Il Parlamento UE chiede la rapida messa al bando mondiale dell'uso, della produzione, del traffico e dello stoccaggio di armi a grappolo e chiede che - in attesa dell'entrata in vigore di un trattato internazionale - negli Stati UE siano vietati la produzione, l'uso, lo stoccaggio e l'esportazione di questo tipo di ordigni e forniscano assistenza ai programmi di bonifica.
Le "cluster bomb" sono bombe a grappolo che hanno varie cariche esplosive che prima di cadere al suolo esplodono con effetti nell'arco di vari chilometri e contengono centinaia di bombe piu' piccole che a volte si depositano al suolo, diventando un pericolo per chi le calpesti inavvertitamente. Circa il 20% degli ordigni resta inesploso, ma rispetto alle mine essi sono piu' pericolosi, in quanto hanno un raggio d'azione di 150 metri, quindi uccidono chi le calpesta e uccidono o feriscono anche chi si trovi nel loro raggio d'azione.
A livello internazionale, 49 Stati, alcune agenzie delle Nazioni Unite, il comitato internazionale della Croce rossa, la Coalizione contro le armi a grappolo ed altre organizzazioni umanitarie di rilevanza mondiale, riunitisi a Oslo il 22 e 23 febbraio 2007, hanno raggiunto un accordo sulla Convenzione contro le Cluster Bomb promossa dal governo norvegese.
La risoluzione "Verso un trattato internazionale per la messa al bando delle munizioni a grappolo" del parlamento UE - approvata a maggioranza la scorsa settimana - evidenzia il suo sostegno al processo di Oslo e chiede di rafforzare il diritto umanitario internazionale applicabile alle armi a grappolo.
A tal fine il Consiglio UE e' invitato ad agire di conseguenza anche in seno alla Convenzione ONU sulla proibizione o la limitazione di alcune armi convenzionali. Secondo i deputati europei, peraltro, una normativa internazionale efficace sulla questione dovrebbe prevedere l'obbligo di distruggere entro tempi brevi le munizioni a grappolo gia' immagazzinate, di recintare e bonificare le aree contaminate e di assistere le vittime.
In base alla risoluzione, poi, gli eserciti degli Stati europei non dovranno usare armi a grappolo e affini, mentre i Paesi membri UE che hanno utilizzato munizioni a grappolo e simili debbono assumersi la responsabilita' della successiva bonifica, rendendo note alle popolazioni locali ed agli operatori umanitari le zone contaminate.
Infine, la Commissione UE viene invitata ad incrementare urgentemente l'assistenza finanziaria a favore delle popolazioni e delle persone colpite da cluster bomb inesplose.
Rebecchi Lorenzo
martedì 30 ottobre 2007
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