lunedì 23 giugno 2008

La "magra" busta paga dei nostri parlamentari


I nostri cari rappresentanti percepiscono uno stipendio base di 9.980 euro al mese. A cui bisogna aggiungere il costo del portaborse (per lo più parente, amante o familiare) di 4.030 euro mensili, il rimborso-spese affitto, 2.900 euro mensili. L'indennità di carica, variabile da 335 a 6.455 euro mensili. In complesso, parliamo di un emolumento di 19.150 euro al mese: una cifra che la maggior parte degli italiani sarebbe felice di intascare in un anno. Tanto più che quel compenso è totalmente esente da imposte.
Gli italiani che guadagnano quella cifra annua, subiscono un prelievo del 35-40%.
Ma non basta ancora perche i nostri eletti hanno il cellulare gratis, gratis i francobolli, il treno, l'aereo e le autostrade, gratis l'assicurazione infortuni e in caso di morte.
Ma in più, godono gratuitamente di: cinema e teatri, palestre, piscine e cliniche.
E non dimentichiamo il ristorante, gratis anche quello. Padoa Schioppa, che annuncia inevitabile una finanziaria di lacrime e sangue per compiacere le agenzie di rating, tagli alle pensioni e sovrattasse «sulle rendite», potrebbe gettare un occhio a questi redditieri.
Ma già potrebbe dare un aiutino a negare ai politici i rimborsi-spese elettorali, pari a 103.000 euro a persona (moltiplicate per mille parlamentari, e vedete quanto fa), che sono del tutto illegali perché violano la legge sul finanziamento ai partiti.
O magari non coprire più d'oro tutti i numerosissimi che sono stati presidenti della repubblica, del Senato, della Camera, e senatori a vita.
Perché pare che la signora Pivetti, oggi libera di seguire la sua vera vocazione - la Platinette dei poveri - continui ad avere a disposizione, gratis, un ufficio, una segretaria, una scorta sempre ai suoi ordini.
Cossiga, Ciampi e compagni hanno ancora l'auto blu ed autisti. Potrebbero anche partecipare ai «sacrifici» sulle pensioni, che saranno richiesti a pensionati che non arrivano a mille euro al mese. E' stata abolita la pensione di anzianità dopo 35 anni di lavoro.
Ma i nostri deputati raggiungono il diritto alla pensione dopo 35 mesi.
E godono già, fortunati loro, dei privilegi caldeggiati per le coppie di fatto.
Per il momento sono solo loro ad avere diritto ai PAC: nel senso che la loro convivente (o il loro convivente) riceve, anche se non regolarmente coniugato, la pensione di reversibilità.
La classe politica ci costa annualmente quasi 3 mila miliardi: ad occhio e croce, è un decimo di una finanziaria lacrime-e-sangue, di quelle di cui i governi Prodi sono dispensatori storici.
Ci sarebbe da rivedere un pochino i costi dei grandi commissari, funzionari e anche dei semplici commessi - quelli delle camere guadagnano almeno 7 mila euro mensili.
Ma qui, ci stiamo limitando alla gestione dello Stato centrale, che in fondo è un modello di trasparenza.
Ma la gestione delle regioni, dei comuni, delle province, è molto meno al centro dell'attenzione del contribuente.
Un giorno apprendiamo per caso che i consiglieri del Molise, 400 mila abitanti, si sono aumentati lo stipendio di 1.500 euro mensili, a compenso della loro eccezionale produttività.
E' giusto, perché se no finisce che se li assumono i cinesi - sono tanto competitivi, richiestissimi sui mercati mondiali - e il Molise resta senza consiglieri.
Potrei anche continuare con gli sprechi e le innumerevoli unità improduttive del settore statale che sono un enorme costo per le casse dello Stato.
E' anche il segno che la democrazia è marcita, che la casta politica non ha più alcun rapporto con la realtà del resto del Paese, e che non ha altra mira e scopo che vivere profumatamente della politica come mestiere.
Bisogna dire che questo è il solo ceto che in Italia davvero vive di rendite, non guadagnate e non meritate, a cui non corrisponde nessun dovere di dare risultati.
E' una vergogna che si tolgano risorse utile per i giovani, per l'occupazione, per la formazione, per l'universita, per la giustizia, per le pensioni, per le scuole, per gli ospedali e per combattere la criminalità organizzata.
Non è giusto che una famiglia in Italia debba sempre fare i conti per arrivare a fine mese mentre invece i nostri governanti devono fare la bella vita con i risparmi ed i sacrifici dei nostri cittadini.
Io ci credo in questo paese e continuo a crederci, ma non credo più nella nostra classe politica.
Io credo solo nelle battaglie della legalità e della questione morale che sono sempre più vive e più sentite dalla nostra gente e che sono sempre argomenti attuali.
Continuo a sperare nella futura classe dirigente perchè noi giovani siamo un'altra realtà e l'unica alternativa.

Rebecchi Lorenzo
Segretario cittadino - IDV Galliate
347/0900421

1 commento:

Partito Democratico Galliate ha detto...

Ciao Lorenzo, come gia' scritto sul nostro blog, benvenuti nel web!