare il suo corso. Noi non tacceremo. Non smetteremo di dare spazio a quelle notizie che danno solo giustizia ai parenti delle vittime.
Onestamente parlando, a noi queste informazioni danno solo gioia.
Rebecchi Lorenzo
GIV NOVARA
sabato 1 settembre 2007
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